lunedì 20 aprile 2015

Velocità nei finali di gara (Corsaro vs Steve Magness)


   Non pensiate che io sia un esterofilo, che io usi solo armi tattiche per bombardare vicino casa, in Italia o in Europa... No, io uso anche il magnifico TOPOL-M, il missile balistico intercontinantale russo, il migliore al mondo, in grado di colpire ovunque, anche negli U.S.A.

   Steve Magness uscì nel 2009 con un articolo (http://www.scienceofrunning.com/2009/02/part-3-why-can-africans-close-faster.html) su una questione controversa: come mai certi campioni africani sono in grado, alla fine di una gara, di fare un ultimo giro tanto veloce, tanto più veloce rispetto agli atleti americani? Riassumo un po' la prima parte dell'articolo:
 - non può dipendere da una favolosa velocità di base, visto che ad esempio Gebreselassie non era in grado di fare un 100m meglio di 11.8
 - deve quindi dipendere da qualità aerobiche che investano la gestione dell'acidità.
Rubo la traduzione della seconda parte all'amico GB che la postò sul sito Noivelocisti:

"In un periodo di 4 mesi, Canova ha eseguito su Shaheen un test di prove intervallate che essenzialmente simulava un 5000 metri. Era 5x1000m (ritmo da 13:10 - 2:38 al km) con 1’00 – 1’15 di recupero.
Il primo test mostrava i seguenti livelli di lattato dopo ogni 1000 metri:

6.8 mmol
9.4 mmol
11.8 mmol
13.9 mmol
15.8 mmol

Quello che possiamo vedere da questi dati è che il lattato incrementa dopo ogni 1000 metri. Questo è quello che ci si aspetta secondo le comuni convinzioni fisiologiche. Tuttavia se osserviamo l’ultimo test, 4 mesi dopo, il lattato mostra un quadro diverso:
.
6.5 mmol
8.0 mmol
8.3 mmol
8.8 mmol
10.2 mmol

Come può vedersi, dal secondo fino al quarto 1000 metri, il lattato è essenzialmente costante! Questo significa che per circa 8 minuti, nel bel mezzo di un 5000 metri, se il ritmo è consistente, Shaheen sta correndo a livelli costanti di lattato. Questo fenomeno è quello che i fisiologi si aspettano di vedere durante una gara di un’ora di lunghezza, non in una di 13 minuti. Inoltre, il prima e il dopo mostra che con l’ allenamento è possibile in un corridore cambiare la dinamica del lattato.
Canova ha testato due altri suoi atleti ed è avvenuto lo stesso fenomeno. Per brevità, osserveremo un altro ancora dei suoi atleti, James Kwalia. Allo stesso modo di Shaheen, Kwalia ha eseguito una serie di intervalli per un periodo di 4 mesi. I suoi intervalli erano 4x1200m (3:09 + 1x800m alla massima velocità) con 1’ di recupero. La prima serie andò in questo modo:

8.4 mmol
9.8 mmol
11.8 mmol
14.6 mmol
14.8 mmol

Come ci aspettavamo, niente steady state. Fate particolare attenzione agli ultimi due numeri. Dopo il quarto 1200m, il suo lattato era 14.6, ma egli ancora aveva un 800 al massimo dopo solo 1 minuto di recupero.
Egli non fu affatto in grado di accrescere il suo lattato. Il tempo degli 800 metri riflette questo. Egli non fu in grado di aumentare il ritmo, anche se si supponeva che stesse andando al massimo. Corse quell’ottocento solo in 2:05.6, essenzialmente lo stesso ritmo dei 1200 metri.
Adesso, dopo 4 mesi con lo stesso test:

8.7 mmol
9.0 mmol
9.3 mmol
10.8 mmol
20.6 mmol

Notare il piccolissimo incremento di lattato durante le prime 3 ripetizioni. Ciò significa che egli essenzialmente correva a un produzione stabile di lattato a ritmo di 63” a giro per 9 minuti. Poi, i suoi livelli di lattato erano molto più bassi dopo la quarta ripetizione, e così fu in grado di incrementare nettamente il ritmo nell’ultima prova di 800 metri. Non fu sorpresa che egli fosse capace di correre in 1:54 con l’ ultimo giro in 58,55.
Ciò dimostra che riuscendo a tenere bassi i suoi livelli di lattato e con la capacità anaerobica per incrementare di molto la velocità, Kwalia fu in grado di chiudere molto più velocemente rispetto alle iniziali serie intervallate.
Che cosa tutto questo significhi, è che i dati suggeriscono che un motivo per cui gli africani riescono a essere veloci nei finali di gara è che sono in grado di correre in situazioni di gara con livelli stabili di lattato. Quello allora permette loro di attingere alle loro capacità anaerobiche molto di più rispetto a una situazione in cui i livelli di lattato crescono costantemente."

                                                                 ********

   Io non credo a sta "scoperta rivoluzionaria" di Magness, lo stimo pure poco perchè a volte le spara grosse.
UN 5x1000 NON E' COME UN 5000m!!!
   Questi sono atleti che hanno un tempo di dimezzamento dell'acido di 5-6'... quindi in un recupero di 1'-1'15 possono togliere 1mmol se a fine prova precedente hanno 8-10mmol... ma in gara il recupero non c'è e quindi l'acido continuerebbe ad aumentare, si troverebbero al 4°km con 12-13mmol e non con 8-9 come in allenamento. Se negli ultimi test, dopo che l'atleta ha raggiunto un'enorme efficienza aerobica, il lattato rimane stabile dopo ogni 1000m è semplicemente perchè lo smaltimento durante il recupero equilibra il maggior accumulo dopo ogni prova.
   Sono più forti aerobicamente rispetto al bianco medio, al 4°km hanno meno acido del bianco medio, quindi più margine per sprintare... ma NON ESISTE UNO STEADY STATE LATTICO IN GARA A 8-9MMOL!! Altrimenti sarebbe quella la "soglia anaerobica"... ma non s'è mai visto nessuno con soglie a livelli acidi così alti (in genere siamo tra 3.5 e 5).
   Quindi sprintano meglio perchè hanno meno acido (essendo più forti aerobicamente) e NON perchè hanno l'acido stabile!!! E del resto abbiamo visto come la loro stessa abilità di sprintare sia inversamente proporzionale alla velocità dei km precedenti... Farah fa l'ultimo giro in 50.9 in gare da 14'... in gare da 13' lo fa in 53.
   Ricordo una seduta (8x300 in 41.5 rec.3) dell'amico Luca Vandi in cui alla fine di ogni prova i valori del lattato erano:
1 4  7  8  10  11.8  11.6  11.4
   Allora? Aveva uno steady state a 11mmol? A Steve! E nnamo!!!

12 commenti:

  1. Da paura quel 20 mmoli !! Cosa darei x avere valori così elevati di lattato :-(

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    1. aspetta che ti attaccano i pirati somali e poi vedi come ti va a 25, ahah!

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    2. Eh ma lì è salito altro e sceso altro ancora :-P
      Ci sono protocolli scientifici definiti su questi rilievi? Ma può essere attendibile l'applicazione di questi valori di riferimento per tutti come se stessi facendo le analisi del sangue? Ma poi....x l'ultima domanda, se già un cardiologo si preoccupa se vede battiti troppo bassi rispetto al valore medio o di riferimento, oppure livelli bassi di ferro, livelli bassi di ematocrito è così via....rispetto a cosa dico che quelle mmoli siano da riferimento per tutti? Perdona l'ignoranza in materia...

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    3. 1) è un argomento di complessità allucinante e lungi dall'essere totalmente chiarito scientificamente.
      2) a livello CONCETTUALE esiste un parametro di definizione chiaro: la soglia è il massimo livello di sforzo con acidità stabile.
      3) ma per il resto è tutto un gran casino, al punto che io arrivo a fregarmene totalmente, nell'uso pratico per l'allenamento. numeri certi e validi per tutti... NISBA!

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  2. Tema estremamente interessante a livello Elite: le gare si vincono spesso grazie a questa qualità.
    A livello "tapascioni e dintorni" però la questione mi sembra un po' secondaria...

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    1. ma anche quaternaria...:)
      in verità io uso ste cosette per attaccare teorie di qualche mammasantissima. cioè, questo qua (famoso... phd fisiologia... ex nike-oregon... capocoach houston university...) s'è inventato na soglia a 8-9mmol e la cosa non mi pare di poco conto teorico!!!

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  3. Ma ome se l'è inventata 'sta palese sciocchezza ? Lo steady state a 9 o a 11...ma è ovvio che dipendesse dal recupero...haaa :D un folle. Avrà reputato il recupero di 1' un non recupero, sulla base di cosa solo lui lo sà.

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    1. e vedi che questo con l'atletica guadagna 20 volte più di noi...
      oggi mi ha scritto un atleta: "... concordo con quello che scrivi sul blog... spesso concetto OVVII..."
      è scandaloso anche per me che debba essere così, ma in un ambiente dominato dal marasma di cazzate, di novità sensazionalistiche per farsi pubblicità, l'OVVIO è rivoluzione... è SCIENZA... è incredibile la fatica che bisogna fare per recuperare l'ovvio.

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  4. Adesso fanno dei gambali che misurano in continuo il lattato. Ammesso che sia attendibile questa misurazione, ora si potrebbe fare il test senza recuperi.

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  5. la volata che dipende dalla freschezza con cui si arriva alla fine si apprezza meglio nel ciclismo.

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