lunedì 11 luglio 2016

Europei di Amsterdam: conclusioni


   Francamente è stata un'edizione che mi ha un po' annoiato. Non ci sono state prestazioni eclatanti, su 44 gare ben 29 hanno visto la prestazione del vincitore inferiore a quella di due anni fa a Zurigo. Magari la cosa è dovuta alle condizioni eccezionali di contorno all'evento:

- l'assenza degli atleti russi, 93 nel 2014
- le Olimpiadi fra un mese, qualcuno di classe mondiale ha snobbato gli Europei o non partecipando (ad esempio svariati inglesi e qualche francese) o non finalizzandoli troppo
- il clima freschetto che non ha favorito le specialità di potenza
- o magari... qualcuno ha elimnato/ridotto le "dosi" per paura dei recenti scandali "farmacologici"?

   Ma a questi ultimi vorrei dire che possono dormire sonni tranquilli, a meno di non essere russi o chiamarsi Alex.

   Ne ha risentito negativamente perfino il mio "indice di efficienza" generale, ovvero la percentuale di atleti che producono un PB o SB proprio in occasione del campionato internazionale: per gli atleti non italiani (1394) i primati sono stati 208, per un tasso del 14.92% (nelle ultime olimpiadi e mondiali si aggirava sul 25-30%).
 
   Le prime due condizioni hanno parecchio favorito gli atleti italiani (e non solo) e infatti è stato per i nostri colori un europeo abbastanza positivo, quanto meno abbiamo finalmente mantenuto le premesse e le promesse della vigilia. Forse indirettamente ci ha favoriti anche la distanza di soli 10 giorni dagli Assoluti di Rieti, scoraggiando tutti dall'inserire in mezzo ulteriori gare deleterie, errore, spesso fatto dai nostri in passato, che impedisce un corretto "taper".

   Ma vediamo un po' di numeri che ci riguardano.

- Il nostro indice di efficienza è stato insolitamente alto, 14.66% (a olimpiadi e mondiali 7-9%). Abbiamo presentato una squadra numerosa e giovane, 75 atleti che hanno ottenuto 9 PB (Ferraro, Bamoussa, Inglese, Lambrughi, Galvan, Tortu, Fofana, Inglese, Folorunso) e 2 SB (Lahbi, Abate).

- Alla vigilia nelle liste europee figuravano una quindicina di prestazioni stagionali individuali di atleti italiani "da finale" (entro le prime 8), e proprio 15 atleti si sono classificati fra i primi 8 (Inglese x 2, Galvan, Trost, Rossit, Benedetti, Manenti, Grenot, Chatbi, Bamoussa, El Mazoury, Folorunso, Meucci, Tamberi, Crippa)

- Nella classifica del medagliere abbiamo ottenuto il 9° posto come nel 2014, mentre con lo stesso numero di medaglie nel 2014 ci saremmo classificati al'8°. La differenza è dovuta ovviamente al fatto che l'assenza dei russi ha distribuito le loro medaglie a tutti, non solo a noi.

- Le medaglie sono state 7: 2 ori (Grenot, Tamberi), 2 argenti (Inglese, squadra mezzamaratona femminile), 3 bronzi (Meucci, squadra mezzamaratona maschile, 4x400 femminile). Per trovare un medagliere più nutrito dobbiamo risalire nel passato fino all'edizione di Budapest 1998 (2, 4, 3).

- Ricordo che alla vigilia avevamo 5 atleti fra i primi 3 nelle liste europee, mentre le medaglie individuali sono state 4. Sono mancati all'appello Galvan e la Rossit e si è inserito Meucci.

   Per finire vorrei spezzare una lancia in favore della Panterita, un'atleta troppo spesso eccessivamente criticata ma che alla veneranda età di 32 anni ancora si mantiene ai suoi massimi livelli e a ottimi livelli mondiali, un'atleta che "salva la barca" e s'è opportunamente salvata dalla moria del quattrocentismo azzurro andandosene negli States. Oltre all'oro individuale, il bronzo in staffetta è solo merito suo con quella gran rimonta finale dal 6° posto. Avevo un po' paura per certe sue baldanzose esternazioni della vigilia ma stavolta ha mantenuto tutte le promesse. Veramente perfetta.



12 commenti:

  1. Che senso ha ormai parlare di medaglieri nazionale quando son tutti pieni di oriundi o quasi
    zedemel

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    1. mah... "etnie" e "nazioni"... tutto frutto di convenzioni.

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  2. Direi che bisogna differenziare tra chi ha origini africane ma nasce e vive in europa, e chi prende la nazionalità al solo scopo di gareggiare in europa e vincere (il caso di vari keniani-turchi). Non mi sento di demonizzare il primo caso, è la situazione dell'era in cui viviamo. Mentre non accetto la seconda, a solo scopo di profitto

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    1. io mi domanderei pure se turchia e israele debbano far parte del concetto di "europa"...

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  3. Stesso pensiero, mai piaciuta Grenot, né atleticamente né di simpatia(ma questo era un problema mio), ma stavolta è stata da applausi.

    Che previsioni fai per Rio? Sola la Giorgi a medaglia?
    Spero tanto per Gimbo ma la vedo molto dura per lui...

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    1. previsioni non ne faccio, anche perchè in genere poi non si avverano (in peggio).
      sulla grenot, la simpatia è un fatto personale (ma se io dall'estero arrivassi in un ambiente di mafiosi, incompetenti e raccomandati forse pure io diverrei antipatico...).
      sul fatto che a molti non sia mai piaciuta anche atleticamente... boh, mi pare na strunzata. ricordo i dibattiti su di lei sul vecchio sito atleticanet, io avevo l'impressione che il vero motivo di ste antipatie era il fatto che fece marameo agli allenatori itaGliani andandosene in america. e in alcuni critici c'erano anche delle anacronistiche vene razziali.

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    2. hai visto? che ti dicevo? tamberi OUT!
      minkia sembro uno iettatore!

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    3. porca zozza che dispiacere! il ragazzo se l'era guadagnata tutta la sua chance di medaglia!

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    4. "In questo momento bisogna essere davvero pessimisti per dire che Tamberi non è da medaglia a Rio!"... chiamatemi pure Zaratustra.

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  4. Beh... In questo momento bisogna essere davvero pessimisti per dire che Tamberi non è da medaglia a Rio! Si può discutere sul metallo...
    Francamente io (che pure concordo da sempre con il corsaro sul fatto che l'atletica italiana vada rifondata) dopo questo europeo sono un po' più ottimista di prima. Ho visto qualcosina di nuovo.
    Intendiamoci: non mi stupirei troppo se l'Italia dell'atletica tornasse a casa senza medaglie, ma nemmeno sarei troppo stupito se arrivasse un bottino inatteso.
    Nell'alto maschile Tamberi può farcela. Nella marcia ci sono possibilità per la Giorgi e poi c'è l'incognita Schwazer, se lo fanno partecipare a Rio può spaccare.
    Nella maratona i valori cronometrici possono essere stravolti se le gare hanno condizioni particolari (clima, tatticismi, ecc.), Meucci e magari anche Pertile potrebbero fare la gara della vita e chissà...
    Sui 400m femminili per una medaglia credo che serva scendere sotto i 50", la Grenot dovrebbe migliorare il suo PB del 2009 di 50"30, è molto molto difficile, ma quest'anno ha già fatto 22"56 sui 200m e se quel crono facesse parte di un percorso programmato per arrivare al top a Rio anche lei, facendo la gara della vita, potrebbe stupire.
    Poi magari potrebbe uscire qualche Sorpresona (con la S maiuscola), tipo un Jacobs che riesce a trovare il minimo olimpico nel lungo e poi a Rio becca il salto del miracolo alla Beamon. Molto molto improbabile, ma non impossibile.

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    1. eh, ma la gara della vita la possono fare anche gli atleti di altre nazionalità, è questo che ci frega :)

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