Avevo scritto nel precedente post sul doping che personalmente avrei piacere a vedere un generale repulisti serio nell'atletica italiana, e per un motivo tecnico. Sono in corso varie indagini, scaturite a partire dal caso Schwazer, le notizie le potete seguire sul sito Queenatletica (alias Atleticalive) dell'amico Andrea Benatti (peraltro uno dei migliori sprinter master del mondo, seguito dal mio socio Valerio), un sito che dà un'informazione veramente completa e non inquinata da esigenze di "regime".
Solo sulla questione "whereabouts" sono implicati una sessantina di atleti d'elite, una bella fetta del gotha dell'atletica italiana... praticamente atleti "smemorati" che non comunicavano il loro domicilio (per permettere i controlli a sorpresa) e strutture "smemorate" della Fidal e del Coni che sorvolavano sul problema. Vedremo come andrà a finire... ma non vorrei che andasse a finire come sempre a pizza e fichi, magari punendo solo uno o due atleti come capri espiatori per salvare comunque tutti gli altri e la "struttura".
Schwazer è un capro espiatorio. Ben Johnson (e il suo allenatore Charlie Francis, l'unico che confessò e si assunse le responsabilità) fu capro espiatorio, mentre in quella finale dei 100m ai mondiali 1987 tutti erano bombardati, Carl Lewis in primis. Anche la coppia Cova-Rondelli ha fatto da capro espiatorio, un comodo capro espiatorio visto che nel 1982 delle autoemotrasfusioni (allora permesse) ne parlavano tranquillamente sui giornali, con tanto di dettagli su centilitri e tempi d'esecuzione.
Il motivo "tecnico" a cui accennavo è il seguente. Io e qualche altro pioniere da anni portiamo avanti severe critiche di natura tecnica a una "scuola italiana" secondo noi vecchia, autoreferenziale, inefficiente e presuntuosa; e sosteniamo che sia necessario studiare accuratamente, sperimentare e confrontarsi con le idee tecniche di quelli che corrono forte all'estero. Soprattutto in area anglosassone. Ebbene, a queste nostre rimostranze "lorsignori" hanno sempre risposto:
"LE SCUOLE ESTERE NON VANNO MANCO PRESE IN CONSIDERAZIONE IN QUANTO ALL'ESTERO SONO TUTTI DOPATI".
Da cui si deduce che "senza doping noi saremmo migliori di loro e quindi NOI SIAMO I MIGLIORI ALLENATORI DEL MONDO".
Ora... se ci fosse una bella ecatombe di atleti italiani, allenati coi loro metodi, finalmente lorsignori abbasserebbero la cresta... a dire il vero la cresta già l'hanno un po' abbassata alla luce dei fattacci venuti fuori dopo il caso Schwazer, certi seguaci della "scuola italiana" hanno diminuito la loro demagogia mediatica ultimamente... ma sono certo che stanno lì ad aspettare le assoluzioni plenarie per ricominciare.
Comunque a questi signori (e ai loro ammiratori) voglio ricordare che i metodi tipici della "scuola", inizialmente applicati al settore velocità e poi estesi al mezzofondo, sono stati copiati dalla "scuola russa", una scuola notoriamente "pulita":
- gli alti volumi di pesi e di corse a intensità medio-alta tutti i giorni (Vittori): scuola russa.
- gli alti volumi di esercizi "tecnici" di pliometria e le corse a meccanica coscientemente modificata (Donati): scuola russa.
Allora, perchè loro possono studiare i russi stradopati e imporre i metodi russi a tutti per 35 anni e invece non possiamo fare altrettanto coi metodi americani, jamaicani, australiani o keniani? Se i metodi di questi ultimi sono inficiati dal doping e quindi non meritano considerazione, perchè quelli russi la meritano e non sono inficiati dal doping? La mia idea invece è la seguente:
TUTTI POSSONO DOPARSI, QUALSIASI METODO USINO.
E quindi tutti i metodi meritano a priori lo stesso interesse. Veramente non si capisce il perchè un Bolt non dovrebbe usare il meraviglioso e superiore metodo "scuola italiana" e poi magari doparsi per fare 9.2...
Mi pare chiaro l'intento demagogico di lorsignori, non vogliono che si studi come ci si allena all'estero per non perdere la fama e il potere (dei poveri poi!) di cui godono in patria... perchè all'estero non se li fila nessuno. Prova a dire a un allenatore di sprinters americano o caraibico che ne pensa dello squatjump fatto in punta di piedi "per la stiffness"... ahahah! Prova a chiedere a un allenatore americano o giamaicano che ne pensa di far fare al proprio atleta ripetute di 100m con la corda o duemila balzi a settimana, misurando e gioendo se nel decuplo alternato l'atleta fa 33m invece di 32.5... ahahah! Ma avete mai visto Bolt o Powell balzare? Lo sapete quanto fa Powell di salto in lungo da fermo? 2.90... la stessa misura fatta da me (fondista dai tendini sfasciati) a 45 anni!!! Prova a chiedere a un allenatore estero cosa ne pensa di sedute di 2 ore con 72 serie di "andature tecniche"... ma manco ai triplisti fanno fare ste cazzate!!! Ecco che poi i nostri si passano 7 stagioni su 10 infortunati e fanno 10.3... i loro (bianchi) si infortunano 2 stagioni su 10 e fanno 10.0.
Donati è arrivato a sostenere l'impossibilità per la specie homo sapiens di correre la maratona sotto le 2h08 senza "aiutini" (poi corresse in 2h07... forse s'era scordato che Baldini e Leone fecero sub 2h08, eheh). Oh, stiamo parlando di 600 prestazioni nel mondo... tutti dopati... vabbè. Ebbene, nelle tabelle di punteggio Iaaf 2h08 corrisponde a 1198 punti. Le tabelle servono a comparare le prestazioni fra varie specialità e fra i due sessi... ma allora perchè non dedurre che anche nelle specialità diverse della maratona l'uomo abbia bisogno di aiutini per fare un punteggio uguale o maggiore di 1198? Vi scrivo qui a quali prestazioni corrisponde quel punteggio in alcune specialità maschili:
100: 10.03
200: 20.14
400h: 48.49
800: 1'44.12
1500: 3'33.34
3000st: 8'13.14
10000: 27'17.96
alto: 2.33
asta: 5.79
lungo: 8.34
triplo: 17.39
peso: 21.29
per le donne abbiamo ad esempio 1.99 nell'alto.
Molti atleti italiani, alcuni ancora in attività, altri considerati delle icone, verrebbero colpiti dall'anatema donatiano... ma io dico, vuoi combattere il doping e fai bene, ma che bisogno c'è di fare certe sparate sconclusionate? Ma nun è mejo se s'annamo a fa ddu spaghi a Monteporzio?