mercoledì 24 gennaio 2018

La degenerazione dell'endurance italiana


   Nello scalare una montagna non bisogna aver fretta, occorre fare passi piccoli ma solidi e sicuri, e poi andare avanti senza dover continuamente tornare indietro. Stessa cosa nella ricerca della verità circa fenomeni complessi, peggio ancora se sono resi ancor più complessi dalla confusione creata dalla selva selvaggia di stupidaggini d'alto e medio fusto e di sottobosco, tutte tese a ribadire eternamente e ossessivamente le proprie posizioni e la difesa del proprio orticello. Quindi cerchiamo ora di risolvere definitivamente un piccolo particolare in modo da non doverci tornare su mai più.

   Un'ispirazione irrefrenabile m'è venuta alla lettura di questa frase di quest'articolo di Albanesi:

"i top runner oggi vanno leggermente più forte di allora. Riflettendo su questo punto, la frase diventa “tranne i top runner, oggi le media delle prestazioni è più bassa”".

https://www.albanesi.it/corsa/i-fissati-della-corsa.htm

   Sta facendo un discorso incentrato soprattutto sull'atletica amatoriale, ma è quella frase che voglio verificare e riguarda l'atletica d'elite. La mia tesi è che i top runner ESTERI vanno più forte di allora, quelli ITALIANI no. Se fosse vera la mia tesi si aprirebbe un grosso problema: perchè le cause che in genere vengono addotte per spiegare la degenerazione colpiscono gli italiani e non gli altri?

   Ho sotto mano le liste italiane maschili 1989, riporto le prestazioni del 1°, del 10° e del 20° e fra parentesi le corrispondenti prestazioni 2017 (per la maratona manca il 20°):

1500 - 3'32.9 (3'37.1), 3'42.8 (3'43.1), 3'44.8 (3'45.7)
3000st - 8'12 (8'22), 8'46 (8'50) - 8'53 (9'08)
5000 - 13'14 (13'28), 13'48 (14'02) - 13'58 (14'21)
10000 - 27'16 (28'33), 29'07 (29'42) - 29'14 (30'11)
42195 - 2h09'40 (2h10'56), 2h16'40 (2h20'20)

   Quindi un primo paletto è certo: I TOP RUNNERS ITALIANI SONO DEGENERATI DI BRUTTO.

Ora, SE I NOSTRI METODI D'ALLENAMENTO SONO BUONI QUANTO QUELLI ESTERI e se le cause generalmente addotte sono valide (crollo demografico, crisi economiche, fancazzismo infantile della modernità, dobbiamo studiare, non abbiamo tempo, invasione delle cavallette, ecc.) dovremmo vedere degenerazione anche all'estero, almeno nel mondo sviluppato. Sicuramente ci è impossibile andare a verificare i dati storici di ogni federazione estera e allora, insieme agli amici di Forumcorsa.it (Luca, Alberto, Andrea, Elia) abbiamo fatto una statistica "strana". Abbiamo preso come limite i 1189 punti delle tabelle IAAF (perchè è il punteggio più alto che garantisce la presenza di almeno una prestazione italiana in ognuna delle 5 specialità analizzate), abbiamo visto quando è stata fatta da un italiano l'ULTIMA prestazione migliore o uguale a quel punteggio e finalmente siamo andati a vedere quante prestazioni migliori o uguali nel mondo sono state fatte a partire da quella data.

   Nota bene: per essere buoni abbiamo escluso tutti gli africani, anche maghrebini, anche oriundi, anche di N-esima generazione, questo per escludere motivazioni "razziali". Cioè abbiamo visto quante prestazioni sono state fatte da caucasici o al massimo asiatici, quindi gente della nostra "razza", che vive nella modernità tecnologica e non in altura. Abbiamo contato le singole prestazioni (non gli atleti) divise anche per nazionalità.

   In questa tabella i risultati; nella prima riga riportiamo il tempo corrispondente ai 1189 punti, l'ultima prestazione migliore italiana e la data:

1500 - 3'33.99 - 3'32.94 (9/9/95)
55esp 10nzl 16por 19ukr 37usa 9aus 1den 8can 19gbr 5rsa 5fra 10rus 6nor 5ned 2cro 1cze 5ger 2irl - 215

3000st - 8'15.13 - 8'15.11 (7/9/99)
27spa 25usa 4fra 3aut 9ned 5ger 5fin 2can 1bel 1can - 82

5000 - 13'05.77 - 13'05.59 (18/7/90)
23usa 7ger 6aus 5esp 2irl 1bel 1por - 45

10000 - 27'23.65 - 27'16.50 (29/6/89)
6usa 1can 4mex 3por 2esp 1gbr 1ger 1fra 1bel - 20

42195 - 2h08'30 - 2h07'22 (23/4/06)
5usa 1nor 2bra 1esp 9jpn 3ukr 2sui 1pol 2kor 1chn 1ned - 28

   Il risultato è a mio avviso APOCALITTICO, specie nelle distanze più brevi; ad esempio nel mondo, a partire dal 9/9/95, i caucasici hanno fatto 215 prestazioni migliori di 3'33.99, mentre gli italiani zero.
   Quindi, secondo paletto solidissimo: I TOP ITALIANI SONO DEGENERATI, I TOP ESTERI CAUCASICI NO.
   Ma perchè?



32 commenti:

  1. La spiegazione , nuda e cruda, è che dell'atletica in Italia non importa niente a quasi nessuno.
    Quindi, zero visibilità, zero investimenti, zero programmazione.
    Giusto una federazione lì in piedi per mantenersi qualcuno.

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    1. vero, ma nasce prima l'uovo o la gallina?
      1) gli investimenti pubblici non sono inferiori ad altre federazioni (ad esempio lo stato in uk foraggia appena 60 atleti... da noi 3 anni fa erano 400, oggi un po' meno)
      2) gli investimenti privati e l'interesse mediatico arrivano solo DOPO che si fanno risultati di rilievo e in modo continuativo.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. 1) ....e rimangono nella disponibilità della federazione..
      2) .....se penso a Baldini, per fare un esempio grosso, ti direi di no.

      Qui di cultura sportiva ne abbiamo una volta di meno.
      Ed è così per tutti gli sport, Solo che il calcio ha visibilià a priori.
      Andiamo dietro ai fenomeni mediatici. Da molto.
      Faccio un esempio. Qui a Torino, l'unica volta che era stata utilizzata la pista di atletica dello stadio delle Alpi era stato in occasione di un meeting.
      Era stato bellissimo, ricordo grande vittoria di evin Young, un garone di Benvenuti, Sjoeberg.....la Drechsler.
      Ma non se li filò nessuno....erano tutti li per l'unico che aveva visibilià mediatica. Bubka.

      P.S. La curva affacciata sul salto con l'asta non venne aperta al pubblico.

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    4. ti anticipo la mia idea centrale: ci si allena in modo errato. poi viene tutto il resto.

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  2. che pena....... ma nn solo i risultati. come può uno che vive d'atletica come A, che contribuisce (o dovrebbe contribuire) a divulgare l'atletica, uscire con un affermazione del genere?

    anche il mio salumiere sa che nn esistono atleti d'elite in Italia, forse solo perché negli anni 80 i loro risultati andavano al TG1, cosi come oggi c vanno le sciatrici, i nuotatori e altri sport "minori".

    interessante il vs studio, dove si vede che spagna primeggia nelle distanze brevi e usa in quelle prolungate. mancano 800, forse unica specialità dove abbiamo prodotto alcuni atleti da 1.45 in questi anni (non so se siano un tempo d'elite, cmq nn male, sicuramente migliore del 3.37 nei 1.500).

    le speigazioni le ho lette tante volte qui sopra: troppo allenamento da giovani, poco da grandi e fatto male. si bruciano i giovani con troppa qualità e poi non si aggiunge quantità nel loro percorso di crescita.
    non mi pare un problema legato al talento. si, c sono meno praticanti, ma i risultati giovanili, sebbene forse un po alterati dalla finalizzazione eccessiva, sono molto buoni nelle competizioni internazionali, segno che qualcosa c'è.

    si entra così in un circolo vizioso di risultati mediocri e mancanza di motivazioni.

    spero che i giovani della generazione Crippa, chiappinelli, giacobazzi, Nadia Battocletti (ma la zenoni che fine ha fatto?) e loro coetanei (nn ricordo i nomi degli altri come campione europeo junior 10000) abbiano motivazioni che vadano oltre i confini nazionali.
    gli esempi del franco-svizzero e del norvegese devono essere illuminanti per la federazione che deve cominciare a evolvere e avere contatti maggiori con allenatori italiani che all'estero sono idolatrati e ottengono ottimi risultati con atleti di livello mondiale.
    ma è una vana speranza, la federazione nn pianifica, gestisce solo il potere a breve termine....
    Lorenzo

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    1. concordo.
      quanto al campioncino dei 10000 (che nel 2017 è peggiorato) vedo che in allenamento fa dei medi di 23km a 3'07 e poi in gara 21k va a 3'05, misteri...

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    2. E in quel caso,soldi o non soldi, impianti sportivi all'avanguardia o non impianti all'avanguardia, giornali o non giornali, la situazione non cambia tanto, o sbaglio?

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    3. Per quanto riguarda il reclutamento e l'allenamento delle categorie giovanili, in questi ultimi anni le gare sono molto partecipate e ci sono bambini di 10-12 anni fortissimi.
      Noto però una tendenza a fare troppa qualità (almeno secondo me).
      Far fare ripetute per 45/46 settimane all'anno (a bambini di 8-10 anni) non è eccessivo?
      Tra l'altro, noto che i bambini che si allenano 2/3 volte a settimana vanno mediamente più forte di quelli che si allenano, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, come dei professionisti in miniatura. Si tratta solamente di un caso?

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    4. QUESTO è il problema centrale che nessuno vuole ammettere: ci si allena poco in termini di volumi e numero sedute, e troppo in termini di intensità.

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    5. parlando di sport di resistenza, non sono aggiornatissimo su come si allenano fondisti, nuotatori, ciclisti, ma mi sembra che non facciano tutta questa concentrazione di intensità :-)
      Zedemel

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    6. Mi pare di capire che siamo tutti d'accordo sul fatto che la ricerca del risultato da giovani è penalizzante in un'ottica di lungo periodo.
      Conosco un ragazzo di 14 anni a cui vengono fatte fare sedute del tipo 10 x 1000 in pista, seguite da un altro lavoro di qualità a distanza di 2/3 giorni.
      Vorrei che i partecipanti al forum mi dicessero cosa ne pensano, vale a dire se tali lavori possono essere considerati utili in prospettiva futura.
      P.s. :in ogni caso, anche in un'ottica di breve periodo, non è che il ragazzo in questione faccia sfracelli (in regione ce ne sono almeno 5/6 più forti di lui).
      Post post scriptum: l'obiezione che l'allenatore del ragazzo oppone a chi gli fa un appunto è che gli africani corrono tanto fin da giovani

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    7. 10x1000 a 14 anni è troppo.
      ma c'è di peggio, ad esempio ogni settimana 4 sedute intense consecutive anche se di volume inferiore.
      gli africani corrono sì tanto, ma 70% sedute continue a bassa-media intensità.
      e comunque ci si deve arrivare per gradi.

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    8. E gli africani corrono in decine di migliaia, per cui non sappiamo quanti se ne sfracellino nel frattempo perché il loro fisico non regge.
      E anche tra gli elite a parte pochi casi di longevità, alla Kipchoge, Tergat etc., molti fanno fiammate di un anno o due e poi non si sentono più nominare.
      Zedemel

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  3. Luc, fai bene a girare il coltello nella piaga, non arrenderti!
    Io però ormai sono stanco ed annoiato... sono anni che diciamo e scriviamo le stesse... non ho nemmeno più la forza di descrivere ancora una volta la mia idea di "circolo virtuoso"...
    L'unica cosa buona che mi viene in mente è che l'Italia del calcio non andrà al mondiale. Questo, per noi diversamente sportivi che speriamo nella miracolosa rinascita dell'atletica italiana, è un evento straordinariamente positivo.

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    1. beh lo sai come la penso, bisogna prima risolvere i problemi tecnici in modo da fare risultati

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    2. Fabio secondo me invece è un male la non presenza del calcio al mondiale, sposterà ancora di più fondi e attenzione per "rinascere", come saprai in Italia esiste solo uno sport che piglia il resto mancia...
      Marco L.

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    3. Appunto! Il calcio mangiatutto dovrebbe spegnersi o almeno ridurre la sua bulimia mediatica e conseguentemente economica. Meno se ne parla, meno "se ne consuma" in Italia e meglio è per gli altri sport.

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  4. OK, contano investimenti e programmazione, ma l'atletica, quantomeno la corsa, è uno sport piuttosto povero. Si tratta di avere una cultura che bisogna faticare e non fare grosse cappellate nell'allenare, già così credo che si potrebbero ottenere buoni risultati senza per forza puntare al record del mondo. Non mi stancherò mai di ripetere, Kawauchi, autodidatta, monogiornaliero, 140km, 2h08' in maratona..... più essenziale di così.
    Zedemel

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    1. Esatto, partiamo da ciò che abbiamo (per forza) e facciamolo fruttare al meglio, il resto verrà da solo. La dedizione da parte dei tecnici, degli atleti e degli amministratori è gratis...

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    2. I km a settimana sono 160 quando è in scarico...

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    3. I dati son presi da una intervista sua. Se ci sono altri link, ben vengano.
      Zedemel

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  5. Conosco chi dopo campionati Italiani vinti ha mollato "non ho +stimoli non vedo un futuro". Non ho le risposte ma qualcosa va' cambiato

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    1. pensa che io non mollo manco oggi che faccio i 10k in 45' quando sto in piena forma, ahahah!

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    2. allora, dipende chi lo ha detto e quali sono le sue alternative.
      mi spiego meglio, cioè, se è un talento eccezionale che potrebbe arrivare a molto di più - non dico campione olimpico, ma anche campione europeo, obiettivo per qualche ns talento non impossibile- credo sia sbagliato mollare per un campionato italiano.
      dovrebbe essere la federazione per convincerlo in termini finanziari e non che per iniziare la fase successiva della sua vita (per esempio lavoro meglio retribuito e meno faticoso) c'è ancora tempo.

      se al contrario è un talento medio -alto che si rende conto che quello è il suo obiettivo massimo, posso anche accettare quello che dice. si rende conto di non poter ambire a molto di più e decide di intraprendere una nuova fase della sua vita e dedicarsi all'attività lavorativa "adulta".

      detto questo, per essere campioni assoluti occorrono motivazioni personali che spingano al miglioramento continuo, non solo al traguardo di un piazzamento o di un titolo nelle manifestazioni internazionali. quelle sono una conseguenza.....

      Lorenzo

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  6. Bisogna iniziare da giovani a metabolizzare la vita dell'atleta, non in termini di risultati ma di sacrifici,a mio avviso i giovani dei nostri tempi si trovano ad avere pressioni, giudicati con voti a scuola, sui minimi per partecipare ai criterium nazionali , genitori che vedono quello che per il momento non c'è, amici che vivono una vita non sportiva , istruttori non qualificati, certo i volumi adeguati, la tecnica, la velocità e le andature sono fondamentali, ma prima di tutto è capire se ai giovani piace realmente questo momento importante della loro vita, se al campo vengono con voglia, se allenarsi è un divertimento, se la competizione non diventi la gara della vita e forse quando tutti i tasselli si posizioneranno al punto giusto si potrà sperare che l'atleta ormai adulto sia pronto a sopportare la vita da atleta. Bisogna investire sui giovani dalla categoria Cadetti e Allievi dove avviene l'abbandono maggiore.

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    1. tutto vero, ma bisogna chiedersi: all'estero, o nel nuoto, perchè non hanno sti problemi?

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  7. CONSIDERAZIONI "FILOSOFICHE ": Quando una azienda non funziona la colpa è SEMPRE dei dirigenti.
    Altra considerazione. Come vengono eletti e scelti i dirigenti della ATLETICA ITALIANA?
    TERZA
    Cosa devo fare per fare il dirigente nella ATLETICA REGIONALE E ITALIANA?
    QUARTO
    Se per fare dirigente mi basta produrre solo cadetti allievi e juniores allora il processo produttivo lo incentro su questi prodotti.
    ULTIMA CONSIDERAZIONE
    IN ABRUZZO i dirigenti del Comitato regionale sono li da 40 anni.
    Non esiste al mondo una "azienda" che impedisce il ricambio.
    IO CREDO CHE QUESTO SIA IL MOTIVO
    Tra 10 anni saranno le società master che cambieranno la FIDAL. Hanno comincia5ad occuparsi giovani
    MARCELLO CASASANTA

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    1. problemi sicuramente reali. ma sai, io sono un tecnico e mi concentro sul problema tecnico, spesso nascosto o che manco si sa che esiste.

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    2. il nuoto è uno sport più tecnico che ben si sposa con l'ottica giovanilistica di tecnici, padri, madri, federazioni ecc. Facendo il loro doveroso compitino da giovani i nuotatori si assicurano un futuro agonistico con maggiore facilità. Nell'atletica, soprattutto quella del podismo, si fatica da bestia per diventare campioni provinciali cadetti, e poi si va in pensione quando il nerd della casa di fronte inizia anche lui ad allenarsi e ci batte.

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  8. Qualità...bassa. A quasi tutti i livelli. Prendiamo tutte le classifiche non necessariamente sportive dal PIL in giù. Spesso siamo ultimi o peggio della media...lo sport è solo un riflesso. Qualunque sport a partire dal calcio dove siamo passati da Baggio Del Piero e Totti a non giocare i mondiali ...e se fa schifo il calcio figuratevi l'atletica. Di che stupirsi. Qualità...assente. Un paese sano ha un sistema sportivo che funziona...noi non lo siamo, da tanto.

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    1. non me lo dire, io ufficialmente sono un economista...

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