lunedì 31 agosto 2015

Zeru tituli... again.


   Fine partita... e non ci sono i supplementari.
   Per uno come me che ha una visione globalizzata e che si esalta nel vedere la "bellezza" di un gesto sportivo, a prescindere dalla nazionalità di chi lo compie, sono stati dei mondiali molto divertenti, abbiamo assistito a molte prestazioni tecnicamente fenomenali e anche a parecchie sorprese. Di questa seconda parte dei campionati sono rimasto impressionato soprattutto da:

- il record mondiale di Eaton, con quel 400 in 45.00 alla quinta gara e quell'eccellente 1500 finale
- la Schippers alla terza prestazione mondiale all-time sui 200
- l'ultimo 300 in 38 del sornione "skeleton" Kiprop nei 1500
- l'ultimo 800 in 1'48 (55 + 53) del solito Farah nei 5000
- e in primis dal 3000 finale in 8'19 della Ayana nei 5000, che ha schiantato nientemeno che la Dibaba, probabilmente distrutta da quell'800 finale in 1'57 dei 1500 (la finale degli 800 è stata vinta in 1'58...); lo split della Ayana, se fosse una gara sui 3000, sarebbe la quinta prestazione mondiale all-time (facciaducazz...).

   Un'occhiata ai medaglieri (ori) delle ultime tre edizioni:

- Daegu 2011: usa 12, russia 9, kenia 7, giamaica 4, germania 3, gb 2
- Mosca 2013: russia 9, usa 6, giamaica 6, kenia 5, germania 4, etiopia 3, gb 3
- Pechino 2015: kenia 7, giamaica 7, usa 6, gb 4, etiopia 3, polonia 3

   Vince quindi sorprendentemente il Kenia, con i "mostri sacri" (Usa, Russia, Germania) in calo ed "emergenti" (Giamaica, GB, Polonia) che avanzano.

   Veniamo alle MIE solite statistiche di efficienza. Escludendo le staffette, dagli atleti partecipanti sono stati ottenuti primati almeno stagionali:

- mondo: 587/1936 = 30.3%

- italiani: 3/33 = 9%

percentuali circa uguali a quelle dei precedenti mondiali di Mosca. Continua quindi l'incapacità dei nostri di rendere bene nelle occasioni più importanti della stagione.

   Per quanto riguarda la nostra rappresentativa, sapete tutti che, oltre alla ripetizione dello "zeru tituli" del 2009, è stata la peggiore spedizione della storia:

- nessuna medaglia... con 43 nazioni medagliate
- minimo di atleti classificati tra i primi 8 (4)
- minimo di punti (11)
- in pista appena 3 atleti su 15 hanno superato il primo turno (Hooper, Grenot, Tamberi)

   Darei "buono" a Pertile e Hooper, autori di SB e PB quest'ultima, "sufficiente" a Meucci e Grenot... tutti gli altri da dimenticare... è deprimente vedere (è solo un esempio) una 50km di marcia con 23 atleti (su 38 arrivati) che fanno SB/PB e i nostri nisba.
   Ma non voglio trattenermi oltre in critiche, me lo aspettavo, da anni ripeto certe cose e quindi per me nessuna novità. Qualcuno aveva scritto di 3 possibili medaglie ma io su un forum scrissi che già per prenderne una o due sarebbe dovuto andare tutto per il verso giusto, invece è andato tutto per il verso "normale". Ora, con anni di ritardo a dire la verità, si sono scatenati anche i media ufficiali, e con una certa ferocia.

   Voglio chiudere citando il sudafricano Van Niekerk, 43.48 in finale (quarta prestazione mondiale all-time), allenato da una "nonnetta" a cui non manca il buon senso. Ha 23 anni e tre anni fa correva in 48. A proposito... a differenza di quanto accade da noi, questo qua da aprile ad agosto MIGLIORA (e parecchio):






mercoledì 26 agosto 2015

Mondiali di Pechino: fine primo tempo.


   Quinta giornata, siamo al giro di boa dei mondiali di Pechino, una manifestazione a mio avviso fin qui emozionante, ricca di prestazioni tecnicamente notevoli e di novità.

   Abbiamo visto:

- nazioni emergenti, come il Sudafrica o il Canada, e nazioni da tempo emerse ma che consolidano la posizione, come Kenia e GB; quest'ultima seguita in alcuni settori, fin da prima delle olimpiadi di Londra, dal grande Dan Pfaff, qui in primo piano a bordo campo a dare consigli ai sui atleti oro e argento nel lungo maschile (australiano il secondo)

 - nazioni da sempre possenti che sembrano scricchiolare, come USA e Russia

 - keniani che vincono anche i 400hs maschili e il giavellotto maschile, e con le migliori prestazioni mondiali stagionali; il primo dei due l'anno scorso autore di un anonimo 49"... e quando imparerà a passare gli ostacoli non so cosa potrà fare

 - un bel 10000 femminile con la Cheruyot che fa l'ultimo giro in 61, roba da finale degli 800

 - i 100 femminili in cui la sempre simpatica e solare Fraser resiste all'incalzante olandesona Schippers, due volte questa al record nazionale in semifinale e finale... che rotazione di anche la Schippers, la migliore di tutte sotto questo aspetto, fenomeno strano per una caucasica

 - i 100 maschili col resuscitato Bolt che beffa il forse stanco (troppe gare in stagione?) Gatlin

 - gli 800 maschili con rudisha che sorprende tutti con una tattica per lui inusitata, primo giro lentissimo e fucilata a 250m dall'arrivo, e un Bosse che finalmente non arriva ultimo

 - incredibili batterie degli 800 femminili con un mare di gente che fa 1'58 - 1'59... e la baby-prodigio Hinriksdottir eliminata

 - ma la cosa che mi ha più impressionato... ancora lei, Genzebe Dibaba... primi 700m tranquilli, poi spara un devastante 57 al penultimo giro, ultimi 800 in 1'57, cose da pazzi... quanto potrebbe fare in un 800 secco con lepri e una preparazione mirata?

   Per quanto riguarda le MIE nazionali, finora mi devo accontentare dell'argento della brasiliana Fabiana Murer nell'asta, alla fine di un duello con vari sorpassi con la cubana; il 4.85 di Fabiana è record personale, nazionale e continentale del Sudamerica.
   E l'Italia?
   Pertile buono, col sorprendente quarto posto in maratona, sufficienza a Meucci, Grenot e Hooper... per tutti gli altri 13 atleti scesi in campo finora... meglio non usare aggettivi. In pista 10 su 12 non hanno superato il primo turno, non solo, ma anche con prestazioni fra le peggiori della stagione. Per dire... nelle semifinali dei 400 femminili, le prime 6 atlete nella seconda e le prime 5 atlete nella terza hanno fatto SB o PB... perchè loro PUO' e noi NON PUO'?

   Per le statistiche finali rimando alla prossima settimana, ma finora commento la prestazione globale della nazionale italiana con la foto qui sotto:





martedì 18 agosto 2015

Medagliere infortunati: uno solo al comando (noi).


   Siamo alla vigilia dei mondiali e ci presentiamo con una squadra fortemente ridimensionata da una quantità incredibile di infortuni... che sfiga... ma è una sfiga che già osservai in passato proprio nelle annate con mondiali o olimpiadi. Alcuni di questi infortuni poi si sono verificati proprio a ridosso della partenza per Pechino.

   Interi importanti settori completamente falcidiati: salti in estensione maschili (che qualche medaglia avevano prodotto negli ultimi anni), mezzofondo femminile, ostacoli sia maschile che femminile.

   Quanti atleti di interesse internazionale abbiamo? Una cinquantina? Venti su cinquanta gravemente infortunati. Non considero "infortunio" la contratturina che ti ferma una settimana, ma anche così, aggiungendo una decina di atleti che in stagione hanno subito infortuni ma hanno recuperato in tempo, raggiungiamo la ragguardevole percentuale del 60% di infortunati nell'anno in corso (anno che ancora non è finito!). L'infortunio fa parte del gioco ma mi sembrano percentuali veramente esagerate e che non hanno riscontro all'estero.

   Ragazzi, se un ipotetico allenatore d'elite ha mettiamo 10 atleti e 6 di questi gli si infortunano (nonostante le strutture mediche a disposizione e nonostante gli atleti siano professionisti, qua non parliamo di amatori tapascioni) è meglio che vada a Lourdes in ginocchio sui sassolini (spigolosi!)... o che cambi mestiere. Lui e/o la "struttura" che ha intorno.

   Fatto salvo qualcuno che è infortunato da anni, perchè cotanta recrudescenza di infortuni nell'anno dei mondiali?

- perchè siccome ci sono i mondiali "mi alleno di più"? Sarebbe una grandissima stronzata in termini di programmazione.

- oppure perchè qualcuno "non vuole" andare ai mondiali e si "inventa" un infortunio? Ma perchè dovrebbe fare una cosa del genere?

   Materiale per i "complottisti"...



martedì 11 agosto 2015

Sono esterofilo?


   Permettetemi ogni tanto un post leggero, ok? E' estate (da voi ora... qui nel nordest del Brasile è sempre estate).
   Molti addetti ai lavori in Italia mi accusano di essere "esterofilo"...
   In fatto di donne, se giudichiamo dai risultati (la maggioranza delle donne che ho avuto è straniera), potrei essere definito esterofilo... ma la responsabilità di ciò non risiede nei miei gusti! Che ci posso fare se le italiane me la davano in poche e dopo lunghe ed estenuanti "trattative", mentre le straniere facevano a coltellate tra loro per darmela al volo??? E mi pare razionale scegliere la via più facile e diretta per raggiungere l'obiettivo, o no?

   Ma in atletica? Se seguite il blog vi sarete resi conto che ho attaccato Gajer (Francia), Hinriksdottyr (Islanda), Clarke (Australia), Magness (Usa), Morceli (Algeria) - e molti altri ne attaccherò - quindi direi che sono abbastanza globalizzato in tema di "critica distruttiva", mi manca solo di attaccare asiatici e antartici, ahahah!
   No ragazzi, la questione è che se uno ha buona volontà, tempo a disposizione (e io lo ebbi! Come direbbe Totò) e conosce le lingue straniere (e io le conobbi!), soprattutto tramite quel malefico mezzo chiamato Internet può accedere a informazioni provenienti da ogni parte del mondo. Devo ammettere che alcune lingue non le parlo bene, ma a livello di lettura e comprensione me la cavo egregiamente e mi dò i seguenti voti:

- portoghese 10
- inglese 9
- spagnolo 8
- francese 7

    Quindi direi che l'accusa di esterofilia è più che altro una questione di prospettiva da parte dell'accusatore: a uno che conosce solo o prevalentemente il proprio orticello può sembrare "esterofilo" chi invece ha una visione più completa e globalizzata. Del resto l'Italia è uno dei tanti paesi del mondo e in una visione globalizzata le si dovrebbe dare una percentuale contenuta di rilevanza. Questo come discorso generale, al di là di considerazioni sul "merito", ovvero sulla rilevanza relativa dei risultati ottenuti dall'atletica italiana.
   Poi sul piano teorico, che posso farci se altrove ho trovato conferma di idee che ho da decenni (ad esempio l'attenzione al recupero, alla rigenerazione, al "taper", certi concetti sulla forza e sulla flessibilità muscolare, sul trattamento dei giovani, sulla programmazione, sulla "trasformazione della forza") e che in Italia sono generalmente osteggiate e seguite solo da poche voci fuori dal coro?

   Un aneddoto... in un recente articolo su Le Monde a proposito di Pavoni, Il famoso tecnico francese Pierre-Jean Vazel (che conoscerete tutti... eeehhh...) esordisce cosi “Son nom ne vous dit peut-être rien, son cas est une curiosité connue seulement de quelques initiés”... in sostanza... in Francia Pavoni non lo ricorda nessuno! In effetti é stato solo uno che faceva 10.2 mentre in Europa c´era gente da 10.0, solo uno delle migliaia di atleti del mondo arrivato a una finale mondiale... se invece VOI lo ricordate come um gigante dell´atletica é perché VOI siete troppo nazionalisti e non io a essere esterofilo!

P.s. nulla contro Pavoni eh... anzi, il maggior talento dello sprint puro che abbiamo mai avuto, poi rovinato dai “soliti”... era solo un esempio di come il nazionalismo distorca i valori.



martedì 4 agosto 2015

Allenamento mezzofondo giovanile: un periodo "agonistico" anni '80.


   Riporto qui il lavoro svolto da Francesco Panetta e altri junior da metà maggio a fine stagione, nell'ipotesi di gara domenicale.

   Rispetto al periodo precedente, diminuiscono i volumi (ma non il numero di sedute); diminuiscono numero e volumi delle sedute intense, il che permette di massimizzare l'intensità. Le giornate con elementi intensi sono solo due, oltre alla gara; una giornata con "special block".
   Dal punto di vista tecnico, si lavora con le siepi in assetto gara con ripetute a ritmo gara e anche più veloci, mentre nel periodo precedente erano state introdotte le siepi "in corsa" solo nel fondo medio e in interval training svolti a ritmi relativamente agevoli.

   Rispetto al lavoro dei diecimilisti adulti (vedi il post precedente) le differenze sono importanti, non solo nei volumi, ma anche nella programmazione: non c'è qui un periodo di rifinitura ultraspecifico che segue a una prima fase di gare.

   I recuperi segnati in metri sono svolti in jogging lentissimo, gli altri da fermo.

1)
matt: 40' + gym
pom: 40' + allunghi

2)
matt: 5km a 3'05 - 3'10
pom: a settimane alterne
- 4x600 (ritmo gara, con ostacoli) rec.200m/5' + 5x400 (60-62) rec.200m
- 2000 siepi (in assetto gara) rec.8' + 5x300 (veloci, con ostacoli) rec.100m
- 600 siepi (finale di gara) rec.8' + 5x300 (veloci, con ostacoli) rec.100m

3)
1h

4)
matt: 30-40'
pom: 2x400 (58) rec.200m/4' + 3x300 (42-43) rec.100m/4' + 5x200 (27-28) rec.100m

5)
matt: 40'
pom: 30' (ultimi 10' in progressione)

6)
50' + allunghi

7)
matt: 20' preriscaldamento
pom: competizione