lunedì 10 dicembre 2018

Le maratone dei canguri (scarto di passo 10-42)


   Contrariamente ad altri ambiti, qui è una gara a chi ce l'ha più corto, ahahah!
   Interessante studio pratico-statistico di un team di miei colleghi australiani sui loro atleti, che collega alcuni dati con la performance sub 3h in maratona. Le variabili studiate sono:

- soglia anaerobica (intesa come prestazione sui 10k nei 12 mesi precedenti)
- volume (medio delle 4 settimane più voluminose degli ultimi 3 mesi)

   Il campione è costituito da 38 atleti sub 3h, quindi amatori di buon livello. Mi limito ad analizzare i 34 maschi per gruppi di prestazione (chilometraggio - passo 10k - passo 42k):

SUB 2h30 (n = 4)
159km - 3'12 - 3'29 (scarto 17)

2h30 - 2h39 (n = 6)
137km - 3'20 - 3'39 (scarto 19)

2h40 - 2h49 (n = 11)
121km - 3'29 - 3'53 (scarto 24)

2h50 - 2h59 (n = 16)
95km - 3'40 - 4'09 (scarto 29)

2h55 - 2h59 (n = 11)
98km - 3'41 - 4'12 (scarto 31)

   Concludono (scoperta dell'acqua calda) che maggiore è il volume e minore è lo scarto 10-42 (quindi maggiore l'efficienza in maratona), e poi altre considerazioni abbastanza ovvie (leggete l'articolo integrale).

https://www.runnerstribe.com/features/marathon-training-performance-breaking-down-the-sub-3h-marathon/

   Loro sono un team di 9 allenatori professionisti, allenano presumibilimente qualche centinaio di atleti, anche top, dagli 800 in su (solo di maratoneti sub 3h ne hanno avuti 61 in carriera)... ma da questi dati cosa possiamo dire della LORO e MIA efficienza come allenatori di maratoneti, misurata in base ai rapporti tra prestazioni, chilometraggi e scarti?
   Ad esempio i miei maratoneti 2h55 - 2h59 hanno uno scarto medio di 27" (contro il loro 31) e con chilometraggio medio (delle 4 settimane più voluminose) di 85km (contro il loro 98)... ne concludo che, ai fini dell'ottimizzazione in maratona, da queste parti ci difendiamo molto bene, meglio di loro.


giovedì 29 novembre 2018

La maratona ai tempi dei Dire Straits 3


   Prima di esporre il periodo di rifinitura di Magnani, in cui ricombinava quantità e qualità dei periodi precedenti, scrivo subito alcune note e commenti finali.
   Anzitutto diciamo che all'epoca Magnani era un "amatore", oltre ad allenarsi lavorava normalmente come professore di educazione fisica a scuola.
   Nell'articolo della rivista da cui ho preso queste informazioni, Franco Fava ricorda che i notevoli volumi erano svolti anche per tenere basso il peso corporeo, Magnani era molto robusto ed eccedeva nel peso nei periodi di ridotto allenamento.
   Era poco efficiente nei 10000m.
   Eseguiva il protocollo di "svuotamento + ricarica" dei carboidrati nella settimana pre-gara.

   Cosa possiamo commentare oggi col senno di poi? Colpiscono alcune cose: il volume enorme nel primo periodo, la riduzione drastica nel secondo periodo, lo scarso scarico pre-gara. I chilometri nelle prime 3 settimane di queste ultime 4 dovrebbero essere circa 220, 215, 195. I lunghi venivano svolti lenti tranne l'ultimo di 2h40 con finale svelto (a 18 giorni dalla gara), molto più facili dei lunghi "keniani". Le ripetute lunghe si limitano al 3x5000, mentre Bordin e Baldini raggiungevano rispettivamente 21 e 25km totali.
   Forse correggendo alcune di queste cosette avrebbe potuto ottenere di più? Oggi il peso si potrebbe controllare con metodi più specifici? Non è assolutamente una critica, parliamo di un ottimo maratoneta (era a 3' dal record mondiale!) in un epoca ancora "pioneristica". Chissà, forse la sua esperienza servì qualche anno dopo ad atleti dalle caratteristiche simili (Bordin) per raggiungere risultati ancora migliori (2h08, oro olimpico).

1h /// 1h
1h05 /// 3x5000 r.1km
1h /// 1h05
50' /// 15km (3'08)
1h /// 50'
55' /// 50'
45' /// GARA 30km

45'
45' /// 1h
1h10 /// 1h
2h40 (42km, ultimi 10km a 3'22)
1h /// 1h + allunghi
1h /// GARA 18km
40' /// 2h

1h05 /// 3x5000 r.1km
1h15 /// 1h30
3x test conconi in 3h
1h /// 1h
1h /// 21km (3'03)
55' /// 1h05
riposo

test conconi + 28km + test conconi
55' /// 3x1000 r.1km
50' /// 30' + 30' fartlek (svuotamento carbo)
45' /// 1h
45' + 50'
45' + allunghi
MARATONA AGEN 2h13'29 (1°)



mercoledì 14 novembre 2018

La maratona ai tempi dei Dire Straits 2


   Veniamo al secondo periodo della preparazione di Massimo Magnani del 1981-1982, quello di qualità.

   Il calo di volume è drastico rispetto al periodo di quantità (dovrebbero essere circa 160-190km) e ci sono due sedute in meno.

   C'è mezzo lavoro in più (la progressione) e i lunghi sono completamente cancellati.

   Erano anni "sperimentali", alcune cose non condivisibili poi sono state corrette nei decenni successivi, ma ne parleremo alla terza ed ultima puntata.


1) 40' /// 1h15 - 1h30 + 10 allunghi
2) 40-50'  /// 15-25 x 1'/1'
3) 40-50' /// 3-5 x 3000 r.1000 in 4'
4) 40' /// 1h15 da lento a medio
5) ----
6) 1h /// 1h30
7) fondo veloce o gara



mercoledì 7 novembre 2018

La maratona ai tempi dei Dire Straits


   Non che mi facessero morire i Dire Straits (troppo commerciali per i miei gusti "progressive") ma furono campioni di vendite nel 1981.

   La maratona è la specialità che più è cresciuta da quei tempi. A livello di WR il miglioramento è stato di 7 minuti, a fronte di 23" dal 13'00 di Moorcroft (82) nei 5000 e meno di 1" dall'1'41 di Coe (81) sugli 800.
   Gia a quei tempi la gente faceva un botto di chilometri (come vedremo sotto), ma allora perchè tutto sto miglioramento? Al netto dell'entrata in scena massiccia dell'Africa, a livello tecnico perchè aumentarono i chilometraggi delle sedute specifiche: prima dei medi e ripetute, poi negli ultimi 15 anni dei lunghissimi, finalmente considerati LA seduta specifica per eccellenza: Quale sarà il prossimo passo? Forse supportare i lunghi specifici di 40km con lunghi più lenti ma ancora più lunghi? Vedremo...

   In Italia, dopo il fulmine di Cindolo nel 75 (2h11'45) e prima delle tempeste di Pizzolato, Poli e Bordin (2h08-2h10), il momento chiave per la maratona furono i primissimi anni 80. Ad opera dello stesso Poli (2h11'19 nell'81) e di Magnani, Brunetti, Gerbi, Messina, Marchei, Bocci... avercela oggi tanta gente da 2h11-2h12.
   Conservo ancora gelosamente le riviste specializzate di quei tempi, che contengono preziose informazioni che non si trovano su internet. In una di queste del 1982 è mostrato nel dettaglio l'allenamento di Magnani, quello che più di ogni altro si allenava scientificamente sotto la guida di Lenzi. Sono gli schemi che usò prima della Coppa Europa di Agen del settembre 81, che vinse, e del Campionato Italiano 1982, che perse allo sprint dalla sorpresa Gerbi, un siepista "improvvisatosi" maratoneta (uso le virgolette perchè evidentemente era ben allenato).
   Magnani usava molto il test Conconi per calcolare i ritmi e divideva la preparazione in 3 periodi: quantità, qualità e specifico (in cui mixava quantità e qualità). I chilometraggi erano notevoli, quasi "giapponesi".
   Presento qui lo schema-tipo del periodo di quantità (gli altri due periodi nei prossimi articoli):

1) 1h /// 1h30'
2) 1h /// 30' + 40-75' medio
3) 1h /// 30' + 20-40' veloce
4) 1h /// 2h-2h30'
5) 1h /// 1h30'
6) 1h /// fartlek
7) 2h-3h

   Si dice che nelle settimane peggiori toccasse i 280km; in effetti le ore di corsa sono circa 16-18 che a una media di 16kmh dà 256-288km... urca!



giovedì 18 ottobre 2018

Caro Julien ti scrivo...


   "Sei molto lontano... sei partito... una grossa novità... qualcosa ancora qui non va", ma Lucio Dalla parlava di Julien Wanders???

Seguiamo con interesse e simpatia le peripezie di questo ragazzo che da 3 anni ha fatto la scelta seria di allenarsi in Kenia. Dopo l'exploit nella mezza di febbraio (60'09) tutti si aspettavano l'exploit in pista; io avevo molti dubbi (osservando come si allenava) e ho avuto ragione: in stagione non è andato al di là di 13'24 e 28'07 e due pessimi piazzamenti agli Europei (8° e 7°).
   Ora arriva la grossa novità: 27'32 su strada a Durban, miglior prestazione europea, gran botto anche se con tutte le indefinizioni delle gare su strada.

   Dopo la fine della stagione in pista s'è fatto 2 settimane di riposo (2-3 jogging a settimana di 30'). Quindi è tornato a Iten un mese fa, prime due settimane senza un programma definito, solo volume (210 e 195km) e quasi nulla intensità. Poi una settimana con 3 lavori culminata con un 12x1000 a 10 giorni dalla gara di Durban. Qui s'è accorto dello stato di grazia... insomma la massima forma è arrivata dopo 6 settimane a impegno ridotto.

https://www.athle.ch/2018/10/14/wanders-le-record-suisse-cest-une-etape-le-record-deurope-une-autre/

   Ora ok caro Julien, hai ragione a dire che non sono state le 6 settimane riposanti a COSTRUIRE questo risultato bensì l'enorme mole di lavoro svolta prima, però una costruzione ha bisogno anche di RIFINITURE che permettano il pieno manifestarsi del potenziale grezzo in tutta la sua maestosità e perfezione!
   Insomma, se volevi finalizzare bene gli Europei, avresti dovuto fare un taper più lungo, più drastico e che iniziava a fine giugno. Ovvero avete sbagliato la programmazione.
   Fermo restando che secondo me certe sedute che fate (chilometraggi mostruosi di ripetute medio-brevi a recuperi brevissimi) non sono l'ideale per il pieno sviluppo del potenziale nel mezzofondo prolungato.   Quando aggiusterete sti dettagli e ti inserirai tra i seguenti performers (in pista) non-afro, allora potremo dire di avere un campione. Hai 22 anni, c'è tempo.

   P.s. cazz, Antibo è ancora l'8° all-time diversamente afro...

Rupp 26'44
Solinsky 26'59
Levins 27'07
Barrios 27'08
Pinto 27'12
Mamede 27'13
Roncero 27'14
Antibo 27'16



martedì 2 ottobre 2018

Il fondo medio... quantum


   Sul nostro forum si scherza, si analizza, si critica anche... colgo l'occasione di una piccola critica ricevuta per fare un discorso più ampio sul fondo medio a proposito del mezzofondo prolungato (per distanze maggiori o minori le cose cambiano). 

   A un atleta che vuole preparare i 10k ho fatto fare un medio di 10km... "è troppo corto!". Lo so! Ma (sapete bene che) l'atleta in questione nell'ultima stagione ha preparato 400-800-1500, anzi da maggio in poi solo 400-800, anzi ad agosto perfino 100-200; era da aprile che non faceva un medio (variato tra l'altro, che è diverso da un medio classico a passo costante) o un lungo maggiore di 14km, ad agosto non ha superato i 50' di corsa. Ora da 3 settimane è tornato ad allenare i 10k, a fatica ha fatto 3 lunghi di 14-16-18km, vogliamo aspettare un po' prima di allungare i medi o no???

   Quanto devono essere lunghi i medi e che funzione hanno? A me piace concentrarmi sulle funzioni in relazione alla gara e non sulle funzioni fisiologiche, che sono conseguenze (poi spiego sotto gli equivoci in cui si può incorrere basandosi solo sulla fisiologia***).

   Per me il medio (nel mezzofondo prolungato) è una seduta SPECIALE che ha la stessa funzione della "special endurance 2" (o "overdistance") dello sprinter: fare qualcosa più lungo della gara a una velocità un po' più bassa. Corollario: serve a "linkare" e sostenere le qualità sviluppate nelle sedute SPECIFICHE, nelle ripetute a ritmo-gara; è come se comunicassimo al corpo: "vagliò, in gara non ci sono recuperi, devi correre di continuo".
   A tal proposito è interessante notare un fatto. Prendiamo l'esempio di Cova, faceva medi di 50-60' nel periodo di massima forma a un passo di 3'10 su sterrato collinare, diciamo che valevano 3'00-3'05. Ora osserviamo le seguenti sedute SPECIFICHE:

5x2000 in 5'30 (2'45)r.800 in 3'12 --- 13.2km in 40'18 (3'03)
8x800 in 2'07 (2'39)r.400 in 1'36 --- 9.2km in 28'08 (3'03)
25x400 in 62.5 (2'36)r.200 in 48 --- 15km in 46' (3'03)

   Distanza e durata erano inferiori a quelle del medio (questo non è obbligatorio, ad esempio i salazariani fanno medi più brevi di quelli Cova) ma la cosa curiosa è che il passo medio risultante, recuperi inclusi, era esattamente quello del medio!

***: Equivoci fisiologici. Mettiamo una seduta tipicamente utile alla soglia anaerobica, 4x2000. Mettiamo di allenare un 800ista. La soglia anaerobica è importante per un 800ista? Sì. Se ne deduce che un 800ista debba fare 4x2000? E' una seduta che per essere sostenuta bene necessita di medi di 14km e lunghi di 20km. Se ne deduce che un 800ista debba fare anche questo, ovvero che si debba allenare come un 5000-10000ista? Sono strategie (e modi di ragionare) nel migliore dei casi superflue, nel peggiore dei casi deleterie, derivanti dalla focalizzazione sulla funzione fisiologica a prescindere dai bisogni peculiari della gara da preparare.



mercoledì 19 settembre 2018

Una tabella di Kipchoge


   Ha pianto all'arrivo e confesso che mi sono commosso... era nell'aria, lo sapevamo e lo sapeva anche lui ma, parafrasando il grande Vujadin Boskov, "record è quando cronometro segna"; cronometro ha segnato solo ora e così questo grande atleta dalla faccia gentile si è sciolto in felicità e lacrime quasi come un bimbo povero che, incredulo, riceve finalmente il tanto agognato regalo di natale.

   In attesa di soffiate più attuali, questa è la tabella delle ultime 6 settimane (da giovedì a mercoledì) prima di Berlino 2017, con conta dei chilometri settimanali a cura dell'amico forummaro Zedemel. La tabella era uscita su un sito americano, non la visualizzo più ma abbiamo la traduzione degli Atleti Disagiati:

https://www.atletidisagiati.it/2017/09/21/gli-allenamenti-di-eliud-kipchoge-per-la-maratona-di-berlino/

settimana 1 - 196km, 12 ore circa
settimana 2 - 185km, 12 ore circa
settimana 3 - 182km, 11 ore circa
settimana 4 - 188km, 11,5 ore circa
settimana 5 - 177km, 11 ore circa
settimana 6 - 153km, 9,5 ore circa

   Totale 1081 km, chilometraggio che definirei medio, nè monumentale nè risicato. Ma volete qualcosa di mio originale? Ho diviso il chilometraggio per zone:

zona1 - lento rigenerante/facile (3'46/km e più lento) 570km - 52.7%
zona2 - lento costruttivo/moderato (3'20 - 3'45) 259km - 24.0%
zona3 - ritmo medio-maratona (2'55 - 3'19) 145km - 13.4%
zona4 - ritmo "veloce" (sub 2'55) 107km - 9,9%

   Alcune considerazioni:

1) non si vergogna a correre a 4, 4'20 e anche più lento, oltre metà chilometraggio è in zona1, quindi non possiamo sottovalutare il rigenerante (come a volte fa anche Canova)
2) l'ampiezza della banda delle velocità usate è enorme, da questo punto di vista possiamo considerarlo un allenamento "polarizzato"
3) ma c'è anche un robusto chilometraggio a velocità "intermedia", zona2, da questo punto di vista è meno "polarizzato"
4) il chilometraggio "specifico-veloce", zona3-4, è già il 23.3% del totale, ma francamente definirei tali anche alcune sedute di zona2 a 3'20-3'25 (tra cui 2 dei 3 lunghi di 40km) perchè effettuate a 2400m di quota e su terreno sterrato, ondulato e a volte fangoso (quindi il passo vale almeno 10"/km più veloce)
5) se ne deduce che per un maratoneta la formula 20/80 non vale, la porzione "specifica" è maggiore; questo è ancor più vero per gli amatori, perchè fanno pochi chilometri ma certi lavori lunghi e tosti li devono fare ugualmente.



sabato 1 settembre 2018

Eppur si muove... (post ottimista, quasi)


   Gran bel disco quello nella foto, lo consiglio a tutti i rockettari.
   Sono rimasto sorpreso che dopo gli europei è venuto giù il castello, attacchi furibondi da ogni parte, pare che molta gente solo ora riesca a vedere chiaramente il boccone sulla punta della forchetta. Per me invece nessuna novità, la profonda crisi dura da una dozzina d'anni e anzi quest'europeo, sicuramente negativo, non è manco stata la manifestazione internazionale peggiore.

   Qualcosina si muove in alcuni settori, vediamo dove in base a una statistica fatta da un amico alla vigilia degli europei: numero delle prestazioni 2018 migliori della trentesima all time italiana, solo distanze di corsa olimpiche in pista. I commenti sono dell'amico.

Disciplina - Tempo di riferimento - N° prestazioni, Atleta (N°)

100 - 10.25 - 14, Tortu (8), Jacobs (6) - solo due atleti, ma è una piccola rivoluzione
200 - 20.44 - 1, Desalu (1) - poco, ma inatteso, aspettando Tortu
400 - 46.01 - 11, Galvan (3), Re (6), Corsa (1), Scotti (1) - c'è movimento, c'è anche uno junior
800 - 1:45.84 - 0 - zero assoluto da anni, l'ultimo ingresso nel 2013 (Benedetti)
1500 - 3:37.67 - 1, Abdikadar (1) - poco più di zero da anni
5000 - 13:23.58 - 2, Crippa (2) - un mezzofondista da podio europeo con prospettive di ulteriore crescita
10000 - 28:02.30 - 1, Crippa (1) - idem
110h - 13.68 - 13, Dal Molin (4), Perini (5), Fofana (4) - c'è movimento, peccato i frequenti infortuni
400h - 49.72 - 9, Lambrughi (1), Vergani (3), Bencsome (3), Contini (2) - idem
3000s - 8:22.62 - 0 - il paragone col passato è impietoso, nonostante Chiappinelli

   Nota sul 3000st femminile: essendo disciplina introdotta di recente (20 anni fa) gli ingressi in lista sono più 'facili'.

100 - 11.42 - 5, Siragusa (3), Bongiorni (2) - si potrebbe dire bene, se solo azzeccassero le gare importanti
200 - 23.29 - 8, Siragusa (3), Hooper (4), Grenot (1) - numero elevato, ma non ci sono personali
400 - 52.24 - 13, Grenot (7), Chigbolou (4) - dietro i molti ingressi c'è poco, anche qui niente personali
800 - 2:01.23 - 1, Santiusti (1) - buio quasi assoluto
1500 - 4:08.65 - 1, Magnani (1) - idem
5000 - 15:30.91 - 1, Magnani (1) - dietro santa Margherita il nulla
10000 - 32:38.17 - 0 - no comment
100h - 13.32 - 11, Bogliolo (7), Di Lazzaro (4) - benino, grazie soprattutto ad un'atleta non in gsm
400h - 56.84 - 12, Pedroso (6), Folorunso (6) - benino, peccato l'appannamento a Berlino
3000s - 10:13.33 - 13, Mattuzzi (4), Merlo (3), Bertoni (5), Dalla Montà (1) - molto bene, grazie soprattutto ad un'atleta non in gsm

   Io sono dell'idea che sono i risultati tecnici ad indicare lo stato di salute del settore. Inseguire e contare medaglie in manifestazioni minori, per giunta nelle discipline dove c'è meno concorrenza, è uno dei mattoni di una politica perdente.
   Siamo fermi da decenni ed il ritardo da colmare con le altre nazioni è enorme, ma nel settore maschile qualcosa si è mosso.
   Era intuibile, ma ora abbiamo la certezza che la Grenot non potrà più farci da foglia di fico.
   Imperdonabile la strage di giovani mezzofondiste e inquietante il sospetto di averle perse definitivamente.
   Viene da chiedersi cosa ci sia dietro la differenza così marcata con la statistica al maschile, dove qualcosa si è mosso. Mi rendo conto che appare opinabile dire che le donne, che hanno più o meno gli stessi ingressi, siano andate peggio. Il fatto è che Grenot, Santiusti e Pedroso sono di un altro pianeta, ogni volta che corrono entrano in classifica, ma non riesco a vedere la cosa come un buon segnale per il movimento.



mercoledì 15 agosto 2018

Europei Berlino 2018


   Ancora un'edizione facilitata dalla "Russia fantasma" (quando finirà sta stronzata infame?), meno facilitata della scorsa edizione, una trentina di fantasmi c'erano e hanno anche medagliato, ma poi nel medagliere ndo stanno? Boh...
   E' stata un'edizione più spumeggiante della scorsa che fu "falsata", oltre che dalla totale assenza dei fantasmi, anche da alcune defezioni di atleti che puntavano all'olimpiade, stavolta c'erano proprio tutti e agguerritissimi.
   Sul piano delle prestazioni di punta, è stata l'edizione dei 200 di Guliyev (record europeo a livello del mare), del 6.05 del ragazzino Duplantis (record mondiale U20), ma soprattutto della tremenda "Fratellanza Ingebrigtsen", con addirittura il doppio oro del ragazzino diciassettenne (dopo un argento e un bronzo ai mondiali junior), alla quale dedico le copertine d'apertura e chiusura. Parlai del loro modo di allenarsi qualche articolo addietro.
   Sul piano "sovranista" (ahah!) è stata l'edizione delle piccole nazioni sorprendenti, Grecia, Bielorussia e Norvegia.
   Ma veniamo ai nostri. Due anni fa era andata così:

http://ilcorsarotraining.blogspot.com/2016/07/europei-di-amsterdam-conclusioni.html

   Stavolta abbiamo mandato uno squadrone nutrito come non mai, 91 atleti. Prima dei campionati le posizioni fra i primi 8 nelle liste stagionali erano queste:

1
2 Crippa, Giorgi, Vallortigara
3 Tortu, Pedroso
4 Crippa, Lambrughi, Folorunso, Palmisano
5 Abdelwahed
6 La Rosa, Epis
7
8 Jacobs

   Quindi 5 atleti "da medaglia individuale" e 13 "da finale", maratone escluse. I risultati sono stati questi:

pb 11 - Becchetti, Cairoli, Dal Molin, Fofana, Desalu, Mattuzzi, Merlo, Stano, Trapletti, Dossena, Rachik
sb 6 - Galvan, Chigbolu, Trost, Fortunato, Palmisano, Tamberi

1 maratonaM
2 maratonaF
3 Crippa, Chiappinelli, Palmisano, Rachik

4 Stano, Tamberi, Crippa
5 Tortu, Pedroso, Osakue, 4x400F, Faniel
6 Desalu, 4x400M, Dossena
7 4x100F
8 Trost, Bertone

   Riassumendo:
- medagliere 1-1-4, quattro medaglie individuali, 16° posto (inaccettabile)
- 15 finalisti individuali (tale e quale a due anni fa) + 5 squadre
- 6° posto in classifica a punti (accettabile... ma i punti in maratona li hanno contati due volte)
- 17 pb+sb individuali su 91 atleti, 18.8%, tasso ancora inferiore alla media internazionale ma in miglioramento (finora avevo sempre registrato tra 7 e 14%)

   Sul piano delle prestazioni, il più sorprendente è senz'altro Desalu con un 20.13 da finale mondiale/olimpica, secondo italiano di sempre. Tra le controprestazioni, gravi quelle di Giorgi e Vallortigara e la squalifica della 4x100 maschile. Quanto a Tortu, beh anche lui con noi ci credeva in una medaglia, ma un 10.08 in finale ci può stare, delusione veniale. Molte le controprestazioni, drammatica la situazione nei concorsi.
   Sommando tutto, un campionato senz'altro negativo, con una piccola variabile statistica in miglioramento.

   Intanto in acqua... "Sei ori, cinque argenti e undici bronzi totali fanno dell'Italia la terza potenza continentale in vasca dopo la Russia e la Gran Bretagna."
   Ma secondo qualcuno le medaglie acquee valgono meno:

https://www.atleticalive.it/58106/il-dt-locatelli-deprezza-le-medaglie-del-nuoto-lacqua-ce-lhanno-solo-in-pochi-posti/

   Per finire... pare che la tribù vikinga darà altri grattacapi in futuro, ahahah!






mercoledì 1 agosto 2018

Mondiali juniores 2018



   Dei superallievi di due anni fa la maggior parte sono ancora in corsa (ed è già una nota positiva), però, avanzando di categoria, le cose si fanno più difficili e il livello si abbassa un po'.

   Nelle liste stagionali mondiali l'unica presente in zona medaglia era Carolina Visca, seconda (poi arrivata quarta).

   Abbiamo mandato una compagine di 52 atleti e il bilancio è stato questo:

- medaglie 1-0-0, la 4x400 maschile (due anni fa furono due argenti, Tortu e Giorgi)
- 18° posto
- 9 piazzamenti individuali fra i primi 8 + 3 in staffetta
- 2 record italiani di categoria individuali, Scotti (400M) e Vandi (400F) + 3 in staffetta
- 18 primati personali

   Che dire? Una sola medaglia è poco, in staffetta poi (tra l'altro gli USA hanno perso il testimone regalando 30 metri), io voglio vedere medaglie individuali.

   La nota positiva è l'alto numero di personal best ottenuti... hai visto mai stiamo finalmente imparando a finalizzare la competizione che conta?



sabato 21 luglio 2018

Europei allievi 2018



   Nelle scorse settimane si sono svolte importanti manifestazioni internazionali giovanili, partiamo dagli allievi.

   Nel 2016 a Tbilisi conquistammo 9 medaglie (3-3-3) concludendo al 3° posto. Fu l'edizione di Sibilio, Romani, Barontini, Dallavalle, Oki, Visca, Giampietro.

   Quest'anno nelle liste stagionali avevamo 10 atleti in zona medaglia:


100 Guglielmi 3
400 Benati 1
Asta De Angelis 3
Peso Musci 2
Disco Musci 2
10km Finocchietti 1
10km Andrei 2
200 Gherardi 2
400h Silvestri 1
Lungo Iapichino 1

   Abbiamo chiuso al 2° posto con medagliere 4-4-1, sette medaglie individuali:

1 - Finocchietti (10km), Benati (400), ITA-F (staffetta), ITA-M (staffetta)
2 - Musci (peso), Andrei (10km), Silvestri (400h), Favro (lungo)
3 - Bertini (5km)

   Meglio di due anni fa, da allievi siamo sempre al top. Ci sono state alcune controprestazioni: la Iapichino solo settima, Guglielmi e Gherardi usciti in semifinale. In compenso c'è stato l'inserimento del lunghista Favro, sbucato fuori dal nulla.

   Una speciale menzione all'amico Francesco Guerra che nei 3000 s'è piazzato 6° (nelle liste era 12°) in una gara tattica con ultimo chilometro tremendo in 2'37, sfiorando il PB (poi abbassato di 6" a 8'24 la settimana successiva).



mercoledì 18 aprile 2018

Allenamento 10000m: un taper nobbuono


   Su un forum leggo di una master F45 e di un suo progetto andato male; per carità, non vorrei mortificare il suo allenatore (che è un amico) che si domanda il perchè della debacle, ma analizzando il percorso magari si può dedurre qualcosa che può essere utile a tutti i lettori.

   Nelle 9 settimane analizzate l'atleta effettua solo 3 giornate di riposo, quindi si allena quasi tutti i giorni. L'obiettivo clou è il 10000 in pista a metà aprile in cui si punta a 40'. Vince i regionali di cross, poi a febbraio in 3 settimane fa una gara di 10km a 4'06 con salitelle, quindi 17a di categoria agli italiani di cross, lavori (gare incluse): 2 - 3 - 2.

   Da inizio marzo, ultime 6 settimane:
- 2 lavori
- 2 lavori
- 3 lavori (inclusa gara 10km a 4'10 con salite dure)
- 4 lavori (l'ultimo: 4x2000 a 4'05)
- 3 lavori

- 1 lavoro (sfinita) + 10000 PISTA 42' alto (cotta dall'inizio)

   Non è importante sapere i singoli lavori, che possono anche andare bene.

   Sub 41' si poteva fare ma lo scarico drastico dell'ultima settimana non è bastato, dov'è l'errore? Aver fatto una cosa cui non era abituata, ovvero un periodo di INTENSITA'-VOLUME proprio quando il volume dell'intensità (e il numero di sedute intense) avrebbe dovuto essere tagliato, dalla quart'ultima alla penultima settimana. Solo rendendo più rarefatte le sedute intense si possono raggiungere i picchi massimi di intensità nelle singole sedute senza rischiare sovrallenamento, se da un lato vuoi ottenere da un altro devi cedere.

   Ecco un'idea a grandi linee di come potrebbe essere una programmazione di 9 settimane per una gara importante:

1) 2 settimane di volume generale (2 lavori) + 1 settimana di scarico
2) 2 settimane di volume-intensità con taglio del volume generale (3 lavori) + 1 settimana di scarico
3) 2 settimane di picco-intensità tagliando anche il volume dell'intensità (2 lavori) + 1 settimana di scarico drastico generalizzato pre-gara

   In questo caso nelle ultime 4 settimane non si superano mai i 2 lavori e si effettuano 4 lavori in meno rispetto al piano seguito dalla master.



venerdì 30 marzo 2018

Ingebrigtsen (il vecchio): uno studio sul suo allenamento


   Uno dei migliori "diversamente africani" degli ultimi anni, 3'31 di PB, agli ultimi tre europei sempre a medaglia tra cui un oro, un 5° e un 8° posto rispettivamente a olimpiadi e mondiali.
   Sicuramente un atleta più resistente che veloce (13'27 è migliore di 1'48).
   Lo studio comprende le 5 stagioni fra i 17 e i 21 anni, le zone d'intensità (Tab.1) sono definite in base alla % max HR (sempre monitorata) e ai livelli di lattato (solo nelle ultime 3 stagioni).

https://www.researchgate.net/publication/257303297_A_Longitudinal_Case_Study_of_the_Training_of_the_2012_European_1500_m_Track_Champion

   In Fig.1 abbiamo i volumi di allenamento per stagione, totali e per ogni zona d'intensità, misurati in 10 settimane da gennaio a marzo. Partiamo dai 110 km/week a 17 anni fino ai 160 km/week a 21 anni, con un incremento annuale armonico e decrescente.
   A 17 anni gareggiava anche nello sci di fondo, si allenava 8-10 volte a settimana (sci escluso) più 2 sedute di forza generale.
   In Tab.3 vediamo il dettaglio di una settimana di luglio a 17 anni precedente una gara (con PB): in 8 giorni effettua 16 sedute e 3 lavori, oltre alla gara.

   A 19 anni aveva un Vo2max di 84.4 e una AT a 18.2kmh (non eccelsa). A 20 anni ha saltato una stagione per una frattura da stress.

   A 21 anni (2012, ultima stagione considerata, quella della vittoria agli europei e del 5° posto alle olimpiadi) parte in nov-dic con 146 kmw, poi gen-mar 156, apr-mag 150. Nella penultima settimana pre-europei percorre 145km (105 in z1, 30 in z2, 8 in z3, 1.2 in z4, 1 in z5) e 100 nell'ultima (Tab.4).

   La distribuzione delle intensità si mantiene intorno a 80/20 (z1/z2-5) tranne nel periodo nov-mar 2012 (67/33). in questo periodo effettua 5 sedute intense settimanali in 3 giorni: 2 special blocks di 2 sedute giornaliere in z2 (ad esempio 5x6' la mattina e 10x1000 o 25x400 la sera) e una seduta in z3 (ad esempio 20x200 in salita).

Che dire?
   Sorprende l'alto volume degli intervalli ma, come vediamo in Tab.4, sono effettuati a velocità non eccessive attorno alla AT e con lattato contenuto (2.9 - 4.5 mmol). Usa in lattacido con parsimonia (>6 mmol, z3-5, al massimo 13% del volume totale). Pare che sia piuttosto bassa anche la velocità della corsa lenta.
   Ma quello che mi ha fatto più piacere osservare è l'alto volume da giovane, alto almeno rispetto a quanto si fa in Italia: ancora una volta sembra che i ragazzi esteri non abbiano problemi a doppiare anche a 17 anni.
   Pare che non faccia sedute di corsa continua-intensa, a mio avviso questo lo paga con una soglia anaerobica e un tempo sui 5000 non all'altezza delle sue possibilità; dovrebbe percorrere questa strada visto che nei 1500 non migliora più da 4 anni (forse anche a causa di un impegno giovanile un po' eccessivo?) ma ancora è giovane.



venerdì 16 marzo 2018

Tecnica di corsa: uno studio inquietante


   Gli studi scientifico/statistici vanno presi con le molle, hanno sempre delle limitazioni relative al tipo e grandezza del campione e alla specificità dei protocolli utilizzati; vediamo spesso che "comprovano" tutto e il contrario di tutto. Detto questo però dobbiamo studiarli, alcuni ci fanno riflettere su cose importanti e magari, studiandone a centinaia e confrontando con la nostra esperienza sul campo, chissà che non ci facciamo un'idea sufficientemente chiara della situazione.

   Sul Journal of Strength and Conditioning Research (luglio 2015) esce questo studio di miei paesani brasiliani:

https://drive.google.com/file/d/1pI2yhraKfxeQo8H3wzDSN7aR4924nc7W/view

   Si propone di verificare gli effetti, sulla prestazione e sui parametri meccanici, dell'uso in allenamento di certi "drills". Il campione è costituito da 30 giovani amatori ambosessi che corrono da almeno 6 mesi e che mai hanno fatto drills. Il protocollo di allenamento prevede per 15 settimane 3 sedute settimanali di interval training (volume crescente da 2000 a 5500m, prove da 100 a 600m e recuperi da 200 a 600m), il gruppo EG aggiunge anche i drills, il gruppo CG fa solo IT. I drills sono 5 (2 serie ognuno a seduta): skip, calciata, balzi successivi, balzi alternati e sprint massimale.
   Prima e dopo il periodo di allenamento vengono misurate 2 velocità: una "confortevole" (Scomf) e una "massimale" relativamente a un test di durata di 2' (Smax). Quindi, aggiungo io, date queste rilevazioni, è uno studio adatto ai MEZZOFONDISTI.
   Le due velocità vengono usate nelle sessioni di IT, la prima nei recuperi e la seconda nelle prove.

   Risultati:

- dopo il periodo di allenamento entrambi i gruppi aumentano significativamente le due velocità, ma SENZA DIFFERENZE SIGNIFICATIVE tra i due gruppi CG e EG
- al contrario ci sono differenze significative tra i due gruppi nei cambiamenti dei parametri meccanici

   Il gruppo che usa anche i drills (EG) aumenta i carichi di forza al suolo, il tempo di volo, l'ampiezza della falcata, diminuisce i tempi di contatto e di applicazione della forza al suolo. In genere questi cambiamenti vengono definiti "positivi", ma questa "positività" non si riflette in un maggior miglioramento della Smax per il gruppo EG.
   Gli studiosi concludono che in questo studio, ai fini del miglioramento della prestazione, L'EFFICACIA DEI DRILLS TECNICI NON E' PROVATA e il miglioramento è dovuto solo all'IT.
   Ipotizzano che ciò accade perchè effetto dei drills è anche quello di aumentare l'oscillazione verticale del centro di massa, alterando la tecnica di corsa rendendola meno economica.

   Gli studiosi affermano che questo è l'unico studio del genere disponibile. Il risultato è inquietante, specie per dei "drills-maniaci" come noi italiani... tuttavia loro stessi raccomandano moderazione nell'estrapolarlo, occorrerebbero studi simili con campioni e protocolli differenti:
- usando velocità fisse stabilite a priori e non lasciate alla sensazione dell'atleta
- usando drills diversi (qui 3 su 5 sono molto pesanti)
- accoppiando i drills ad altri tipi di allenamento diversi dall'IT
- usando atleti più esperti
- usando atleti (velocisti) e test a velocità maggiori per i quali l'economia di corsa è meno importante



mercoledì 7 marzo 2018

Differenziale 200-400m: aggiornamento


1) Un commentatore al precedente articolo ipotizza che l'aumento del D all'aumentare dei tempi potrebbe essere frutto "semplicemente" di un calcolo percentuale al posto di quello in termini assoluti; ipotesi lecita che verifichiamo, se vera la percentuale dovrebbe mantenersi stabile al peggiorare dei tempi:

3.40/43.5 = 7.81%
4.60/48.5 = 9.48%
5.86/55.5 = 10.56%

non si mantiene stabile, aumenta pure la percentuale, anche se in modo meno accentuato rispetto ai valori assoluti.

2) Ho analizzato ulteriori tre gruppi di atleti con tempi simili ad alcuni gruppi dell'articolo precedente e stavolta ho aggiunto anche le allieve. Non ho preso lo stagionale ma il PB che rientra nell'intervallo voluto e ho eliminato gli ottocentisti. Nell'articolo precedente il gruppo dei "48" aveva mostrato un D di 4.60 e il gruppo delle "54-57" di 5.86. Vediamo cosa succede ora:

senior 20+ 2010
morizio 47.82 - 21.82 = 4.18
zanola 47.87 - 21.60 = 4.67
ramalli 48.04 - 21.75 = 4.54
bucci 48.07 - 21.93 = 4.21
bertolone 48.12 - 21.07 = 5.98
magi 48.19 - 21.96 = 4.27
palmieri 48.63 - 21.87 = 4.89
amato 48.77 - 21.91 = 4.95
ziantoni 48.84 - 22.32 = 4.20
pecchio 49.15 - 22.83 = 3.49
---media 4.54

M35/40 2017
grussu 53.94 - 23.56 = 6.82
savaia 54.08 - 24.05 = 5.98
camangi 54.51 - 24.98 = 4.55
bianchi 54.57 - 25.41 = 3.75
rebuzzi 54.84 - 25.08 = 4.68
glorioso 55.65 - 24.69 = 6.27
savastano 56.01 - 25.47 = 5.07
cirillo 57.16 - 25.35 = 6.46
patalano 57.39 - 25.44 = 6.51
di bella 57.72 - 25.67 = 6.38
---media 5.65

allieve 2017
vandi 54.24 - 24.42 = 5.40
bonora 55.19 - 24.94 = 5.31
tiso 55.40 - 25.41 = 4.58
silvestri 56.50 - 25.59 = 5.32
foudraz 56.88 - 25.79 = 5.30
strola 57.15 - 26.17 = 4.81
ronchini 57.24 - 24.89 = 7.46
zuccarini 57.28 - 25.17 = 6.94
maritano 57.31 - 26.92 = 3.37
brunetti 57.49 - 24.93 = 7.63
---media 5.61

Abbiamo D praticamente uguali, a prescindere dall'età e dal sesso!



lunedì 26 febbraio 2018

Differenziale 200-400m


   Stiamo seguendo un'allieva di belle speranze, per ora 400ista e in futuro più 800ista (secondo noi... secondo lei un po' meno), di livello nazionale (quest'anno potrebbe entrare in finale ai campionati italiani).
   Esiste un rapporto tra il tempo dei 200 e quello dei 400 definibile come "t400 = 2(t200) + D", in cui D è un differenziale, o indice di resistenza. Molti, volendo semplificare, parlano di D = 4", ma le cose sono molto più complesse, è stato osservato che D varia a seconda dei seguenti parametri:

- sesso (gli uomini l'hanno inferiore alle donne)
- valore (gli atleti più forti l'hanno inferiore a quelli meno forti)
- età (gli atleti maturi e con più esperienza l'hanno inferiore a quelli giovani)

ed è appunto sulla base di questa variabilità che il mio socio-allenatore dell'allieva mi chiedeva lumi per prevedere i tempi in gara e in allenamento. E allora ho fatto una piccola statistica per i primi due parametri. In sostanza ci chiediamo: perchè il D femminile è maggiore? Dipende solo dal fatto che le donne sono meno performanti, ovvero che la loro gara dura di più? Oppure è una questione di diverse caratteristiche fisiologiche? Alcuni articoli (con qualche dato statistico) e studi letti non mi sembrano esaurienti sul "perchè":

https://link.springer.com/article/10.1007/BF00571458

   C'è anche un ampio studio statistico di Pegoraro sull'argomento ma anche lui non ci delucida sul "perchè":

http://www.fiammeoroatletica.it/wp-content/uploads/2015/11/Pegoraro_Atletica-Studi-n1-4_2014.pdf

   Allora anzitutto andiamo a vedere i primi 10 all-time mondiali maschi e femmine (i miei dati sono leggermente diversi da quelli di Pegoraro perchè in 4 anni s'è inserito qualcuno):

van niekerk 43.03 - 19.84 = 3.35
johnson 43.18 - 19.32 = 4.54
reynolds 43.29 - 20.46 = 2.37
wariner 43.45 - 20.19 = 3.07
watts 43.50 - 20.50 = 2.50
merritt 43.65 - 19.74 = 4.17
kerley 43.70 - 20.24 = 3.22
makwala 43.72 - 19.77 = 4.18
james 43.74 - 20.41 = 2.92
everett 43.81 - 20.08 = 3.65
---media 3.40

koch 47.60 - 21.71 = 4.18
kratochvilova 47.99 - 21.97 = 4.05
perec 48.25 - 21.99 = 4.27
bryzgina 48.27 - 22.44 = 3.39
kocembova 48.59 - 22.47 = 3.65
freeman 48.63 - 22.25 = 4.13
richards 48.70 - 22.09 = 4.52
brisco-hooks 48.83 - 21.81 = 5.21
cheeseborough 49.05 - 21.99 = 5.07
williams-darling 49.07 - 22.77 = 3.53
---media 4.20 (+23.5%)

   Per curiosità ho visto anche i primi all-time italiani (rispetto a Pegoraro ci sono dati nuovi e ho eliminato Fiasconaro perchè era più 800ista e perchè il suo dato sui 200 di Pegoraro era solo ipotizzato):

galvan 45.12 - 20.50 = 4.12
barberi 45.19 - 21.09 = 3.01
licciardello 45.25 - 20.95 = 3.35
zuliani 45.26 - 20.72 = 3.82
nuti 45.35 - 21.57 = 2.21
attene 45.35 - 20.57 = 4.21
vistalli 45.38 - 21.68 = 2.02
vaccari 45.47 - 21.54 = 2.39
saber 45.55 - 21.70 = 2.15
howe 45.70 - 20.28 = 5.14
---media 3.24

   Strabiliante: gli italiani hanno un D "migliore" dei top mondiali! Peccato vadano più lenti...
   Le donne quindi hanno un D sensibilmente "peggiore", ma è così perchè sono donne o perchè la loro gara dura di più (il che potrebbe far ipotizzare un maggior intervento di meccanismi energetici più lenti)?
   Allora sono andato a comparare i tempi delle all-time mondiali con quelli, simili, degli italiani maschi 2017 cat. senior dal 20° (non ho preso gli assoluti per eliminare le cat. giovanili che potrebbero falsare i dati e ho eliminato gli 800isti che fanno i 200 raramente e "tanto per"):

senior M 20°+
pagnini 47.94 - 21.85 = 4.24
gorla 48.32 - 21.51 = 5.30
angeli 48.47 - 21.26 = 5.95
david 48.59 - 22.04 = 4.51
santamaria 48.74 - 21.75 = 5.24
piredda 48.86 - 22.32 = 4.22
olivieri 48.87 - 22.64 = 3.59
bonora 48.93 - 22.21 = 4.51
franco 48.96 - 22.03 = 4.90
di giovanni 48.98 - 22.71 = 3.56
---media 4.60

   Vediamo che, a parità di tempi, le donne all-time hanno un D leggermente "migliore". Prendendo quindi le donne italiane 2017 cat. senior dalla 20a, il D "peggiora" di nuovo (anche qui ho eliminato le 800iste):

senior F 20°+
romeo 53.93 - 24.50 = 4.93
zappa 54.28 - 24.74 = 4.80
lazzara 55.64 - 24.54 = 6.56
ramini 55.73 - 24.40 = 6.93
reginato 56.15 - 25.45 = 5.25
gnoato 57.24 - 26.06 = 5.12
dallasta 57.27 - 25.34 = 6.59
pellanda 57.28 - 25.62 = 6.04
germani 57.55 - 26.05 = 5.45
ricciotti 57.70 - 25.36 = 6.98
---media 5.86 (+27.4%)

   Quindi sicuramente D risente sia del livello che del sesso, ma la differenza per sesso è "autonoma"? Insomma le donne sono meno resistenti alla velocità perchè (fisiologicamente e biomeccanicamente) donne o solo perchè la gara dura di più (come per i maschi meno performanti)?
   E se ribaltassimo tutto e considerassimo invece le donne "più veloci"?
   E se invece ci fosse anche un altro motivo, il modo diverso di allenare uomini e donne?
   A questo proposito, nella comparazione all-time tra italiani e mondiali uomini, è molto probabile che il D "migliore" degli italiani derivi dal diverso metodo d'allenamento (troppa insistenza sullo specifico e poca sulla velocità pura) come spiegai nei passati articoli sui 400m (etichetta "velocità").



giovedì 15 febbraio 2018

Julien Wanders colpisce duro


   Un mese fa feci un articolo su questo ragazzo fra poco ventiduenne che ha fatto la scelta di allenarsi in Kenia e alla keniana. Dalle sedute e dai risultati delle gare preparatorie faceva presagire ottime cose per la gara-obiettivo di Barcellona domenica scorsa 11 febbraio.

   Ha postato anche la tabella completa del lavoro svolto negli ultimi dieci giorni di gennaio. Abbiamo un buon chilometraggio, corse lente molto lente, un lungo allegretto ma non troppo, diverse sedute di massaggi ed esercizi ginnici. 4 lavori (in 3 giornate) e un lungo su 17 sedute. La giornata del 24/1 è qualcosa di stupefacente: 23.5km di ripetute in due sedute... speriamo non stia esagerando.
   Ecco la tabella:

domenica 21/1 (settimana 170km)
20' + 13km (2'59) + 15'

22/1
60' (3'55)
25' + esercizi e massaggio

23/1
esercizi + 35' (4'33)

24/1
20' + 10x1200 (2'52)r.200 jog + 15'
16' + 5x600 + 5x500 + 2x5x400 + 2x5x200 (2'45 > 2'20)r.60/50/40/30" + 13'

25/1
64' (4'15) + massaggio
40' (4'15) + esercizi

26/1
73' (3'57) + 8x30 salita + massaggio
esercizi + 38' (4'51)

27/1
32km (3'40)

domenica 28/1 (settimana 178km)
61' (4'16) + 10x100 salita
esercizi + 35' (4'28)

29/1
59' (3'56) + 7x30 salita
esercizi + 26' + massaggio

30/1
15' + 45' fartlek (3'04) + 15'
32' (4'10)

   Risultato? Secondo a Barcellona in 60'09, PB di marzo 2017 battuto di 1'30 e sesta prestazione europea all-time. Promessa mantenuta.



lunedì 5 febbraio 2018

Convegno al Campaccio: chi ha rubato i volumi?


   Un mese fa, prima del cross del Campaccio, si è svolto l'interessante convegno "Go for the gold" con relatori Giorgio Rondelli e Renato Canova. Potrebbe essere importante sapere cosa hanno da dirci questi tecnici per cercare di capire alcuni motivi della degenerazione del mezzofondo e fondo azzurri degli ultimi lustri. 
   Nello scorso articolo ho mostrato che altrove in "Caucasia" non si è verificato lo stesso fenomeno, quindi, tra i motivi, ce ne devono essere alcuni prettamente nostrani. E io ipotizzo che trattasi anche di motivi TECNICI.

   Le due relazioni del convegno possono essere scaricate dai link in fondo a questa pagina:


   Rondelli ci presenta delle interessanti tabelle dei suoi migliori mezzofondisti prolungati del periodo aureo; inoltre quelle che secondo lui sono delle premesse fondamentali per sviluppare atleti e prestazioni di altissimo livello. A questo proposito "curiosa" quella relativa all'"assenza di manager"...

   Sulla relazione di Canova invece ci informa in seconda battuta Gian Mario Castaldi che ne fa un riassunto. Riporto qui i passi a mio avviso più interessanti:

1) "La prima considerazione di Renato Canova è stata proprio sulle metodologie, in quanto negli ultimi venti anni, mentre si è assistito ad un aggiornamento delle metodologie dell’ allenamento delle corse su strada, per quanto riguarda l’allenamento delle gare su pista probabilmente è avvenuto un ristagno metodologico senza precedenti, se non addirittura un regresso. Difficile dire per quale motivo ciò sia potuto accadere, ma è chiaro che l’effetto finale è stato un sostanziale fraintendimento della modulazione dei carichi sull’asse “qualità-quantità”. Probabilmente anche alcune pubblicazioni sono state in un certo senso fraintese, per esempio quella del padre di Sebastian Coe. Nel suo libro Peter Coe spiega la filosofia dell’allenamento del figlio, ma quando dice che il figlio non correva mai per più di 90 km alla settimana non ha specificato che tutto il kilometraggio fatto a bassa intensità non era computato come allenamento"

2) "Quando un ragazzo si avvia alla corsa di resistenza sono necessari un certo numero di anni, diciamo quattro o cinque, in cui l’aspetto quantitativo è preponderante. Quindi quando un atleta comincia a correre il primo obiettivo è farlo correre tanto, aumentando i km a seduta e settimanali velocemente"

3) "stare molto attenti all’uso dei cardiofrequenzimetri. Questo ausilio infatti rischia di diventare controproducente per l’allenamento perché spesso viene inteso come qualcosa che ci dice “cosa non dobbiamo fare” (andare oltre certe frequenze cardiache) e non “cosa dobbiamo fare”. La qual cosa fa a pugni con la mentalità che deve avere un atleta quando si allena, vale a dire vivere il tutto come una continua sfida quotidiana ai propri limiti. Anche perché il cardiofrequenzimetro (così come la videocamera e qualunque altro strumento tecnologico) non sostituirà mai l’occhio e la sensibilità dell’allenatore"

   A parte l'ultimo punto, che riguarda forse più gli amatori (ne ho parlato a stufo negli articoli all'etichetta "cardio"), nei primi due si evidenzia un fattore di degenerazione che conferma ciò che ho sempre pensato. Perlomeno a partire dai 1500m in su (per gli 800 il discorso è più complesso) spesso in Italia:

- ci si allena poco in termini di volumi e quindi di numero di sedute
- si sostituiscono i volumi con l'intensità e i mal interpretati esercizi "tecnici"
- ciò avviene soprattutto nelle categorie giovanili


   Inomma, prendi un 14enne, pochi chilometri, un mare di zompetti, tre sedute intense e una media su quattro a settimana, un mare di gare. A 17 anni è fra i primi 10 al mondo, wow! Poi comincia a spaccarsi... poi cominci a capire che ci vogliono anche i volumi a bassa intensità e li aumenti in modo troppo repentino, ma comunque insufficiente. E, ammesso si sia salvato dagli infortuni, l'atleta va in stallo di prestazioni.

Non mi pare un andazzo produttivo di campioni internazionali da adulti.



mercoledì 24 gennaio 2018

La degenerazione dell'endurance italiana


   Nello scalare una montagna non bisogna aver fretta, occorre fare passi piccoli ma solidi e sicuri, e poi andare avanti senza dover continuamente tornare indietro. Stessa cosa nella ricerca della verità circa fenomeni complessi, peggio ancora se sono resi ancor più complessi dalla confusione creata dalla selva selvaggia di stupidaggini d'alto e medio fusto e di sottobosco, tutte tese a ribadire eternamente e ossessivamente le proprie posizioni e la difesa del proprio orticello. Quindi cerchiamo ora di risolvere definitivamente un piccolo particolare in modo da non doverci tornare su mai più.

   Un'ispirazione irrefrenabile m'è venuta alla lettura di questa frase di quest'articolo di Albanesi:

"i top runner oggi vanno leggermente più forte di allora. Riflettendo su questo punto, la frase diventa “tranne i top runner, oggi le media delle prestazioni è più bassa”".

https://www.albanesi.it/corsa/i-fissati-della-corsa.htm

   Sta facendo un discorso incentrato soprattutto sull'atletica amatoriale, ma è quella frase che voglio verificare e riguarda l'atletica d'elite. La mia tesi è che i top runner ESTERI vanno più forte di allora, quelli ITALIANI no. Se fosse vera la mia tesi si aprirebbe un grosso problema: perchè le cause che in genere vengono addotte per spiegare la degenerazione colpiscono gli italiani e non gli altri?

   Ho sotto mano le liste italiane maschili 1989, riporto le prestazioni del 1°, del 10° e del 20° e fra parentesi le corrispondenti prestazioni 2017 (per la maratona manca il 20°):

1500 - 3'32.9 (3'37.1), 3'42.8 (3'43.1), 3'44.8 (3'45.7)
3000st - 8'12 (8'22), 8'46 (8'50) - 8'53 (9'08)
5000 - 13'14 (13'28), 13'48 (14'02) - 13'58 (14'21)
10000 - 27'16 (28'33), 29'07 (29'42) - 29'14 (30'11)
42195 - 2h09'40 (2h10'56), 2h16'40 (2h20'20)

   Quindi un primo paletto è certo: I TOP RUNNERS ITALIANI SONO DEGENERATI DI BRUTTO.

Ora, SE I NOSTRI METODI D'ALLENAMENTO SONO BUONI QUANTO QUELLI ESTERI e se le cause generalmente addotte sono valide (crollo demografico, crisi economiche, fancazzismo infantile della modernità, dobbiamo studiare, non abbiamo tempo, invasione delle cavallette, ecc.) dovremmo vedere degenerazione anche all'estero, almeno nel mondo sviluppato. Sicuramente ci è impossibile andare a verificare i dati storici di ogni federazione estera e allora, insieme agli amici di Forumcorsa.it (Luca, Alberto, Andrea, Elia) abbiamo fatto una statistica "strana". Abbiamo preso come limite i 1189 punti delle tabelle IAAF (perchè è il punteggio più alto che garantisce la presenza di almeno una prestazione italiana in ognuna delle 5 specialità analizzate), abbiamo visto quando è stata fatta da un italiano l'ULTIMA prestazione migliore o uguale a quel punteggio e finalmente siamo andati a vedere quante prestazioni migliori o uguali nel mondo sono state fatte a partire da quella data.

   Nota bene: per essere buoni abbiamo escluso tutti gli africani, anche maghrebini, anche oriundi, anche di N-esima generazione, questo per escludere motivazioni "razziali". Cioè abbiamo visto quante prestazioni sono state fatte da caucasici o al massimo asiatici, quindi gente della nostra "razza", che vive nella modernità tecnologica e non in altura. Abbiamo contato le singole prestazioni (non gli atleti) divise anche per nazionalità.

   In questa tabella i risultati; nella prima riga riportiamo il tempo corrispondente ai 1189 punti, l'ultima prestazione migliore italiana e la data:

1500 - 3'33.99 - 3'32.94 (9/9/95)
55esp 10nzl 16por 19ukr 37usa 9aus 1den 8can 19gbr 5rsa 5fra 10rus 6nor 5ned 2cro 1cze 5ger 2irl - 215

3000st - 8'15.13 - 8'15.11 (7/9/99)
27spa 25usa 4fra 3aut 9ned 5ger 5fin 2can 1bel 1can - 82

5000 - 13'05.77 - 13'05.59 (18/7/90)
23usa 7ger 6aus 5esp 2irl 1bel 1por - 45

10000 - 27'23.65 - 27'16.50 (29/6/89)
6usa 1can 4mex 3por 2esp 1gbr 1ger 1fra 1bel - 20

42195 - 2h08'30 - 2h07'22 (23/4/06)
5usa 1nor 2bra 1esp 9jpn 3ukr 2sui 1pol 2kor 1chn 1ned - 28

   Il risultato è a mio avviso APOCALITTICO, specie nelle distanze più brevi; ad esempio nel mondo, a partire dal 9/9/95, i caucasici hanno fatto 215 prestazioni migliori di 3'33.99, mentre gli italiani zero.
   Quindi, secondo paletto solidissimo: I TOP ITALIANI SONO DEGENERATI, I TOP ESTERI CAUCASICI NO.
   Ma perchè?



martedì 16 gennaio 2018

Sondre Moen training


   Nuovo episodio della serie "ma ndo vai se il volume non ce l'hai", dedicata alla maggioranza di atleti/e italiani/e di endurance...
   Se ci fosse ancora qualcuno che non lo conoscesse, il 27enne norvegese è il nuovo detentore della migliore prestazione europea in maratona, 2h05'48 a Fukuoka il 3 dicembre. Il suo allenatore, il solito Renato Canova, gentilmente su Letsrun ci concede il dettaglio della preparazione delle ultime sei settimane, a partire dal bel 59'48 ottenuto nella mezzamaratona di Valencia il 22 ottobre.
   In neretto i "lavori" importanti, il resto è quasi tutto corsa lenta. Ecco, su questo vorrei fare un appunto (comunicativo, non tecnico) a Zio Renato perchè nelle interviste spesso parla in un modo che può essere frainteso in un'Italia dove domina il Partito Intensista. Spesso dice che la corsa lenta alias a bassa intensità è inutile se non nei primi anni di formazione... ebbene Sondre (come tutti gli altri campioni da lui allenati) fa la maggior parte del chilometraggio tra 3'40 e 4'00 al km, siamo 50-70"/km più lenti del ritmo mezza... insomma è CORSA LENTA DOCG. Non bistrattiamo la tipologia di allenamento sulla quale passiamo la maggioranza del tempo: nel fondo il volume in sè è una delle componenti più importanti e imprescindibili della prestazione. Ed è impossibile fare buoni volumi senza farli lenti per la maggior parte.

http://www.letsrun.com/forum/flat_read.php?thread=8576188

1st week (23 - 29 October) 210km:

Monday, 23 :
56’ at 3’50” > 3’40” (15 km) + Travel (Valencia – Madrid by car + flight Madrid – Dubai)

Tuesday, 24 :
Flight Dubai – Nairobi – Eldoret) + 37’45” at 3’50” > 3’40” (10 km)

Wednesday, 25 :
a) 1h14’ at 3’45” > 3’40” (20 km) in Iten
b) 1h04’30” at 3’50” > 3’45” (17 km)

Thursday, 26 :
a) 1h29’ at 3’45” > 3’40” (24 km)
b) 47’45” at 4’05” > 3’55” (12 km) + 12x80m sprint uphill

Friday, 27 :
a) 18’30 warm-up (4.7 km) + 1h10’ Fartlek (5 times 3’fast / 1’moderate + 5x2’/1’ + 10x1’/1’ + 15x30”/30”) (21.3 km)
b) 58’ at 3’55” > 3’50” (15 km)

Saturday, 28 :
a) 59’15” at 3’50” > 3’40” (16 km)
b) 48’45” at 3’50” > 3’40” (13 km)

Sunday, 29 :
2h24’18 at 3’31” (Moiben Road) (41 km) (35’08 + 35’22 + 35’16 + 35’14 + 3’18)

2nd week (30 Oct - 5 Nov) 226km:

Monday, 30.10 :
a) 56’45” at 3’50” > 3’40” (15 km)
b) 57’45” at 3’55” > 3’45” (15 km)

Tuesday, 31.10 :
19’15 warm-up (5 km) + 30 km in 1h37’23 (3’14”8) with 10 times 2km recovery 1km in : 6’22/3’22 – 6’16/3’25 – 6’14/3’20 – 6’15/3’29 – 6’16/3’32 – 6’16/3’30 – 6’19/3’29 – 6’28/3’36 – 6’24/3’25 – 6’16/3’09 (average 20 km fast: 3’06”3 - average 10 km recovery: 3’25”7)

Wednesday, 1.11 :
a) 1h15’ at 3’50” > 3’40” (20 km)
b) 1h06’ at 4’ > 3’45” (17 km)

Thursday, 2.11 :
a) 59’45” at 4’ > 3’50” (16 km)
b) 48’ at 4’ (12 km) + 12x80m sprint uphill

Friday, 3.11 :
a) 1h at 4’ > 3’50” (16 km)
b) 58’45” at 4’ > 3’50” (15 km) + 4x100m fast

Saturday, 4.11 :
a) 17’ warm-up (4.5 km) + 1h with short variations of speed (30”/1’) every 3’ (17.6 km)
b) 58’15” easy (15 km)

Sunday, 5.11 :
a) 49’15” at 3’50” > 3’45” (13 km) + 4x100m fast
b) 49’30” at 3’50” > 3’45” (13 km)

3rd week (6 – 12 November) 222km:

Monday, 6 :
a) 1h03’ at 3’45” > 3’40” (17 km) + 12x80m sprint uphill
b) 49’45” at 3’55” > 3’45” (13 km)

Tuesday, 7 :
a) 58’ at 3’50” > 3’45” (16 km)
b) 39’10” easy (10 km)

Wednesday, 8 :
a) 15’ warm-up (3.5 km) + 33 km in 1h46’25 (3’13”4) (16’03” – 31’56” – 47’53” – 1:03’48” – 1:19’57” – 1:36’06” + 10’19”)
Note : Training planned on 40 km, but at 31 km Sondre felt some problem in one heel and I decided to stop at 33 km
b) 31’ easy (8 km)

Thursday, 9 :
a) 1h01’ easy (15 km)
b) 46’30” at 3’55” > 3’50” (12 km)

Friday, 10 :
a) 58’45” at 3’55” > 3’45” (16 km) + Gym
b) 46’ at 3’55” > 3’50” (12 km) + 5x100m fast

Saturday, 11 :
a) 18’15 warm-up (5 km) + Track: 2x3000m (recovery 3’) + 3x2000m (rec. 3’) + 5x1000m (rec. 2’) + 6x500m (rec. 1’30”) in:
9’00”8 / 8’55”2 – 5’54”8 / 5’55”2 / 5’53”7 – 2’57”4 / 2’57”1 / 2’57”3 / 2’56”9 / 2’59”2 – 1’27”6 / 1’27”3 / 1’28”7 / 1’27”3 / 1’27”8 / 1’25”6
b) 38’ at 3’50” > 3’45” (10 km)

Sunday, 12 :
a) 1h09’40” with short variations of speed at 3’35” > 3’25” (20 km)
b) 35’ easy (10 km)

4th week (13 – 19 November) 211km:

Monday, 13 :
a) 1h04’15” at 3’40” > 3’30” (18 km)
b) 38’40” at 3’55” > 3’45” (10 km)

Tuesday, 14 :
a) 1h14’27” at 3’40” > 3’25” progressive (21.1km) + 6x100m fast
b) 38’10” at 3’55” > 3’45” (10 km)

Wednesday, 15 :
a) 14’15 warm-up (4 km) + 27km in 1h24’43” (average 3’08”3) with 7x3 km recovery 1km in: 9’03/3’27 – 9’03/3’25 – 9’05/3’21 – 9’14/3’25 – 9’24/3’26 – 9’06/3’20” – 9’18
(average 21 km fast : 3’03”7 - average 6 km recovery : 3’24”)
b) 38’30” at 3’55” > 3’45” (10 km)

Thursday, 16 :
a) 1h07’30” at 3’50” > 3’40” (18 km)
b) 41’10” at 3’50” > 3’40” (11 km)

Friday, 17 :
a) 58’20” at 3’40” > 3’35” (16 km)
b) 45’30” at 3’50” > 3’45” (12 km)

Saturday, 18 :
a) 58’ at 3’40” > 3’35” (16 km)
b) 45’30” at 3’50” > 3’45” (12 km)

Sunday, 19 :
1h44’20” at 3’45” > 3’40” (28 km)

5th week (20 – 26 November) 172km:

Monday, 20 :
a) 20’ warm-up (5 km) + 24 km alternating speed in 1h15’03 (average 3’09”5):
2’56/3’14 – 3’03/ 3’20 – 2’56/3’20 – 2’57/3’26” – 2’59/3’22 – 3’03/3’20 – 2’59/3’24 – 3’00/3’14 – 3’07/3’31 – 2’56/3’23 – 2’52/3’20 – 2’56/3’10
(Total time 12 km fast : 35’44”, average 2’58”3) - (Total time 12 km slow : 40’04”, average 3’20”3)
b) 38’ easy (10 km)

Tuesday, 21 :
a) 1h07’50” at 3’50” > 3’40” (18 km)
b) Rest (Sauna)

Wednesday, 22 :
a) 1h06’30” at 3’45” > 3’35” (18 km)
b) 38’30” at 3’55” > 3’50” (10 km)

Thursday, 23 :
a) 46’30” at 3’55” > 3’50” (12 km)
b) 59’45” at 3’45” (16 km) + 4x100m fast

Friday, 24 :
a) 18’ warm-up (5 km) + Track (Tambach, 1930m altitude, very muddy for the rain of the night):
10 x 600m (rec. 1’45” < 1’55”) in: 1’45”1 – 1’39”2 – 1’39”5 – 1’39”2 – 1’39”5 – 1’39”6 – 1’41”5 – 1’38”0 – 1’40”1 – 1’37”0 - Rest 7’ -
10 x 400m (rec. 50” < 55”) in: 64”6 – 63”2 – 63”6 – 63”8 – 63”6 – 64”1 – 62”9 – 64”0 – 63”8 – 62”1
b) Rest

Saturday, 25 :
a) 1h07’ at 3’45” > 3’40” with short variations of speed (18 km)
b) Rest

Sunday, 26 :
a) 1h at 3’50” > 3’40” (16 km)
b) 38’ at 3’50” > 3’45” (10 km)

6th week (27 November – 3 December) 131km:

Monday, 27 :
a) 1h at 3’50” > 3’40” (16 km)
b) Rest (Flight Nairobi – Abu Dhabi)

Tuesday, 28 :
a) Rest (Flight Abu Dhabi – Seoul – Fukuoka)
b) 1h at 3’50” > 3’40” (16 km) + 4 x 100m fast

Wednesday, 29 :
a) 37’30” at 3’50” > 3’40” (10 km) + 4x100m fast
b) 44’30” at 3’45” > 3’40” (12 km) + 5 km on the road in 14’52” (Marathon Pace)

Thursday, 30 :
a) 28’55” at 3’40” > 3’35” (8 km) + 4x100m fast
b) Rest

Friday, 1 :
a) 27’50” at 3’30” > 3’25” (8 km) + 4x100m fast
b) Rest

Saturday, 2 :
a) 28’ at 3’35” > 3’25” (8 km) + 4 x 100m fast
b) Rest

SUNDAY, 3 :
FUKUOKA MARATHON : 1st in 2:05:48 (European Record)
[14:59 – 30:01 (15:02) – 44:59 (14:58) – 1:00:02 (15:03) – 1:03:19 – 1:15:02 (15:00) – 1:30:08 (15:06) – 1:44:44 (14:36) – 1:59:23 (14:39) – 2:05:48 (6:25)]



sabato 6 gennaio 2018

Julien Wanders, il training di un diversamente keniano


   Ha detto "ciaone" e se n'è andato ad allenarsi in Kenia il buon Julien, svizzero-francese che ha 21 anni e ha deciso di investire su sè stesso, un po' come Sondre Moen, l'altro "fenomeno" diversamente africano che rischia di mettere in crisi le teorie genetiche che vorrebbero certi risultati impossibili per i visi pallidi. 
   E in kenia ti alleni... da keniano: alti volumi, lunghi-lunghi, bigiornalieri a palla, special-blocks (bigiornalieri con intensità mattina e sera).
   Alcune sue sedute autunnali?

7 novembre:
Mattina: tempo run 12 km in 36'16
Pomeriggio: su pista 10x600 R.2 ' + 2x300 R.1' + 3x200 R.40" (1'37 - 44 - 27)

18 novembre:
vince una 8km in 22'45 (2'50)

2 dicembre:
vince l'Escalade, gara collinare a Ginevra in 20'58 (2'51)

13 dicembre:
Mattina: 4x2000 R.2'30 + 4x1000 R.2 ' (5'43 - 2'45)
Pomeriggio: 6x600 R.1'30 + 5x400 R.1' + 4x300 R.45" + 3x200 R.30" (1'38 - 62 - 45 - 28)

16 dicembre:
lungo di 30km collinare a 3'44 (ma ha fatto anche due lunghi di 40km)

23 dicembre:
"il futuro appartiene a coloro che si alzano presto", seduta terminata alle 7
5x(5x400 R.45") R.4' + 3x(3x200 R.45") R.2' (64 - 28)

   Stava preparando la Corrida de Houilles, 10km su strada molto importante in Francia e partecipata da molti elite mondiali... ecco il risultato:

https://www.facebook.com/AtletiDisagiati/posts/1810421942589956

   28'02 battendo tutti, anche Mekonnen che ha 26'56 in pista. Su strada si tratta del record sia francese che svizzero. Il suo PB in pista è 28'06 dell'aprile 2017 ma direi che ora si aprono scenari decisamente nuovi. Ha anche 1h01'43 nella mezza, vedremo cosa combina... Julien, sei nel mirino!

   Ma intanto, i nostri ventunenni italiani come si allenano? Si alzano la mattina alle 5 per la prima seduta della giornata?