martedì 9 aprile 2019

Makhloufi training: lo famo strano


   Il mezzofondo veloce (800 - 1500) è la "terra di mezzo" fra velocità e fondo, come allenarlo? Le terre di mezzo sono le più difficili da gestire.

   In Italia le posizioni si polarizzano attorno a due partiti, quello "velocista" (scarsi chilometraggi, la corsa lenta fa male, intensità quasi tutti i giorni, schemi simili ai 400isti) e quello "fondista" (grandi chilometraggi, molta corsa lenta, poche giornate intense, schemi simili al mezzofondo prolungato). In genere un allenatore o un team scelgono un partito e allenano tutti in base all'ideologia del partito. Risultati buoni o meno buoni sono stati ottenuti a prescindere dal partito scelto.

   In realtà fra i due partiti esisterebbero un'infinità di "terze vie" e sarebbe certamente più produttivo che ogni singolo allenatore o team scegliessero la via più giusta per ogni singolo loro atleta invece che irrigidirsi in modo irriducibile su una sola via. Certo questo comporterebbe molto più impegno, studio, informazione, sperimentazione (le vie possono essere profondamente diverse fra loro)... "individualizzazione dell'allenamento" è una bella formula doverosa da enunciare ma poi sui campi vediamo grupponi di ragazzi che si allenano tutti insieme allegramente.
   Dice che "tutte le strade portano a Roma"... ma a seconda di dove uno si trova è solo UNA la strada migliore IN QUEL MOMENTO PER LUI, o no?

   Presento qui una delle tante terze vie, quella di Taoufik Makhloufi, nè migliore nè peggiore di altre, andava bene per lui.
   Bell'atletino: 1'42.61 e 3'28.75, un oro e due argenti olimpici. Atleta pesantuccio (70kg x 170), compatto, già a vista chiaramente muscolare. Da questo articolo ci arrivano informazioni (alcune "sorprendenti") sul suo allenamento. Non condivido totalmente le opinioni personali dell'autore, lo posto solo per le informazioni:

https://www.scullytherapyclinic.com/single-post/2017/02/18/Taoufik-Makhloufi-Training

1) il chilometraggio è contenuto soprattutto a causa dell'estrema lentezza delle corse lente (jogging a 6-7'/km) che raggiungono la durata massima di 70' a febbraio-marzo per poi scendere in estate a 45-50' massimo
2) assenza totale di sedute continue qualitative (medi, veloci); al massimo fa in primavera un fartlek di 40' - 4x (4' + 2' rec.2') - con tratti veloci a ritmo 3000
3) ritmi specifici in pista a partire da marzo e tiratissimi
4) sedute di "velocità" tutto l'anno, anche in salita in inverno
5) pesi molto pesanti; qui un esempio: certo, sono quartini (di squat) ma 180kg è notevole per un mezzofondista, visto che nostri saltatori postano video con carichi simili o appena maggiori

https://www.youtube.com/watch?v=9VTqFGiWKNo&feature=youtu.be

6) gran lavoro sul recupero e terapie (massaggi, stretching)
7) alcune sedute specifiche descritte sono impressionanti, quel 1200 in 2'44 proietta un WR a 3'25.8... mi chiedo se non si sfondasse troppo in allenamento visto che poi in gara il WR non l'ha avvicinato, oppure se non avrebbe tratto giovamento da un tantino di aerobia qualificata in più
8) lo schema qui sotto mostra appena 2 giornate intense a settimana; quindi nel complesso direi una originale filosofia volta ad un allenamento estremamente polarizzato, sia nel parametro intensità che in quello del rapporto sedute intense / facili