lunedì 22 febbraio 2016

Allenamento mezzofondo giovanile: lavori forzati.


   Sono stato, e ancora sarò, spesso critico nei confronti di alcune idee di Carlo Vittori (ne parlerò presto), ma concordo con queste sue parole durante un'intervista ad Atleticalive:

"i ragazzi di 14 anni un tempo seguivano una strategia… oggi seguono quella opposta, ovvero fanno dei lavori specifici! Nonostante la crescita e il lavoro specifico, questi fanno i risultati: infatti credo che nelle manifestazioni mondiali giovanili si sia tra i migliori… e poi? Dove vanno a finire questi? Glielo dico subito: vanno a finire al cimitero degli elefanti! Eh sì, perché a 16 o 17 anni, finita la crescita, la ripetitività dell’allenamento, che deve essere “assolutamente” speciale-specifico, è talmente alta (visto che si è iniziato a 14 anni) che non dà più frutti l’allenamento! Perché l’organismo si è adattato! Non supercompensa più! Quindi questi, finita la crescita… non crescono più, l’allenamento è ripetitivo, crollano a 16-17 anni e a 18 scompaiono. Con un carissimo amico, il Professor Bonomi di Rieti, facemmo una valutazione della Lombardia: ebbene, a 18 sparivano quelli che erano andati forti gli anni prima, e invece arrivavano elementi nuovi… e ci siamo domandati: ma dove venivano questi nuovi 18enni che non c’erano l’anno prima?!"

http://www.atleticalive.it/22062/vittori-a-qa-formia-ci-vorrebbe-la-mano-di-cristo-ecco-cosa-ci-ha-detto/

   La questione mi è d'attualità in quanto abbiamo avuto un cadetto di buon livello ai recenti campionati italiani di cross a Gubbio. Il ragazzo è andato bene ma sarebbe potuto andare meglio se ci avessero lasciato finalizzare la gara per benino, invece sono stati inseriti improvvisamente 2 cross extra "irrinunciabili" per un totale di 4 gare in 18 giorni ed è arrivato a Gubbio stanco, cedendo nel finale di gara.

   E allora valgono le parole di Vittori di cui sopra, basta sostituire "GARE" a "LAVORI SPECIFICI": qual'è il lavoro specifico più esaustivo? La gara!

   Ecco come ho commentato (nel mio stile "vivace", un po' "alla Vittori" se vogliamo...) la cosa agli amici sul nostro forum:

"La questione è complessa... qua non parliamo di amatori ma di gente che un giorno potrebbe essere atleta assoluto. Allora secondo me bisognerebbe avere maggior cura e costruire con calma le basi (dove per "costruire" non intendo i lentoni di 2h a 7/km).
La scorsa stagione agonistica l'ha finita il 29/9... sai quando ha ricominciato a gareggiare? A novembre... neanche 2 mesi per riposarsi e ricominciare... poi una gara a dicembre, una a gennaio e ora 4 cross a febbraio. E meno male che siamo riusciti a salvarlo dalle indoor!
Ora bisognerebbe riposarsi, poi richiamare un paio di settimane di "fondo" e poi un paio di mesi di lavoro per la pista. Invece quando iniziano le gare in pista? Il 3 aprile!!!
Cioè l'anno è diviso in 10 mesi agonistici e 2 di allenamento... per 15enni!!!
Seb Coe a 15 anni si faceva 15 gare l'anno e questi se ne fanno 25-30... e non possono scappare, perchè la società deve sempre partecipare... la scuola deve sempre partecipare... e magari vincere, e la cosa si aggrava quanto più il ragazzo è forte, lo portano pure alla gara del condominio.
Come fai a implementare dei bei cicli di planning in queste condizioni?
Come fai a mantenere lavori di forza, tecnica, fondo se gareggia ogni 3 giorni?"

COSI' NON VA.

E per gli amatori non vale il discorso?

   Rileggiamo questa mia frase: "qua non parliamo di amatori ma di gente che un giorno potrebbe essere atleta assoluto"... ora, ci sono amatori che stanno lì pazientemente appostati da mesi, come cecchini delle forze speciali, aspettanto una minima mia frase che finalmente li autorizzi ad affermare il loro "furore agonistico", a raddoppiare il numero di gare, maledetti (ahahah)!
   No cari, nessuna autorizzazione... avevo distinto gli amatori non perchè per questi sarebbe razionale fare gare in più, ma perchè sono "sacrificabili", ovvero... se si spaccano e/o non performano non gliene frega niente a nessuno (tranne a loro stessi e forse al loro allenatore online...).



80 commenti:

  1. Non dimentichiamoci poi che i cadetti hanno gli "italiani" ad inizio Ottobre e questi vanno già forte a Gennaio / Febbraio.
    Secondo me sarebbe più logico metterli a Giugno i campionati Italiani.

    Cosa ne pensi Corsaro?

    Lasse Viren

    RispondiElimina
  2. Edoardo EastLondoner8323 febbraio 2016 alle ore 14:42

    La butto li', vediamo se ho capito.

    Per gli allenatori: piu' gare per cadetti/ allievi = piu' vittorie = maggior "prestigio" per l'allenatore = piu' ragazzi bravi allenati = piu' vittorie ...ecc ecc... Sbaglio?

    Le societa' potrebbero arginare il problema, o conviene anche a loro?




    RispondiElimina
    Risposte
    1. le società sono le prime responsabili.
      tutti guardano solo all'uovo oggi.

      BISOGNA FINIRLA DI FARE ARTICOLI DI ELEGIA DEI CAMPIONI CADETTI (E RELATIVI GENIALI ALLENATORI) SAPENDO CHE IN 19 CASI SU 20 NON ARRIVERANNO VIVI ALLA CAT.SENIOR!!!

      BASTAAAAAA!!!!!

      Elimina
  3. e come potrei contraddire con uno che si chiama lasse viren? ahah!
    in realtà ci sarebbe un "buco" tra le gare in luglio-agosto... ancora peggio, c'è gente che smette di correre e poi da settembre giù ripetute e un'altra decina di gare...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, assolutamente.

      Bisogna anche dire che (parlo da quello che vedo sui campi gara in Piemonte) soprattutto per quanto riguarda i Cadetti, con il fatto che spesso si gareggia a titolo di Regione, vedo che è proprio la federazione a spingere per allenamenti/raduni/ritiri in vicinanza delle gare più "importanti".
      Ho partecipato con una mia atleta a 2 raduni svolti ancora prima di gennaio con ripetute tipo 2x4x500. Sinceramente non ne vedo l'utilità in un mese come quello di dicembre lontano anni luce dalle gare "importanti" che per me sono sempre e solo in PISTA.
      La vincitrice delle cadette agli italiani che è piemontese la vedo ormai da 4 anni fare queste cose... a dicembre ripetute a 1.30 / 1.35 sui 500. Poi a giugno fa le gare sui 1000 e fa 3'03. Non riesco a capire... ma magari sbaglio io.

      Lasse Viren

      Elimina
    2. il nostro sai quante sedute di ripetute ha fatto finora da ottobre? UNA :)

      Elimina
    3. Eh così non va bene! La federazione non sarebbe contenta di questa cosa!

      Mi stai dicendo che non preparate alla perfezione i campionati di cross? E poi i CDS? e poi i provinciali?

      Per me sarebbe un fallimento una stagione in cui la mia non va forte ai campionati regionali individuali. Per me è l'unica gara che conta dell'anno. Sperando che non vada via 2 mesi d'estate. Altrimenti passiamo anche quella e si riparte poi da allieve :)

      Lasse Viren

      Elimina
    4. lasse, hai parlato di cadette che fanno 500 a 1'30 da dicembre da 4 anni... con che frequenza fanno ripetute? il chilometraggio in generale (corsa lenta) lo curano?

      Elimina
    5. Allora...

      sicuramente ho esagerato ma per quanto riguarda la ragazza che ha vinto il cross so che dall'anno scorso ha cambiato società.

      Prima sentivo parlare (quando era secondo anno ragazza) di volumi intorno ai 40k a settimana. Non so però i piani di allenamento.

      Adesso mi sembra abbia aumentato l'intensità in maniera considerevole.
      C'è da dire che rispetto a quasi tutti le altre piemontesi il suo scarto 1000 2000 mi sembra sia intorno ai 15". Altre scartano anche 30 o più.

      Avevo fatto una statistica per poter valutare la mia quanto avrebbe potuto fare in base agli scarti.

      Comunque secondo me prima faceva più lenti, ora mi sembra spostata verso i ritmi. Non posso ovviamente dire il VERO perché non so ESATTAMENTE il programma. ma secondo me 2/3 volte di ritmi a settimana li fa.

      Almeno Credo.

      Lasse Viren.

      Purtroppo, come sempre, qui in Piemonte siamo sempre un po' restii a divulgare i propri programmi.

      Elimina
    6. RI cadette indoor: emma silvestri 2'57.
      nel 2015 aveva 2'59 outdoor.

      Elimina
    7. Sono andato nei giorni scorsi a vedere il profilo Fidal di un'allieva di cui si parla molto bene...
      Ho notato però che nel 2013 già faceva sotto i 3'00 in maniera "abbondante". Nel 2014 ha "peggiorato" di mezzo secondo mentre poi è riuscita a migliorarsi di 1 secondo "abbondante" nel 2015.

      Non so... quando sento le parole... dal futuro luminoso, sicuramente ne sentiremo ancora parlare di ragazzi cadetti o allievi mi viene sempre la pelle d'oca.

      Poi magari il fatto di vincere e entrare nel giro della nazionale fin da subito sprona i ragazzi ad allenarsi con maggiore convinzione però non so quanto possa essere utile per il suo futuro atletico.
      Ovviamente io spero che tutti questi ragazzi arrivino poi un giorno a fare le Olimpiadi. Sia chiaro che non sono contro nessuno, solo vedute differenti ecco.

      Lasse Viren

      Elimina
    8. lo speriamo tutti. il punto è che la statistica è impietosa, delle prime 20 allieve alltime nei 400-3000 ecco quante compaiono anche fra le 20 alltime assolute:
      400f: 1(milani)
      800f: 3(trabaldo, dorio, porcelli)
      1500f: 5(dorio, trabaldo, brunet, rea, di santo)
      3000f: 4(brunet, dorio, guida, balsamo)
      e tranne la milani parliamo di gente risalente al mesozoico.

      Elimina
    9. Ciao Lasse Viren,
      premettendo che son d'accordo sul 90% di quanto hai detto(campionati italiani a giugno, eccessiva specializzazione, inutilità di alcune prove nei raduni), volevo commentare un attimo la parentesi 'Cadetta Piemontese', anche per contrastare la tendenza 'ad essere restii a divulgare programmi'. Lavorando da più di un anno nello stesso campo di allenamento, anche se non la seguo direttamente , so di cosa parlo. Sedute di ritmo ne svolge una, due in casi rari, a settimana. Prove così forti sui 500 non ne ricordo, ma soprattutto il gap tra ripetute- gara sui 1000 è dovuto essenzialmente a un fattore: l'anno scorso si scelse di preparare i 2000 nel periodo clou della stagione. Insistendo sui 1000, e avendola vista correre il 3'03, posso affermare che avrebbe fatto agilmente sub 3'. Sono il primo a dire che la gestione dei giovani è scriteriata, ma non penso sia questo un caso(sperando che il tempo mi dia ragione). Concludo dicendo che personalmente non ho mai avuto problemi a divulgare ciò che si fa da noi, e questo vale anche per le altre persone che lavorano assieme a me, essendo convinto che la trasparenza sia alla base di tutto.

      Simone

      P.s. i miei sinceri complimenti al blog, fatto davvero bene!

      Elimina
    10. simone,
      grazie e continua a seguirci e a collaborare con preziose informazioni... se ti va :)
      sai, ho aperto sto blog per fare qualcosa di diverso dalle solite elegie e celebrazioni, ci vuole qualcuno che fa il lavoro sporco... e poi è divertente, ahah!

      Elimina
    11. Ciao Simone,

      grazie per l'avviso.

      Sicuramente tu che la vedi allenarsi da 1 anno sai le cose come stanno.

      Io l'ho vista semplicemente nei due raduni svolti a dicembre e in entrambe le occasioni, credo il suo allenatore, ha cercato di spostare la sua atleta nel gruppo dei maschi che invece che fare 6x500 facevano 8x500 e nel primo raduno invece di 2x1000+500 ne facevano 3x1000+500.
      Il FT però ha preferito tenerla insieme al gruppo femminile e da li è "scaturito" quel 1'30/1'35 di cui parlavo in precedenza.


      Questo è stato il motivo della mia ipotesi che fosse già abituata a fare ritmi.

      Lasse Viren

      Elimina
  4. Mi sembra interessante anche la spiegazione del fenomeno data da Vittori in quell'intervista:
    "Perchè succede questo? Perché gli allenatori non sono più educatori, cioè il fenomeno da pedagogico ed educativo, è diventato un fenomeno speculativo: questi sono i termini. Quindi, l’allenatore non fa più l’allenatore per trarre fuori… ex ducere… ma per mettere dentro!"
    E' vero: troppi allenatori e società preferiscono l'uovo oggi che la gallina domani.
    E' anche vero che programmare a medio/lungo termine e lavorare di conseguenza è difficile e spesso impopolare, non solo nell'atletica e non solo nello sport... ma "gli illuminati" sono proprio quelli che riescono a farlo nonostante tutto.
    Sono d'accordissimo anche sul fatto che il discorso valga anche per gli amatori: chi punta al suo top potenziale (indipendentemente dal livello assoluto di performance) deve programmare in modo finalizzato tutti i suoi allenamenti e le sue gare. Anzi... più si diventa vecchietti e più gli errori si pagano a duro prezzo! Se poi ci si vuole "solo" divertire (il che è sanissimo!!!), vedendo lo sport come uno svago ed un modo per tenersi in forma fisica, va benissimo anche gareggiare ogni domenica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il "mercato" vuole risultati subito... bisogna tornare ai "piani quinquennali" :)

      Elimina
    2. Edoardo EastLondoner8324 febbraio 2016 alle ore 14:52

      Mi quantificate questo "mercato"?

      Di che si parla, 4 spiccioli, 2 conferenze e un viaggio premio 2 notti 3 giorni a Viserbella ad aprile, o di qualcosa di piu' sostanzioso? (con tutto il rispetto per Viserbella ad aprile)

      Elimina
    3. beh sì... più che mercato direi un piccolo fruttivendolo di periferia :)
      con tutto il rispetto per i fruttivendoli di periferia...

      Elimina
  5. qualche tempo fa ho assistito ad una corsa campestre,c^erano gare x tutte le categorie dagli esordienti ai master,quando sono partiti gli esordienti mi sono messo a guardare con piu^ attenzione,i nannerottoli sono divertenti da guardare anche per l^impegno che ci mettono, le gare partivano x anno di nascita divisi maschi da femmine, prima gara x i nati nel 2010 poi a scalare di anno in anno. improvvisamente mi colpisce una cosa sul rettilineo finale dei nati nel 2009 si presentano su una sessantina di concorrenti tre dei primi cinque sono della stessa societa, lo speaker conferma, controllo le successive corse su 60/80 partenti di questa societa nessuno oltre il decimo posto, passano le gare e mi avvicino al traguardo, c^è una tizia probabilmente un^allenatrice che urla come una ossesa consigli ed incitamenti sta correndo la categoria ragazzi stessa societa arrivano 1^ 3^ 4^. ci penso e fra me mi chiedo come mai,reclutano bene nelle scuole?? vivono in altura??vanno a scuola di corsa facendo 20 chilometri al giorno??oppure gia^ a 6/7 anni svolgono allenamenti specifici in pista^?? betty cjorben.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è chiaramente una precisa strategia societaria...

      Elimina
    2. Qui in Piemonte ci sono almeno 10 società che piazzano atleti sistematicamente nei primi posti, SEMPRE. Alcune di queste hanno tirato fuori anche medagliati in corsa su strada o in montagna però io non li ho MAI visti in pista!

      Secondo me è un danno enorme al movimento atletica.
      Per me l'Atletica è la PISTA!
      Cross, Strada, Trail e Montagna ben vengano, ma secondo me ora si sta esagerando!!!

      Lasse Viren

      Elimina
    3. beh qui forse c'è un problema diverso: in pista girano pochi SCHEI.
      certo, se alleniamo i ragazzi in modo che da adulti al massimo arrivano a un livello "regionale", schei grossi non gireranno mai.
      su strada invece i schei girano... è che l'amatore medio la maratona di sgurgola marsicana in tv se la vede... i mondiali di pechino se ne sbatte.
      però se ai mondiali di pechino facessimo 15 finalisti e 5 medagliati, i media se ne accorgerebbero, e magari anche il pubblico.

      Elimina
    4. Quello sicuramente, però obiettivamente, non credo sia realizzabile 15 finalisti e soprattutto 5 medagliati. Ad ora le possibilità per Rio quali sono?
      La Straneo se non si fa male e i due altisti?

      Io onestamente punterei più sugli Europei! Credo possano essere più alla nostra portata in questo momento, poi i top europei credo siano con la testa maggiormente a Rio.

      Comunque io non capisco questa cosa delle società di allenarli già per i cross e per le gare su strada/montagna.

      Solo quello volevo far notare

      Lasse Viren

      Elimina
    5. ovvio che oggi non è realizzabile... però se si prendessero 50 cadetti/allievi e li si portasse avanti con un piano settennale RAZIONALE e puntato solo al futuro, non solo sarebbe realizzabile 15-5 ma anche di più.
      oh, a pechino hanno beccato 8 medaglie nazioni come canada e polonia... negli anni 80 in europa eravamo la 4a potenza dopo DDR, URSS e RFT!

      Elimina
    6. Alla fine, seguendo le discussioni che si sviluppano con i commenti, mi ritrovo a scrivere sempre la stessa cosa su questo blog da mesi... Mi dispiace annoiarvi.
      La chiave della rinascita dell'atletica italiana consiste nell'innescare un circolo virtuoso:
      più interesse = allargamento del mercato = più soldi = più meritocrazia = più risultati = più interesse.
      Ora, per vari motivi (magari anche un po' di culo...), avremmo una buona base di talenti giovani da cui partire per innescare il circolo virtuoso. L'idea del piano settennale razionale non è male. Magari l'iniziativa potrebbe essere integrata con la creazione di un canale televisivo nazionale in chiaro gratis dedicato solo all'atletica, come fatto per il tennis (supertennis, il canale della federtennis). Forse la luce è più vicina di quanto si possa pensare contando le medaglie degli ultimi mondiali...

      Elimina
    7. Perfettamente d'accordo, ma come fai a far partire il circolo virtuoso? Se capisco bene, Luciano consiglia di partire con "più risultati", partendo da piani a lungo periodo; ottima idea, ma serve il coinvolgimento di federazione, società, e allenatori.

      Nel mio piccolo, io invece "volgarizzerei" l'atletica; ammettiamolo, siamo snob e ce la tiriamo! Ma perché non facciamo degli eventi belli grezzi all’americana, con stand della Red Bull, signorine in minigonna ed effetti pirotecnici? La butto lì: sfida su getto del peso in piazza, gente comune contro semi-pro. Vi spiego il motivo (a parte che mi piacciono gli eventi grezzi); tutti hanno giocato a calcio, e capiscono il valore dei gesti tecnici e atletici che vedono in tv. Solo chi ha provato a lanciare un peso capisce il valore di 18 o 22 metri; e’ normale che si annoino a vedere l’evento in tv. Se tutti questi bestioni che spostano pesi assurdi in palestra (il powerlifting e’ in grandissima crescita qui) prendessero 4 metri di distacco dal campione regionale juniores davanti agli amici, magari guarderebbero con più interesse il canale proposto da FabioG (altra bella idea, a patto di avere commentatori alla Caressa). Su YouTube gira un video in cui Ben Johnson, chiaramente non più nella forma più smagliante della sua carriera, brucia in partenza un giornalista; altro video interessante, Cristiano Ronaldo qualche anno fa che perde clamorosamente contro un velocista spagnolo.

      Ecco, organizzare cose così secondo me aiuterebbe a far partire il circolo virtuoso di FabioG.

      Elimina
    8. per quanto mi riguarda, una grossa difficoltà sta in quell'aggettivo "razionale"... ovvero, qual'è l'allenamento razionale di un giovane, chi decide se è razionale o meno?
      perchè oggi vengono definite razionali pratiche che secondo me sono irrazionali... e sono pratiche avallate da pezzi grossi del settore tecnico o professori di scienze motorie!
      cioè, è razionale far fare a un 15enne mezzofondista 3 sedute di ripetute a settimana a fronte di 8 sedute di corsa lenta IN UNA STAGIONE, della durata di soli 20-30'?
      e poi dire pure che questo è un allenamento aspecifico che preserva i giovani?
      ne parlerò alla prossima puntata...

      Elimina
    9. Edoardo hai ragione! Gli eventi grezzi possono contribuire ad alimentare il circolo virtuoso. Per portare un esempio concreto e non parlare solo di teoria, a Roma molti giovani e giovanissimi scoprono l'esistenza dei campi di atletica grazie alle manifestazioni correlate alla corsa di miguel (www.lacorsadimiguel.it), lo staffettone ed il mille.
      Tutto fa brodo, ma se metti solo una carota in 100 litri di acqua il brodo sarà poco saporito...
      Ben vengano tutte le americanate del caso!

      Luciano anche tu hai ragione, il sistema oggi non funziona, lo dicono i risultati. Il cambiamento del paradigma di razionalità , però, temo che debba essere più un effetto che non una causa... Se il circolo virtuoso partisse sarebbe la meritocrazia a far emergere la razionalità. Nel mio mondo ideale se un allenatore è razionale raggiunge più risultati, le società e gli atleti migliori lo cercano e lo pagano di più, quando va in TV sale l'audience, se pubblicizza qualcosa le vendite salgono, ecc... Chi non merita piano piano va ai margini.
      In Italia qualcosa del genere è già successo con la pallavolo a partire dalla fine degli anni '80. Ancora oggi, dopo quasi 30 anni, il movimento gode del circolo virtuoso che partì allora. A proposito di allenatori ricordo che Julio Velasco raggiunse meritocraticamente e giustamente un potere al limite del mostruoso!
      Come anche tu spesso ricordi in questo blog bisogna guardare e studiare la storia ed i migliori per migliorare.

      Elimina
    10. certamente.
      ma un problema è che il "mercato" in genere guarda all'immediato.
      l'allenatore razionale è quello che NON raggiunge risultati... oggi... li raggiunge fra 8 anni.
      insomma il prodotto-atletica non è come i pomodori, ahah!

      Elimina
  6. Esiste una tv dedicata al ciclismo, si chiama bike channel è visibile nel canale 214 di sky, di conseguenza penso che si potrebbe anche creare un canale da dedicare all'atletica. E' vero che il ciclismo è più seguito dell'atletica, ma anche l'atletica ha i suoi seguaci, specialmente a livello delle maratone

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si Paolo, ma sky è a pagamento, mentre supertennis è gratis! Nella mia idea il canale dedicato all'atletica dovrebbe essere GRATUITO, disponibile anche on-line (come supertennis) e magari diffuso H24 nei grandi centri commerciali.

      Elimina
    2. Il ciclismo non é più seguito dell'atletica
      Il tour e il giro sono più seguiti dell'atletica
      Credo che in Inghilterra e in germania i mondiali abbiano ascolti maggiori del tour
      La maratona di berlino lo stesso
      In america le maratone di boston e ny smuovono 400 milioni di persone tra seguaci in tv e sul campo

      Elimina
  7. ricordo pure la figura barbina che Velasco fece dopo (l'ingiusta) sconfitta contro l'Olanda nella world league e poi il figurino del tie break olimpico..
    Non è questione di potere ma di regole e persone valide (che le rispettano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, ma se ci stanno gli schei, vedi che il pool all'interno del quale scegliere le persone aumenta di dimensione, e potenzialmente potrebbero essere scelte persone migliori che ora si occupano di altro.

      Elimina
    2. Esatto. E' il famoso circolo virtuoso...
      Valsandra, comunque Velasco è stato un allenatore rivoluzionario ed ha ottenuto risultati EPOCALI per la pallavolo italiana. Ha contribuito ad avviare un movimento vincente a tutti i livelli, che ancora oggi funziona bene. Magari facessimo qualcosa di simile nell'atletica italiana!

      Elimina
  8. è stato un allenatore che ha creduto in quello che faceva e nei ragazzi.

    Detto questo, l'unicoallenatore rivoluzionario che conosco è Doug Beal.
    Lui ha preso le sue idee, avendo a disposizione giocatori fortissimi formati da super allenatori (non dimentichiamoci chi venne in quegli anni come Skiba oppure Zlatanov, Zaitsev e gli allenatori italiani maniaci della tecnica e della disciplina).

    Detto questo, la forza della pallavolo in quei tempi si basava su queste cose:
    1) voglia di vincere
    2) ammirazione per chi si allenava e curava meglio i particolari e quindi
    a) copiarli e migliorarli
    b) prendere i migliori tecnici al mondo (e crescere i nostrani! la storia di Montali ha del pazzesco).

    3) soldi.. senza soldi non ci sarebbero stati né vivai né coptazione di super tecnici

    RispondiElimina
  9. RISCRIVO MEGLIO

    Velasco è stato un allenatore che ha creduto in quello che faceva e nei ragazzi.

    Detto questo, l'unico allenatore rivoluzionario dell'epoca che conosco è Doug Beal (allenamento globale, analisi spasmodica delle statistiche, staff tecnico allargato e responsabilizzato, specializzazione dei ruoli, giochi a lavaggio competitivi).
    Lui ha preso le sue idee, avendo a disposizione giocatori fortissimi formati da super allenatori (non dimentichiamoci chi venne in quegli anni come Skiba oppure Zlatanov, Zaitsev e gli allenatori italiani maniaci della tecnica e della disciplina).
    Ma quell'anno horribilis è un macigno nella sua carriera.
    Troppo pesante.

    Detto questo, la forza della pallavolo in quei tempi si basava su queste cose:
    1) voglia di vincere e superare il basket
    2) ammirazione per chi si allenava e curava meglio i particolari e quindi
    a) copiarli e migliorarli
    b) prendere i migliori tecnici al mondo (e crescere i nostrani! la storia di Montali ha del pazzesco) e fare il salto di qualità

    3) soldi.. senza soldi non ci sarebbero stati né vivai né "coptazione" di super tecnici

    Alla fine Bebeto o Montali si sono rivelati tecnici migliori di lui (Montali del 2004 con la squadra di Velasco del 1996 avrebbe vinto il titolo olimpico contro l'Olanda 3 a zero compreso la finale contro il Brasile ma lasciamo perdere.. per non parlare di Bebeto)

    RispondiElimina
  10. Valsandra,
    in quei tempi io giocavo a pallavolo ed avevo scoperto l'esistenza di quello sport grazie ai successi della nazionale di Velasco, al bellissimo campionato italiano in cui c'erano anche i migliori giocatori stranieri del mondo (Kiraly, Timmons, Renan, Stork, ecc.) oltre che i migliori allenatori e soprattutto grazie al fatto che tutto questo si vedeva ampiamente in TV.
    C'erano grandi sponsor, tanti soldi e tanto interesse. Chiunque in Italia, fermato per strada, avrebbe saputo dirti chi erano Zorzi e Lucchetta.
    Il CIRCOLO VIRTUOSO funzionava perfettamente!
    La meritocrazia e l'allenamento razionale, anche per imitazione, si diffondevano perfino alla base: ricordo che in seconda divisione avevamo uno staff tecnico, fatto di due allenatori, che analizzava i dati statistici di tutte le nostre partite per finalizzare meglio tattiche ed allenamenti.
    Non condivido affatto il tuo giudizio sulla carriera di Velasco. Per me è stato un GRANDISSIMO e penso abbia avuto un ruolo FONDAMENTALE nel creare oltre che nel gestire la cosiddetta "generazione di fenomeni".
    Poi per me il valore di un allenatore si misura con i suoi risultati, senza se e senza ma.

    Detto questo, i punti di forza della pallavolo di quei tempi che tu citi sono esattamente il risultato di quello che io ho chiamato CIRCOLO VIRTUOSO.
    Ripeto: immagina se riuscissimo a fare qualcosa solo di simile nell'atletica...

    RispondiElimina
  11. e venendo alla morale del mio discorso.. non devono esserci "idoli" ma persone da cui attingere (a limite) idee.
    Per esempio Velasco ha fatto preso mani basse da Doug Beal.
    Ma non è un eroe insomma (quel 1996 è una macchia gravissima nella sua carriera)

    RispondiElimina
  12. il ciclismo ha il terzo evento più seguito al mondo.. alla fine di cosa stiamo parlando?
    e in Italia (prima della crisi) era qualcosa di immaginifico, qualcosa che in atletica non succede in nessun posto al mondo, nemmeno nei college americani.
    Suvvia

    RispondiElimina
  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  15. Valsandra,
    per me un argento olimpico non è MAI un fallimento. Il fatto che qualcuno come te lo consideri tale indica quanto ci avesse abituato troppo bene Velasco con la sua nazionale.
    Chi ha parlato di idoli? Io ho scritto che Velasco è stato un GRANDISSIMO per quello che ha fatto, anche prendendo spunto dai migliori come Beal.
    Il commento sul ciclismo non l'ho capito.

    RispondiElimina
  16. Fabio, te lo provo a spiegare io il commento di Valsandra sul ciclismo. Il terzo evento al mondo dovrebbe essere il tour de France, anche perchè è l'evento ciclistico più seguito al mondo. Io ho seguito una tappa del Giro d'Italia a Cagliari, altro che i meeteng di atletica leggera... manco a paragone...non ti immagini quante persone ci fossero, ci si spintonava per vedere l'arrivo in volata in via Roma a Cagliari...c'era la carovana pubblicitaria prima del traguardo che distribuiva gadget, eccetera...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì certo, quindi?
      Il ciclismo in Italia ha attivato il CIRCOLO VIRTUOSO da oltre un secolo, come il calcio, ma questo rafforza il fatto che bisogna studiare ed imitare il fenomeno nei suoi aspetti migliori (come fece Velasco con Beal...)

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
  17. Per me un argento olimpico con la squadra più forte di tutti i tempi è un fallimento.
    Per me aver insultato i giocatori dopo una finale di WL come quella persa contro l'Olanda (quell'anno) è un fallimento totale prima come persona poi come allenatore tenendo conto che siamo stati pure truffati da un arbitraggio vergognoso.
    Per me uno che nel tie brek più importante della storia della ns pallavolo lascia fuori Gravina e poi si dimentica il punteggio (vero!) ha solo toppato un'intera carriera.

    Sai, i fatti..
    Sono macchie indelebili

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Valsandra,
      io e te abbiamo punti di vista molto differenti su Velasco (credo però che entrambi abbiamo in comune l'amore per questo sport), ma le tue sono OPINIONI...
      I FATTI dicono che prima di Velasco l'Italia del volley, in tutta la sua storia, non aveva mai vinto NIENTE! (migliori piazzamenti un miracoloso argento al mondiale del 1978 ed un bronzo alle olimpiadi del 1984 senza i sovietici...).
      Velasco, partendo da ZERO, ha condotto l'Italvolley, oltre che all'argento alle Olimpiadi del 1996, a:
      2 ORI i Mondiali
      3 ORI agli Europei + 1 argento
      5 ORI alla World League + 1 argento + 1 bronzo
      Oltre ad alcune competizioni "minori": 1 ORO alla Grand Champions Cup, 1 ORO + 1 argento World Top Four.
      Soprattutto Velasco ha dato un contributo fondamentale a creare un movimento vincente che ancora oggi funziona, ha favorito il CIRCOLO VIRTUOSO che tanto mi piacerebbe imitare nell'atletica italiana. La storia della pallavolo in Italia si divide in ante-Velasco e post-Velasco, questo è un FATTO.
      Che Gravina avrebbe fatto meglio di Bovolenta in quella indimenticabile partita è un'OPINIONE. Che quella fosse la squadra più forte di tutti i tempi è un'OPINIONE.
      Come sarebbe bello discutere di un fallimento dell'atletica italiana dopo un argento olimpico...

      Elimina
  18. i FATTI dicono che nel 1996 ha fallito disperdendo tutto ciò di buono che era stato fatto sin là.
    Tralascio la gestione obbrobriosa del 1992.
    Detto questo, aveva una squadra che era stata 3a a LA e che nelle giovanili era arrivata 2a ai mondiali.
    Inoltre gli sono spuntati Bernardi, Giani, Gravina, Bracci e poi Papi e Meoni.
    Quella era uno squadrone di tutto il sistema pallavolo.
    Ciò premesso, non discuto i successi da Stoccolma ad Atene 1995 (e coppa del mondo 1995) bensì il fallimento totale (umano e sportivo) del 1996

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci mancherebbe che discutessi 12 ORI tra Mondiali, Europei e competizioni internazionali top in meno di 10 anni!!
      I fenomeni non spuntano da soli, sono gli allenatori a portarli progressivamente al top. Il sistema funzionante è sia frutto che fonte dei risultati ottenuti. E' il CIRCOLO VIRTUOSO!
      Vabbè... speriamo di rifare una discussione simile tra una decina d'anni dopo l'avvento di qualche Velasco nell'atletica italiana, magari dopo un argento olimpico di Marta Zenoni, da pluricampionessa europea e del mondo....

      Elimina
    2. fabio, è un po' diverso.
      UN argento olimpico in atletica vale infinitamente meno di un argento olimpico nel volley: in atletica le specialità so' 40!
      per parlare di "virtù" io pretenderei almeno un medagliere come quello della germania a londra: 1-4-3... e lasciamo stare 80 e 84 dove beccammo 3 ori.

      Elimina
    3. Lucia', m'hai alzato 'sta palla!!! Ahaha
      Hai perfettamente ragione! Velasco ha fatto qualcosa di IMMENSO, di impensabile per l'atletica italiana, partendo da una situazione forse peggiore di quella dell'atletica oggi in Italia. E qui Valsandra mi parla di fallimento!! Ma per piacere...

      Elimina
  19. Si discute, ha fallito 1992 e 1996 (in maniera pazzesca).
    Poi ha i meriti di aver valorizzato ciò che c'era (ma era il lavoro del sistema).
    Il secondo posto di Montali ad Atene per esempio vale 10 dei suoi titoli (arrivati con una squadretta basta pensare che in diagonale avevamo Vermiglio-Sartoretti mentre lui aveva Tofoli o Vullo o Meoni con Zorzi o Giani.. mizziga!!!!!!!!!!!!!!!!)

    RispondiElimina
  20. E poi umanamente.. raccontare a Bebeto quando un suo emissario andò dal brasiliano per imporgli Giani opposto in campionato con la Maxicono.
    Ma per piacere.

    RispondiElimina
  21. Vogliamo parlare della gestione Vullo e di come lo salvarono già una volta alla Panini Modena?
    Tra questi, che lo salvarono, c'era pure Lucchetta che per mezza battuta fu bruciato dalla nazionale.
    Per piacere

    RispondiElimina
  22. ma non spariamo cavolate!
    Velasco trovò un paese ricco che investiva alla grande sui vivai e un capitale umano senza eguali nella storia degli sport di squadra salvo il dream team americano di basket.
    Senza eguali.
    Ricordo i fenomeni che ebbe grazie a soldi, fortuna (concentrazione di talento trasbordante in un lasso di tempo breve), tecnici preparatissimi (Montali poi si è rivelato meglio di lui tanto per dire.. per non parlare di Bebeto de Freitas).

    Vullo Tofoli De Giorgi Meoni (il quinto era Bellini)

    Lucchetta Gardini (miglior centrale ogni epoca in attacco) Gravina (uno dei migliori blocker all time) Bovolenta (scarso rispetto agli altri, per dire!)

    Bracci Cantagalli Bernardi Papi (NON SO SE MI SPIEGO!)

    Zorzi Giani (per non parlare di Pasinato..)


    In pratica le altre avevano a mala pena una squadra forte, noi potevamo fare primi e secondi.
    Suvvia.
    il trattamento a Vullo e Lucchetta ha dello sconsiderato.
    La gestione del 1996 ha dello scandaloso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Valsandra, io e te non ci capiamo, lascio il giudizio e la parola agli altri.
      Non essere pero` offensivo, io penso che di cavolate ENORMI ne hai scritte tu, ma non te lo avrei scritto se non lo avessi fatto prima tu...

      Elimina
  23. Qualcuno sa che tipo di allenamento in pratica fanno i cadetti del mezzofondo. Può descrivere ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. esempio abbastanza classico:
      http://www.ilcoach.net/daniele-barison-analisi-stagione-agonistica-del-campione-italiano-2013-dei-1000-cadetti/

      Elimina
  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  25. Eliminato post per fare una modifica

    è pazzesco vedere come Kiptchoge faccia i lenti a 4'00"/km (ok, a livello del mare potrebbero essere 3'40") oppure a 4'30" o peggio.

    A Varese, dove si bazzica in questo articolo, ci si sbatte ma comunque ormai è deserto in tutta Italia (salvo eccezioni).
    Al di là di tutto sembra che attorno ad ogni (piccola ormai) realtà ci sia il deserto attorno e pertanto ognuno vive da sé.
    La vecchia cultura italiana di mezzofondo (che è quella insegnata in tutto il mondo è stata proprio persa).

    Ad ogni buon conto, l'andazzo è desolante perché i ragazzi si impegnano ma sono lì a lottare per nulla (al netto del talento ovviamente che è poco, in termini internazionali ovviamente)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non c'è più atletica leggera, è stata sostituita da una giovanetica leggera.
      c'è pure troppo reclutamento e inizia troppo presto. a 12 anni inizi a spremerli, per puro culo ti capita prima o poi quello che a 15 anni è forte. ti metti in mostra, fai carriera, conferenze... poi quando crescono tutto si risolve nelle sabbie minimali dei ciddiesse.

      Elimina
    2. Sembra pazzesco ma è vero.E poi gente da 3'40'-3'50'' sui 10 km si scaldano a 4'30'' e 4'40''.Si fanno un medio nel riscaldamento.

      La situazione che descrivi è uniforme in tutta Italia purtroppo.

      Elimina
  26. Io li farei iniziare a correre a 12 anni, ma solo per fargli fare corsette lente e zero ripetute e allenamenti tosti o quasi.Al massimo qualche corsa lenta un pò svelta ogni 2 settimane.Tanto a quell'età per il semplice fatto di crescere migliorano.

    E cosa più importante.ZERO GARE.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. spesso i pochissimi che vanno avanti o hanno iniziato tardi o vengono da altri sport... insomma più si sta lontani dalla fidal e meglio è, ahahah!

      Elimina
  27. @Tommybond
    il punto non è farli correre poco a 12 anni..
    di per sé il problema è "strutturale".
    Per esempio se ti va di giocare a calcio lo fai tutti i giorni e potresti farlo anche 2 ore (parlo da bambino).

    ma una cosa è giocare (e quindi muoversi e fare volume+intensità) in base alle proprie capacità ( ci si autoregola bene da bambini).

    Altro discorso è che si fa poco di interdisciplinare (devi saltare, lanciare, sprintare, fare cross, nuoto, ginnastica..).

    succede cmq come dice Luc ovvero hai il giovane e subito a spremerlo.
    Oh però vorrei ancora difendere qualcosa..
    Essere ormai dispersi significa che farai quello (che è sbagliato) che si è fatto ieri e via dicendo.
    Non c'è nessuno che ti viene a chiedere (e deve avere l'autorità) perché fare sempre corsa con finali (quando non si fanno ripetute) veloci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quello che dici sarebbe giusto... ma solo se la centralizzazione generasse un'"autorità" con ideologia differente. è automatico che avvenga questo? non credo.
      se come autorità ci piazziamo "quelli del tagadà" siamo fritti.
      e comunque sono società e atleti che votano le autorità.
      se a livello di periferia il 95% della gente a un cadetto mezzofondista fa fare 4 sedute di ripetute + 1 di pliometria a settimana, 8 sedute di cl in un anno e crede ancora nella "trasformazione della forza", che probabilità abbiamo di creare un'autorità centrale con due neuroni?
      ci vorrebbe un COLPO DI STATO, ahah!

      Elimina
  28. non è questione di centralizzazione ma proprio di un network che non esiste.
    Sembrano tutti scollegati ormai.. tanti piccoli satelliti.

    sui lavori: non hanno parametri di riferimento e tutti fanno la stessa cosa!
    se vai tu (io) e faccio ruds o ginnastica miofasciale (te credo) sono solo io e come si sa una rondine non fa primavera.
    Stessa cosa in sala pesi.. tutti a fare lavori con discesa in 6-8" e gli atleti che si stirano e che sono acciaccati: ma così fan tutti!
    E nella pochezza, ognuno prova a tenersi il suo orticello.

    RispondiElimina
  29. eh.. che poi, io non sono così drastico ma non hanno idea di come introdurlo ovvero in autunno e con volumi relativi (da affiancare a lavori ad altre ripetizioni).
    ma non puoi farlo ad esempio ad agosto!
    Se hai un velocista che corre "zoppo" lavori su questa cosa ma sono così.
    Serviranno altri 5-6 anni per capire che dovranno tenere buffer e fluidità (ma servirà un' "altra scoperta").


    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma non sarà che discese così lunghe con serie così lunghe, anche se con carico basso, ti sfasciano le miofibrille permanentemente? oh, di quelli che lo facevano 4 anni fa non s'è ripreso più nessuno (ostacolisti, altisti, triplisti).
      tra l'altro far fare una cosa lenta proprio nelle specialità più esplosive... mah.
      non se ne sente più parlare, 2 anni di conferenze ($$$) e poi?

      Elimina
  30. A mio avviso, per i lanciatori ogni tanto ci sta.. per i saltatori solo se non sprintano e balzano per un po' di tempo.
    D'altro canto è un allenamento eccentrico di forza a bassa intensità, quindi serve per stressare muscolarmente ma risparmiare il SN.
    Il punto è che non hanno idea a cosa serve!

    Mi spiego.. hai un periodo in cui lavori tanto con plio ed altri gesti esplosivi e quindi con lavori "violenti" e ad angoli aperti, lavorare con range completi e lenti.
    Oh, ma parliamo di eccentriche sui 6" (10" sono una tortura effettivamente).

    Sono lavori che danno "stabilità" (a livello articolare per via del range mo e fanno risparmiare energie nervose).

    Il punto è che i lavori eccentrici in palestra sono incompatibili con la corsa.. devi proprio essere un lanciatore (non giavellottista) o uno che si ferma per un certo periodo.


    PS: sono applicazioni particolari.. parliamo di 2-3 settimane con tempi di esecuzione tipo 6.0.4.0

    RispondiElimina
  31. ti assicuro che di per sé non ti ammazza... Supponi di avere un record di tripla di 130kg e sollevi 60-70 kg tipo 4 x 5-6 @ 6.0.4.0.. di per sé non ti ammazza!
    ma dopo 2 settimane non puoi sprintare.. insomma, se parti con 2 settimane di pre ggp e poi un GPP di 3 week con sprint in salita allora va benissimo ripartire come pre gpp e poi ritornare a tempi di esecuzione più prosaici.

    PS: si vedono le fly con i colpi di pistola.. non scherzo

    RispondiElimina
  32. in pratica fanno degli ins&outs su distanze "enormi" e gli "ins" (la parte "volante) si avviano quando spari il colpo di pistola (dello starter dell'atletica leggera).
    il velocista (che arranca.. perché arrancava!) reagisce al colpo di pistola e sprinta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e certo, perchè in gara nei 100m il colpo di pistola viene dato quando sei in piedi e hai già fatto 40 metri, ahahah!

      Elimina
  33. Da vedere peggio perché l'atleta arrancava durante la prova (penso che dopo alcuni gg si sia stirato, spero di non ricordare male).

    RispondiElimina