domenica 20 dicembre 2015

Allenamento maratona: ce la Farah?


   London marathon 2014, esordio sulla distanza per Mo Farah. A metà gara i primi passano in 1h02'30, Farah in 1h03'08, gap di 38".
   Nella seconda metà, mentre Kipsang accelera in 1h01'57, Farah fa 1h05'13 (tempo finale 2h08'21), un discreto crollo. In due occasioni s'imbrana pure saltando i rifornimenti. Insomma la sua gara, molto pubblicizzata dai media, si rivela un FLOP, Salazar stesso è deluso e ammette onestamente errori di allenamento.
   Si sono fatti paragoni con l'esordio di Bekele in 2h05'03; oddio, Bekele a Farah dà 30" sui 10000m, facendo una semplicistica proporzione Mo avrebbe potuto permettersi un 2h07.

Il video della gara:

https://www.youtube.com/watch?v=3fs23keo3EQ&feature=youtu.be

   Una meccanica di corsa INQUIETANTE per un maratoneta: piedi dietro sollevati esageratamente, movimenti inutili, sobbalzi eccessivi del baricentro, inclinazione del tronco, appoggio troppo di meso-avampiede... pare non aver compreso che non si tratta di un 5000 in pista.

   Quanto all'allenamento vedere la foto sotto.
   Non sappiamo se quella è UNA SOLA settimana... dice "tipica settimana"... se fosse veramente lo schema tipico direi che:

- mancano i lunghi tirati
- mancano le ripetute lunghe
- troppo pochi chilometri a ritmo svelto-medio-ritmomaratona (cosa fondamentale per gli esordienti elite che vengono da distanze inferiori, a mio avviso).

   Io gli avrei organizzato una tabella con 3 giornate toste a settimana così:

1) doppio di 20+20km "svelto" (3'20)

2) a settimane alterne:
- ripetute lunghe (fino a 3x7000 a 2'55)
- fartlek (mantenimento della "velocità") a recupero svelto (2'40/3'20)

3) a settimane alterne:
- lungo tirato (3'10-3'15)
- ritmogara fino a 30km a 3






lunedì 7 dicembre 2015

Questione di misure...


   E voi quanto ce l'avete lungo? Ahahah, ma che avete capito??? IL PERCORSO!!! Malignacci che non siete altro...

Episodio 1.
   Primavera 1983, correvo da un anno e mezzo, feci una 10km su strada a Roma: 33' basso. Wow? No, impossibile date le mie prestazioni in allenamento, nonostante io fossi certamente quello che oggi definisco "animale da gara"; 8x500 a 3, 6x1000 a 3'20, medi a 3'45, tutta roba consona a un 10km in 34' e non in 33'. Riunendoci coi compagni di squadra parlammo della questione, poi uno rifece il percorso in moto e misurò 9.800m... ma in moto alcune curve le fai larghe perchè non puoi invadere l'altra carreggiata per prenderle alla tangente, come invece fai in gara... quindi convenimmo che era 9.700m.
E così oggi io non vado in giro a dire, come farebbero molti, che correvo in 33' bensì in "34' circa".

Episodio 2.
   Qualche anno fa, gara a Roma dichiarata dall'organizzazione 10.300m, tutti gli amici vanno e fanno PB a pioggia, tempi strepitosi di quasi 1' migliori del solito, runners elite inclusi. Dalle foto capisco esattamente punto di partenza e di arrivo e misuro con Google Earth: 10.080m. Glielo dico agli amici e ricevo negazioni incazzatissime.

Episodio 3.
   Mezzamaratona padana molto partecipata, anche dagli elite... tutti tutti tutti fanno PB di 1'30 mediamente... mah... misuro con Google Earth e viene fuori 20.800. Lo scrivo su un forum e ricevo sberleffi, parolacce, minacce e "sei nvidiosssooooo!". In realtà in quest'occasione il dubbio viene a parecchi, fanno rimisurare (???) la gara e dà i canonici 21.097m. Ma chi e come misura? Le prende le curve veramente alla tangente? Ma ci va davvero a misurare in una notte fredda con la rotella metrica per oltre 20km?
E i GPS non aiutano a fugare i dubbi, sappiamo tutti molto bene che spesso sono generosi, mediamente un 100-150m su 10km.

   Siccome molto spesso gli errori di misurazione mi parevano essere "favorevoli", mi si insinuò fra le meningi l'atroce ipotesi che fossero errori VOLUTI, per pubblicizzare la gara come "gara veloce" e quindi attrarre più "clienti".
"Ma no, ma che dici, sei il solito complottista, invidioso!" Ma invidioso di che, che non gareggio più da decenni?

   Ebbene giorni fa su un forum... LA CONFESSIONE: un utente (che evidentemente partecipa all'organizzazione delle gare, perchè dice che "lo fa anche lui") scrive che si usa accorciare volutamente i percorsi, anche per più di 150m, per far fare i PB alla gente o far sembrare la gara più facile.

   E così anche oggi mi sono giocato la simpatia di qualche centinaio di lettori, ahahah!




lunedì 30 novembre 2015

Tanti auguri caro blog!


   Un anno fa aprivo questo blog. Non che sia stato un evento così importante per la geopolitica mondiale eh... ma ci tengo a parlare un po' della mia "poetica".

   Poetica: "Insieme di proposizioni teoriche relative all'attività artistica e, in particolar modo, letteraria, che ne offrono una chiarificazione sotto il profilo descrittivo ed eventualmente storico".

1) Dal punto di vista tecnico-letterario, non volevo un blog freddo-professionale, noioso. Tutto ciò che faccio, anche nella vita di tutti i giorni, è sempre condito da divertimento, umorismo, ironia, autoironia (vedi la mia foto nei panni del Pirata dei Caraibi, ahah!); così ogni tanto piazzo anche qualche foto osée o scrivo qualche espressione dialettale o qualche parolaccia, ma mi pare che sappia esprimermi in un ottimo italiano e che non manchi il rigore scientifico.
   Ovviamente sia lo stile ironico che il rigore scientifico a molti possono risultare irritanti, ma assolutamente non è mia intenzione essere simpatico ai più e nemmeno diventare un industriale dell'allenamento on-line, con 150 "clienti", che poi è costretto a produrre tabelle preconfezionate sempre uguali a loro stesse e per tutti, a volte perfino scopiazzandole da altri contesti per non perdere tempo e lavorare meno.

   Detesto il "politicamente corretto", la peggior forma di dittatura (perchè dipinta di "progressismo"), detesto le mode, sono allergico all'ossequio all'autorità. Voglio dire (quella che a me sembra essere) la Verità e nello Stile che più mi piace.
   E' incredibile che a proposito di un semplice blog di sport debba affermare certe cose, ma purtroppo ho verificato nel tempo che anche in questo ambito si scatena spesso la viuleeeenza, la censura e tutto l'armamentario delle peggiori tendenze umane.

   Il rigore scientifico poi cozza frontalmente col politicamente corretto, perchè quest'ultimo prevede dei "diritti" anche per le idee palesemente errate, per la follia e l'allucinazione... concordo col fatto che tutti debbano essere liberi di esprimere idee errate, ma NON CONCORDO col fatto che a me debba essere vietato di dire che secondo me quelle idee sono errate!!! Putroppo questo è diventato il "politicamente corretto", un favoreggiamento a priori delle idee errate, prima del necessario scontro dialettico che dovrebbe decidere quali sono le idee migliori e quindi consentire un vero progresso. A causa del "diritto" dell'idea A (magari errata) si vieta l'idea B (magari giusta) perchè se no il portatore dell'idea A si offende: ecco la formula sicura per regredire.

   E il rigore scientifico non può prescindere dalla critica, anche distruttiva, nei confronti delle idee precedenti. Ragazzi, avevo 12 anni quando lessi un libro di un grande fisico, Leopold Infeld, che spiegava come procede la scienza: si prendono le idee esistenti e si tagliano via le parti marce, senza paura e senza "diritti" per il marciume. Solo dopo le si sostituiscono con idee empiricamente migliori. Questo naturalmente se crediamo che sia possibile CONOSCERE almeno alcune parti della Realtà, il che presuppone che crediamo che esista una Realtà... se invece siamo dei "trascendentali relativisti-assoluti", allora tutto è permesso. Ma per me il "trascendentale relativista-assoluto" è un ipocrita, in quanto (per sua fortuna) nella vita di ogni giorno pone in pratica migliaia di azioni, e quando agisci significa che affermi una realtà e riconosci dei meccanismi reali volti a maneggiarla nel tuo interesse. Al relativista-assoluto dico "attraversa l'autostrada del sole mentre sopraggiunge un tir a 140km/h, se hai ragione quel tir potrebbe essere un'illusione..."

   Da tutto questo discorso si evince che manco mi interessa massimizzare le visite, altrimenti mi comporterei come altri blogger: farei il bravo senza irritare nessuno, celebrerei le gesta di autorità e mammasantissima vari, sciorinerei bla bla bla inconcludenti che accontentano tutti, farei molti articoli su temi che attirano le folle, tipo "ammazziamo i dopati" o "l'ultima trovata della tecnologia" o "la nuova mutanda tecnica" o "questo o quel cibo fa venire la gonorrea", ahahah!

2) Sotto il profilo storico, la creazione di questo blog si rese necessaria a causa delle persecuzioni continue ricevute su altri forum. Solo su due forum a dire la verità.
   Anni fa iniziai a frequentare i forum di atletica:

- Noivelocisti: tecnicamente eccellente, si dibatteva con esperti, con atleti e allenatori nazionali, anche in stile libertario (almeno nell'ultima gestione, nella prima qualche problema c'era stato); ma si parlava soprattutto di forza e velocità.
- Webatletica: frequentato da master soprattutto pistaroli; me ne andai volontariamente a causa delle viuleeeenze della setta vegana, ma non c'era censura.
- Atleticanet: il migliore per mezzofondisti e fondisti; tecnicamente notevole, ci scrivevano anche pezzi grossi, dibattevamo con Canova, Donati, Mei, Rondelli, a volte anche duramente... nessuno si sognò mai di censurare o bannare nessuno, libertario al massimo; purtroppo ha chiuso.
- Queenatletica (ora Atleticalive): il miglior sito di notizie, ogni tanto mi pubblica qualche articolo; ma il forum ora è scarsamente partecipato (o meglio, dibattono su FB, mezzo che io non uso).

   Quindi approdai a due forum che chiamo scherzosamente "Grande Fratello" e "Piccolo Fratello", in onore a George Orwell, gran combattente contro le dittature. Su questi forum si scatenarono persecuzioni per me incredibili (ero abituato alla libertà di espressione) da parte di amministratori, moderatori e addirittura utenti... ma ragazzi, già la vita di tutti i giorni è difficile, per lavorare o mantenere integra la struttura familiare siamo costretti giornalmente a mentire e mandare giù rospi giganteschi, e voi che fate? Riproducete lo stesso modello sul web? Contenti voi... ok, dice che ognuno è padrone a casa sua, ma se io lascio entrare la gente a casa mia poi mica la costringo a pensarla come voglio io! E mica uso il mio diritto di proprietà della casa per divertirmi a sfogare sugli altri i miei istinti da Charles Bronson de noantri! O per perdere ore per autoaffermarmi come "educatore" di cinquantenni con famiglia e figli! Ma chi vi credete di essere??? Ma andate a lavorare!!! Tutto questo veramente meriterebbe di essere studiato da una nuova branca della psichiatria, la "Moderatologia Forumale", ahah!

   Insomma... fanculo e aprii il blog.
   E poi l'amico Loris aprì anche un nostro forum, libero e rilassato; se qualcuno volesse farsi una chiacchierata o proporre qualche tema a suo piacimento è il benvenuto:

http://www.forumcorsa.it/index.php



lunedì 23 novembre 2015

Allenamento maratona: il caso Igor.


   Avevo delle cose in comune con Igor: l'amore per la birra e la compagna brasiliana... intendiamoci, due donne diverse, ahah! Vabbè, di sfuggita mettiamoci anche la corsa va...

   Igor, MM35, era un amatore "evoluto", tempi invidiabili per un amatore, una grande voglia di impegnarsi, un gran fisico, un vero tosto... e una famiglia che non lo ostacolava affatto (anzi!), cosa questa non comune in Italia ma comune con le brasiliane... è che in Brasile il rapporto è vissuto, da entrambe le parti, in modo da preservarsi una buona percentuale di CAZZI PROPRI. Veramente non ho mai capito perchè certe mogli italiane ostacolino il marito se questo ha un hobby... se io dico alla mia compagna "ciao, vado a correre" lei mi risponde amorevolmente "salutamasoreta", ahah!

   Il problema di Igor era che, nonostante vari tentativi, non era riuscito con l'allenatore precedente a raggiungere in maratona un livello consono a quello nelle distanze inferiori; questi erano i suoi PB (e il passo al km):

1500m: 4’25”58 (2'57)
10km: 33’46”03 (3'22.6)
21km: 1h14’08 (3'30.8)
30km: 1h49’50 (3'39.6)
42km: 2h44’30 (3'53.9)

   Dall'analisi degli scarti si evince che:

- era più fondista che mezzofondista
- la prestazione migliore era quella in mezzamaratona
- nei 30km già rallentava un po' troppo
- 14" di scarto tra 30 e 42 poi sono un'enormità per gente del suo livello

   Io direi che per il suo livello uno scarto ottimale fra passo dei 21 e 42km sarebbe stato intorno ai 15" e non 23".
   Allora analizzai le sue tabelle cercando di capire cosa non andava. Si allenava quasi tutti i giorni, ogni tanto doppiava pure, faceva molte sedute intense, alcune anche ottime per la maratona (3x5000 o 5x3000); tuttavia a mio avviso il chilometraggio era insufficiente e i pochi lunghi non erano tirati a dovere... lasciando stare certe "amenità" come il "Test di Yasso" o gli sprint in salita la mattina di una gara pomeridiana.

   Iniziammo a lavorare in primavera con leggeri aggiustamenti: un po' di volume in più, meno sedute intense e qualcuna di queste con recuperi impegnati. Ottenemmo subito i PB nei 5000 in pista (16'13 a 3'14) e nei 10km su strada. Fino a metà agosto non aveva superato i 25km nei lunghi.
   Quindi partimmo con 3 mesi scarsi di preparazione specifica per la maratona. In questo periodo doppiammo 5 volte, comunque con buon volume totale (25-30km e pure impegnati); provammo anche una doppia seduta sera + mattina (41km totali) con cena ipoglicidica. I lunghi furono di 28, 32, 33, 36km (tutti strutturati con tratti veloci in mezzo) più una gara di 30km.
   Questa fu una gara particolarmente felice, fece il PB con 1h48'21 (3'36) arrivando 10° assoluto e 5° dei non-africani. Ci furono anche una gara di 10km e una di 21km in 1h15 (non finalizzata).

   Il volume maggiore (113km) fu raggiunto alla quart'ultima settimana di cui riporto il dettaglio:

riposo
13km
13km + allunghi
Matt: 10km f.medio in salita Sera: 14km + allunghi
12km
12km + allunghi
36km (media 3'59)

   Quindi a novembre la maratona... portò a casa un ottimo 2h39'19 (3'46) fatto pure in negative-split e con pioggia lungo tutto il percorso. Osando di più e senza pioggia avrebbe potuto fare qualcosina meglio, comunque la missione di portare a 15" lo scarto con la mezza era compiuta.

   E mi raccomando... boccalone di birra all'arrivo, ahah!



lunedì 16 novembre 2015

Record mondiali femminili: questione di gender?


   Che brutta parola "gender"... mi ricorda "gendarmi", ahahah!

   Analizzando le gesta della Dibaba nel precedente post mi sono venute delle riflessioni.
   Pare che negli scarti in termini di secondi/km fra i World Records maschili dai 200m in su, viga una "legge del 10": al raddoppiare la distanza gli scarti sono di circa 10"/km, con due eccezioni, 400-800m (molto più alto) e 5000-10000 (più basso).

   Applicando gli stessi scarti alle donne, molti WR femminili risultano anacronistici, dovrebbero essere migliori (tranne quello in maratona della Radcliffe).
   1'53 sugli 800 dovrebbe corrispondere a 3'45 sui 1500 (tempo alla portata della Dibaba), ma allora quello dei 3000 dovrebbe essere 8'00 invece che 8'06. Sui 5000 dovremmo avere 13'45 invece di 14'11. E sui 10000 28'30 invece di 29'31.
   Volendo calcolare in percentuale, tra i wr maschili e femminili c'è una differenza del:

100m: 9.49%
200m: 11.20%
400: 10.23%
800: 12.25%
1500: 11.68%
5000. 12.38%
10000: 12.31%
21km: 11.59%
42km: 10.14%

   Quindi le percentuali confermano il dato precedente basato sugli scarti: dagli 800 alla mezza maratona le donne sono in ritardo. Perchè?

- E' un fattore naturale? Ma allora perchè non lo è nella velocità?
- Dipende dal fatto che le specialità del mezzofondo e fondo femminile fanno parte dei programmi internazionali da poco tempo (i 5000 dal 1996, i 10000 dal 1988, la maratona dal 1984)?
- Dipende dal fatto che culturalmente consideriamo ancora le donne degli esserini deboli e delicati? Tanto che, oltre a non mandarle a spaccare pietre nelle miniere di molibdeno del Niger, le prove multiple hanno solo 7 gare di cui la più lunga sono gli 800m (invece che i 1500m dei maschi)...

   Ma, studiando decine e decine di tabelle, io direi che questa discrepanza esiste perchè assurdamente ancora si continua a far fare alle donne chilometraggi inferiori che agli uomini. Probabilmente anche perchè spesso i volumi di lavoro sono determinati a tempo e non a distanza, e siccome le donne sono più lente degli uomini, fanno meno chilometri... della serie che se in 1h30' a 3'45 fai 24km, a 4'15 ne fai 21.

   Però, catzum, uno si allena per i 10000 METRI e non per i 30 MINUTI...



martedì 10 novembre 2015

Allenamento 1500m: il WR della Dibaba è deludente



   Già abbordai il problema di certe sedute mirabolanti, assolutamente incompatibili coi tempi registrati in gara, in questo articolo:
http://ilcorsarotraining.blogspot.com.br/2015/04/gli-allenatori-mentono-mission.html

   Ma in questo caso abbiamo non l'allenatore, ma la stessa atleta che parla di una seduta:

http://www.runblogrun.com/2015/08/world-1500m-record-holder-genzebe-dibaba-i-can-run-faster-by-sabrina-yohannes.html

   La cosa ha avuto una certa risonanza, ne hanno parlato in molti e qualche sprovveduto l'ha descritta come un'"ottima seduta per preparare i 1500m".
   6x800 (rec.2') a media 2'02.5 ovvero 2'33.12/km... magari ha omesso i decimi, per cui possiamo dire che il passo medio della seduta è esattamente uguale al passo della gara record (3'50.07... 2'33.38/km).
   Nell'intervista Genzebe afferma che la seduta fu effettuata come preparazione per i 5000m e prima del tentativo (poi fallito) di WR su questa distanza del 4/7 al Meeting di Parigi. Quindi avrà fatto sta seduta il 20-25/6, mentre il WR sui 1500m è del 17/7.

   Secondo la mia esperienza, in funzione dei 1500m, di ripetute di 800m basta e avanza farne 3 e con recuperi di 4-5' (a volte basta pure un 800-800-500). Mi si potrebbe obiettare "ma tu non conti un cazzo, non hai allenato atleti uorrrd classsss"... ok, allora andiamo a vedere qualche atleta o allenatore "degno".

Seduta di Daniel Komen:

3x (3x600m) rec. 1'30 / 3 '
1 - 1'25, 1'27, 1'30
2 - 1'27, 1'27, 1'28
3 - 1'25, 1'25, 1'27
media 1'27 (2'29.5/km)

   Komen andava a 2'27/km sui 3000 e a 2'32/km sui 5000, quindi questa seduta, per volume e struttura paragonabile a quella della Dibaba, fu fatta (in preparazione al WR sui 5000m) con un passo a metà strada fra quello dei 3000 e quello dei 5000m.

   Ma sentiamo l'opinione di famosi allenatori americani:

- "For 3:47 man: best predictor I've heard of is 3x800 with 5 min rest ...race pace plus 4 sec, race pace, race pace less 4 sec. So I would do 2:05, 2:01, 1:57.....if you can do that workout, you can run 3:47"

- "3x800m with 800 jog recovery in 2:00, 1:56, 1:52" (atleta da 3'37)

   Quindi direi che la mia esperienza è condivisa da gente "degna".
   Insomma, questa seduta è assurdamente buona rispetto al tempo ottenuto sui 1500. E' una seduta da gente che fa 3'43 - 3'44. Nessun atleta è in grado di sostenere un allenamento del genere a ritmo di 1500, se la gara è fatta AL MEGLIO.
   Ipotesi?
- o bugia dell'atleta... tutto può essere ma non credo
- o c'è qualcosa che non va nel suo allenamento, nel "taper" di approccio alla gara, se la gara l'ha tirata al meglio
- o sanno perfettamente che già vale tempi molto migliori ma hanno diabolicamente pianificato di farli nelle prossime stagioni (per motivi di $$$); ma se così fosse ha rischiato grosso, visto che ha battuto il precedente WR di soli 39 centesimi
- oppure... oppure...

   Mah, vedremo cosa combinerà prossimamente su questi schermi.



martedì 3 novembre 2015

Maratona di NY: i vincitori "corrono male"...


   Lo so, è un'idea assurda, fantascientifica... ma mettiamo il caso che il Settore Tecnico di una ipotetica federazione, chiamiamola Federazione Irochese Di Atletica Leggera, dirami per i fondisti le seguenti virtù teologali:

1) "l'appoggio a terra deve avvenire di meso-avampiede"

2) "le mani devono rimanere basse, gli avambracci paralleli al terreno"

   Domenica scorsa c'è stata la Maratona di New York, vediamo se i vincitori sono dei virtuosi rispetto a questi dogmi. Per la 1) analizziamo i maschietti e per la 2) le femminucce.

Stanley Biwott: licenziato in tronco (tallona)



Geoffrey Kamworor: venti frustate (tallona perfino in pista!)



Lelisa Desisa: squalificato a vita (tallona)



Mary Keitany: condannata per stregoneria



Aselefech Medessa Mergia: condannata per atti osceni in luogo pubblico



Tigist Tufa: condannata per insurrezione contro lo stato irochese





martedì 27 ottobre 2015

Dieta mediterranea de che?


   Scrivo sul motore "dieta mediterranea", clicco "immagini"... appaiono immagini con abbondanza di frutta e verdura, qualche pesce, in rari casi pasta e pane ma quasi sempre timidamente sullo sfondo.
   Da Wikipedia:

"La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei e uno africano del bacino del Mediterraneo: Italia, Grecia, Spagna e Marocco"

   Bene, la mia stirpe viene da un paese del Salento a 15km dal mare, spero che rientri nella definizione di "mediterraneo"...

"Un posto privilegiato nella Dieta Mediterranea è occupato dai cereali integrali"

   Mah, lì al paese, ai vecchi tempi, le farine non erano troppo raffinate, ma neanche proprio integrali...

"Secondo il modello della Dieta Mediterranea le porzioni di riferimento nel consumo di cereali dovrebbero essere: 80 g per la pasta"

   MA DE CHE????? Lì al paese si facevano mezzo chilo di pasta al giorno, pasta e pane fornivano l'85% delle calorie...

"La dieta mediterranea tende a consigliare un consumo di pesce più largo rispetto a quello della carne"

   MA DE CHE????? Nonostante la vicinanza del mare, il pesce non lo mangiavano mai, a parte le sarde sotto sale alle feste patronali... al limite le cozze un paio di volte al mese...

   Come si mangiava in modo tradizionale lì al paese?

CARBOIDRATI:
- pasta e pane, spesso fatti in casa, a stufo, quantità proprio monumentali *
- dolci di rado, alle feste comandate
- parecchia verdura e frutta
- legumi
- vino, ovviamente, a stufo
PROTEINE:
- polli e conigli a stufo *
- uova
- ogni tanto carne bovina, suina, equina (i Messapi erano famosi nell'antichità per essere "cavallari")
- insaccati *
- formaggi a stufo
- ogni tanto cozze, pesce mai *
- lumache
GRASSI:
- olio d'oliva a stufo
- frutta secca
- niente burro, margarina et similia

   Con l'asterisco ho segnalato le cose che differiscono gravemente con la diffusa definizione "politically correct" di dieta mediterranea.
   Quanto al pesce, certamente il suo consumo era più massiccio nelle località marittime, ma bastava spostarsi qualche chilometro nell'entroterra che spariva; cioè, ma perchè dovrei comprare il pesce quando in casa mi allevo da me le bestie?
   E la cucina tradizionale romana? Roma dista 20km dal mare... e anche qui pasta a stufo, pecorino e abbacchi... al limite ogni tanto un po' di baccalà (che però non è mediterraneo!).

   Insomma, a meno di non voler relegare Roma o il Salento nell'area cultural-gastronomica Ugro-Finnica, mi pare che la "normale" definizione di dieta mediterranea sia in parte fasulla... si vuole strizzare l'occhio a certe mode alimentari moderne (neanche nazionali) che condannano il consumo di certi cibi nostri tradizionali... e i seguaci di tali mode sono tanti e votano... e, come sapete, io mi diverto come un pazzo a dissacrare luoghi comuni.
   E come testimonia il poeta:

"Ce piaceno li polli
l'abbacchi e le galline
perchè so' senza spine
nun so' come er baccalà"

ULTIM'ORA: l'opinione di un collega espertissimo:






mercoledì 21 ottobre 2015

Tecnica di corsa: piedi vs culi.


"Caro, ti piacciono le mie nuove scarpe? E le unghie dei piedi?"
"Wow! Fantastiche! Sei bellissima!"

   Eh... purtroppo per sopravvivere nel mercato del sesso bisogna mentire in continuazione, ma magari uno SANO in realtà pensa:

"Ma cosa cazzo vuoi che me ne freghi dei tuoi piedi??? A me piace il culoooooooo!!!!"

   Ho sempre pensato che l'interesse estetico per i piedi fosse esagerato, nevrotico direi; i piedi sono molto lontani dalla zona genitale, perchè dovrebbero attrarre sessualmente? Poi lessi un antropologo che rilevava come la fissa per i piedi fosse esclusivamente prerogativa dell'area eurasiatica. In oriente i piedi femminili li deformavano, li accorciavano fisicamente... da noi li deformiamo "metaforicamente" tramite le scarpe. Invece nel Brasile genuino la gente dei piedi se ne strafotte proprio. Insomma... materia per studi di ETNOPSICHIATRIA.

   Queste riflessioni me le ha stimolate il fatto che ci sarà un convegno sul "Tracollo podalico nei paesi occidentali":

http://www.ilcoach.net/convegno-tracollo-podalico-nei-paesi-occidentali/

   Premetto (per i malpensanti) che non conosco personalmente i relatori del convegno e non ho nulla contro di loro, probabilmente diranno anche cose validissime. Tuttavia devo rilevare che:

- ci sono paesi occidentali "podalicamente tracollati" che in atletica fanno furori
- non vedo in giro convegni sul "tracollo delle spalle" o sul "tracollo delle anche (culi)", non vedo miriadi di studi sui deleteri effetti, a livello di anche (culi), del fatto di passare gran parte della giornata seduti
- il movimento religioso chiamato "minimalismo", alla moda, attivissimo e organizzatissimo, sia a livello propagandistico che nella pratica di campo, pone l'attenzione quasi esclusivamente sui piedi e sul modo di appoggiare i piedi a terra nella corsa
- a livello federale da decenni vediamo la stessa cosa; in un lavoro dei primi anni '80 Alessandro Donati affermava che:

1) nella corsa, la tecnica è la cosa più importante
2) nella tecnica, l'appoggio del piede a terra è la cosa più importante

da cui si deduce che:

3) nella corsa, l'appoggio del piede a terra è la cosa più importante.

   E' mia opinione che tutto ciò sia molto parziale ed esagerato... penso che dovremmo concentrare l'attenzione pure, anzi soprattutto, verso la regione delle anche (culi), visto che:

NELLA CORSA, LA POTENZA GENERATA INTORNO ALLE ANCHE E' SETTE VOLTE MAGGIORE DI QUELLA GENERATA INTORNO ALLE CAVIGLIE.

P.s. di chi sono questi pessimi piedi?









lunedì 12 ottobre 2015

Houston... abbiamo un problema...


   Nei commenti al mio post di due settimane fa a proposito dei 400 metri, Zarathustra parlò e disse che dovrò stare zitto finchè non porterò atleti alle Olimpiadi. Eppure il mondo dell'atletica è pieno di gente che dice delle cose, magari anche sensate, non solo senza aver mai portato atleti alle Olimpiadi, ma perfino senza aver mai allenato. Ad esempio questo qua, Garry Hill. Nasce come statistico e entra a lavorare 30 anni fa alla rivista "Track & Field News" e ora ne è l'editore.

   Questo ignorante impertinente pallone gonfiato (secondo gli schemi di pensiero del nostro Zarathustra) osa addirittura fare delle ipotesi tecniche sulla debacle della nazionale americana ai recenti Mondiali di Pechino!

   E soprattutto (aggiungo io) copia le idee del Corsaro!!! Non bastava Alberto Salazar che mi copiava certe sedute? Aaarrrggg! Impazzisco!!!

http://www.trackandfieldnews.com/images/stories/tfn_pdfs/editor-nov15.pdf

   Naturalmente scherzo, i neuroni lavorano in tutto il mondo e magari persone diverse giungono a uguali conclusioni: nella fattispecie, il signor Hill ritiene essenziale, nel giudicare le performances ai campionati, calcolare la percentuale di Stagional Best di una squadra e confrontarla col resto del mondo, lo stesso lavoro che faccio io da anni.

   Ebbene, per la squadra USA, Hill confronta questa edizione dei Mondiali con quella di Parigi 2003 e trova che gli SB sono scesi dal 14.8% al 10.2%. Inoltre, fra i 140 atleti del mondo medagliati a Pechino, il 37.1% ha fatto lo SB. Considerando il fatto che in certe specialità (mezzofondo e fondo) è molto difficile fare SB in agosto con 30 gradi e alta umidità, Hill conclude con delle "banalità":

1) OTTENERE MEDAGLIE AI CAMPIONATI E' UN FATTO ALTAMENTE CORRELATO CON L'OTTENIMENTO DEGLI STAGIONAL BEST

2) PER OTTENERE GLI STAGIONAL BEST AI CAMPIONATI E' NECESSARIA UNA PROGRAMMAZIONE RAZIONALE ALL'OTTENIMENTO DI QUESTO OBIETTIVO.

   Secondo Hill ciò non è stato fatto quest'anno negli USA e la causa risiede nella scelta, per i Trials, di una data troppo anticipata, 8 settimane prima di Pechino... sarebbe meglio 4 settimane prima (come ha fatto il Kenya, aggiungo io), il che eviterebbe una doppia periodizzazione della stagione agonistica Open. Infatti nel 2012 a Londra vennero 29 medaglie (9 - 13 - 7) e il break con i Trials fu di 4 settimane.

   Io non so se i problemi della squadra USA (oddio... firmerei per averceli sti problemi...) derivino solo da questo, o se sia in atto anche una tendenza inesorabile all'avanzata di paesi "emergenti" a scapito delle "potenze" tradizionali (notevole anche il crollo della Russia). Ma vediamo il medagliere USA in tutte le edizioni dei mondiali (con l'asterisco le edizioni in cui non hanno vinto)

1983: 24 (8 - 9 - 7) *
1987: 20 (10 - 4 - 6)
1991: 26 (10 - 8 - 8)
1993: 25 (13 - 7 - 5)
1995: 19 (12 - 2 - 5)
1997: 17 (6 - 3 - 8)
1999: 17 (10 - 3 - 4)
2001: 13 (5 - 5 - 3) *
2003: 16 (8 - 7 - 1)
2005: 25 (14 - 8 - 3)
2007: 26 (14 - 4 - 8)
2009: 22 (10 - 6 - 6)
2011: 26 (12 - 8 - 6)
2013: 25 (6 - 14 - 5) *
2015: 18 (6 - 6 - 6) *

   Riportando il discorso nel nostro orticello, e ricordando che la squadra italiana ha ottenuto a Pechino solo il 9% di SB (il mondo 30%), noi siamo capaci a programmare razionalmente l'evento clou della stagione?
   Ok, ora chiudo il blog e lo riaprirò dopo che un mio atleta avrà fatto il Record della Via Lattea...






martedì 6 ottobre 2015

Gli ultimi... saranno i primi?


   Oggi voglio staccare la spina da erudite considerazioni tecniche, tra l'altro Zarathustra ha parlato e ha detto che le mie opinioni saranno prese in considerazione solo dopo che manderò atleti alle Olimpiadi... e io sono notoriamente scrupolosamente ubbidiente all'autorità costituita (ahahah!).

   Quindi voglio fare un omaggio a un mio nuovo atleta, è un sacerdote.

   Perchè corriamo, per chi corriamo? Le motivazioni possono essere tante, alcune coscienti, altre inconsce, ognuno ha le sue... e credo che non abbia alcuna base razionale criticare quelle altrui... e nemmeno criticare chi sport non ne fa. Ma nemmeno ha base razionale criticare chi critica. Quindi criticate pure, se vi piace.

   La corsa può essere una buona cura mentale (oltre che fisica), ma può anche crearne di nuovi di problemi. Come accade per tutte le cose del resto...

   Ti dò il benvenuto, Don Pino... sarai pure lento... ma hai una bella vena poetica:


   “Essere ultimi... non ho fatto molte gare ufficiali, pesavo 150kg, ora 87kg, faccio ogni giorno a gara con me stesso, contro me stesso. Mi alleno sempre e senza scuse. Una promessa a mio padre che non c'è più e ad Angelo, morto a 16 anni.
   Poi arriva l’ora di scendere in campo, sulla strada. Osservi. Osservi. Osservi. Ti senti osservato. Sei li, il colpo sta per esplodere, start, non puoi più sfuggire. Sparo e via. Si corre. Goffo come un pachiderma, in un attimo sei sorpassato da tutti. Eppure sai che stai dando il massimo. Che fai? Che cerchi? Dove vuoi arrivare? Mi nascondo nel mio inseparabile marsupio, abbasso la testa, non mi devo arrendere. Stacco la spina dell’ORGOGLIO, dell’ autostima, del cronometro ufficiale e mi sento abbracciato da altri ultimi. Continuo a correre, lo sguardo si sposta verso il cielo e ricordo “perché” e “per chi” CORRO. Allora il pachiderma vola. Ultimo, ma vola. Perché nella mia corsa, chilometro dopo chilometro, cielo e terra fanno l'amore.”



martedì 29 settembre 2015

Allenamento 400m: il gioco dell'oca.


   In questo post, e in quello precedente, parlo solo del problema dell'utilizzo del mezzo d'allenamento "Velocità", prescindendo da questioni relative all'utilizzo di altri mezzi e a come i mezzi vengono assemblati nel tempo (programmazione), di cui parlerò in futuro. Il problema "Velocità" non è certamente l'unico.
   Vediamo i Personal Best dei più forti quattrocentisti degli ultimi anni:

Van Der Niekerk: 19.94 (2015), 43.48 (2015)
Kirani James: 20.41 (2011), 43.74 (2014)
Jeremy Wariner: 20.19 (2006), 43.45 (2007)
LaShawn Merritt: 19.98 (2007), 43.65 (2015)

   Pare che per fare sub-44 sia auspicabile un 200m sui 20 netti (e 20.5 per un sub-45). Ci sono delle eccezioni ma spesso trattasi di gente che ha un 200 vecchio e/o fatto come prima garetta sgranchi-gambe a inizio stagione (è il caso di Kirani James, quel 20.41 è di aprile). In sostanza bisogna essere veloci... e per essere veloci bisogna allenare la... Velocità (MA VA???). Discorso banale? Prima di darmi del banale arriviamo a fine post...

Per aggiudicarsi il titolo di "Velocità" una sessione di allenamento deve ottemperare a tutti i seguenti requisiti:
- la distanza delle prove non deve superare i 60m
- le prove devono essere poche
- il recupero deve essere lungo (completo)
- l'intensità deve essere massimale o quasi
Ora vediamo cosa fanno in proposito alcuni nostri quattrocentisti.

- Intervista all'ex allenatore italiano della Grenot, l'intervistatore gli chiede quanto Libania faccia sui 30m, sui 60m... risposta:
"I 30m??? Mai fatti fare in vita mia!"

- Allenamento della Bonfanti, 2009 (2°anno promesse).
Inverno: progressivi e salite 50-60m, ZERO accelerazioni e sprint vero.
Primavera: sprint 60m; ZERO accelerazioni, blocchi e prove inferiori ai 60m.
Agonistico: finalmente compaiono i blocchi...

- Ho tutto il day by day della Milani 2008-2009 (promessa).
Inverno: la cosa più breve che fa sono dei 3x6x60/80m (anche in salita), lente e con recupero stretto di 1'30.
Primavera: stessa cosa; a fine maggio compaiono i blocchi (2 SEDUTE IN TUTTO L'ANNO!!!), scompare qualsiasi cosa inferiore ai 100m.
Mai mai mai accelerazioni e prove di 30-50m.

- Forse qualcosina-ina di meglio (ma solo in inverno) c'era nelle tabelle 1983 per 400isti impartite dall'"ufficio programmazione settore velocità FIDAL".
"Sprint 30m partenza da fermo" compaiono solo a novembre (non specificato se con blocchi).
"Sprint 30m lanciati" a novembre-dicembre e a marzo.
60m da dicembre a marzo. Dopodichè solo robe dai 100m in su.

- Claudio Licciardello 2004-2005 (junior), periodi della durata di circa un mese ciascuno, sedute che potrebbero essere di "velocità" (tra parentesi il numero di sedute svolte):
Fondamentale indoor: salite 2x4x30 (4)
Intensivo indoor: salite 4x30 + 3x60 (2)
Speciale indoor: salite 6x60 + sprint 6x30 (2) / sprint 8x30 (2)
Fondamentale open: 4x4x60 rec. 2'30/8 (6)
Intensivo open: 1x60 in 6.5 rec.6' (3) / 4x60 rec.3' (3)
Speciale open: 4x60 rec.3' (2)
Agonistico (da fine maggio in poi): zero.
Partenze dai blocchi: zero.

   Volendo essere buoni, potremmo dare il titolo "Velocità" alle cose evidenziate in neretto, 7 sedute IN UN ANNO, di cui solo 3 in primavera e con una sola prova ciascuna. Perchè dico "volendo essere buoni"? Perchè bisognerebbe sapere:
- il recupero delle prove di 30m (per essere Velocità deve essere minimo di 3')
- le condizioni di svolgimento e cronometraggio della prova di 60m in 6.5 (che in assetto gara - blocchi, crono elettronico - potrebbe valere pure 7.20)
Ma voglio essere buono... comunque tutte le altre sedute non sono velocità perchè non rispettano il punto 4 (intensità massimale):
- quelle in salita perchè non ci sono le condizioni meccaniche (tanto che all'estero le salite sono considerate spesso "forza resistente" ed effettuate anche in giornate soft di lavoro generale)
- quelle in piano perchè i recuperi sono insufficientemente lunghi
E allora domandiamoci:

SETTE SEDUTE IN UN ANNO SONO SUFFICIENTI PER SVILUPPARE O MANTENERE UNA QUALITA' FONDAMENTALE DI UN ATLETA?

   Riassumendo:
1) i 400m sono la specialità in cui siamo più scarsi in assoluto (Grenot esclusa)
2) i 400m sono VELOCITA', devi allenare prima di tutto la velocità
3) i quattrocentisti italiani non allenano la velocità
4) come nel gioco dell'oca, torna al punto 1



martedì 22 settembre 2015

Allenamento 400m: "massimalismo" o "resistenzialismo"?


   Partiamo da lontano, da una cosa postata dall'amico GB sul sito Noivelocisti riguardante l'allenamento della Forza:

Forza resistente e forza massimale, di Michel Pradet, Professore all' INSEP di Parigi.

   "Essere resistenti, trattandosi di un esercizio di forza, corrisponde alla capacità di effettuare un grande numero di ripetizioni di questo esercizio o di mantenere uno sforzo per lungo tempo senza cedimenti. Tanto questa definizione sembra essere evidente, tanto essa si rivela, in un certo numero di prove sportive, difficile da mettere in pratica.
1) E’ stato dimostrato che per carichi superiori al 50% del carico mobilizzabile da un individuo, il numero di ripetizioni, dunque la sua resistenza, dipende dalla sua forza massimale. Detto in altro modo, se si raffrontano due individui i cui records nella panca orizzontale sono rispettivamente di 100 e di 60 kg, sarà il più forte dei due colui che solleverà in panca 50 kg un numero molto più grande di volte. La resistenza dipende dunque in questo caso dalle capacità contrattili dei muscoli sollecitati, e fa appello al metabolismo anaerobico.
2) Invece, per dei carichi dell’ordine del 30% della forza massimale il numero di ripetizioni diviene indipendente dal valore della forza massimale. Si può dunque essere forti e non realizzare che un piccolo numero di ripetizioni, e all’inverso, non essere molto forti ma realizzare un grande numero di ripetizioni. La resistenza è questa volta essenzialmente legata alla capacità aerobica dei muscoli sollecitati."

   Riassumendo possiamo affermare che per intensità medio-alte, che coinvolgono principalmente il metabolismo anaerobico, è la "RISERVA DI FORZA" (lo spread tra la forza massimale e quella relativa all'esercizio in questione) che ti rende resistente, più che una generica resistenza aerobica. Il contrario avviene per intensità medio-basse.

   Questo concetto è trasponibile alla corsa? Io credo di sì e potremmo ipotizzare che:

- per specialità prettamente anaerobiche (fino ai 400m) convenga puntare più sulle capacità massimali (RISERVA DI VELOCITA') anche per avere più resistenza
- per specialità a preponderanza aerobica, il contrario.

Come concetto generalissimo eh...
   Ma perchè ho scritto "fino ai 400m"? Perchè tutti gli studi provano che già per gli 800m il metabolismo aerobico è preponderante, mediamente 60% contro un 40% anaerobico (poi c'è una minoranza di 800isti di tipologia anaerobica eh... quelli tipo Fiasconaro, Juantorena, Sabia...). I 400m invece sono certamente a preponderanza anaerobica, in media misurano un 70% anaerobico.

   Un quattrocentista è anzitutto uno SPRINTER:

- lo spread di passo 400-100 è mediamente la metà di quello 400-800
- il picco di accumulo lattacido si raggiunge per durate di circa 1'15 e quindi i 400 stanno certamente dal lato anaerobico della barricata.

   Quindi il quattrocentista dovrebbe badare anzitutto a crearsi una notevole velocità massimale (e mantenerla negli anni) con mezzi d'allenamento tesi a questo scopo, dovrebbe essere forte nei 100m e nei 200m.
   Sto facendo discorsi banali? Lo vedremo alla prossima puntata dove esporrò certi dettagli dell'allenamento di alcuni dei nostri migliori quattrocentisti allenati da alcuni dei nostri migliori allenatori...



martedì 15 settembre 2015

Tecnica di corsa: chiamiamola "riserva meccanica"...


BRACCIO POSTERIORE:

- angolo spalla 90º (il braccio é orizzontale)
- angolo gomito 100º

BRACCIO ANTERIORE:

- angolo spalla 45º
- angolo gomito 45°
- avambraccio verticale e contratto come no stoccafisso (altro che "correre rilassati"...)
- mano aperta
- dita distese e dure come no stoccafisso

NEL COMPLESSO:

- azione complessiva di estrema VIOLENZA
- potenti contrazioni dei deltoidi e degli altri muscoli intorno alla spalla
- Range Of Motion di estrema ampiezza

   Ecco, solo per le braccia abbiamo focalizzato 10 input tecnici (altro che i minimalisti che si concentrano solo su appoggio e cadenza...)
   Dice "vabbé ma mica semo sprinters! Che cce fai vede a fa' ste cose?"

CONFUTAZIONE.

1) anche ai fondisti (ancor piú ai mezzofondisti) che hanno meccaniche poco producenti fa bene vedere ste cose

2) non dico di arrivare a quei livelli, ma tentare di avvicinarli per gli atleti di cui sopra, in alcuni allenamenti, lo trovo utile

3) allo stesso modo in cui, per chi va in gara a 4, é utile saper correre a 3´30 ("riserva di velocità"), allo stesso modo in cui, per chi gareggia sui 10km, è utile saper correre per 18km ("riserva di resistenza"), per raggiungere una buona meccanica da mezzofondista é utile apprendere un minimo quella da velocista. Insomma, è nella normalità dell'allenamento analitico il focalizzare una qualità e allenarla anche più di quanto serva in gara... almeno dove ciò è possibile e non inutile/deleterio (correre a 60km/h è impossibile per uno sprinter da 40km/h... correre 60km è inutile/deleterio per un maratoneta).

   Coniamo quindi oggi il termine "RISERVA MECCANICA" che si aggiunge alle riserve di velocitá e resistenza. Della serie: ci serve un angolo di 70°? In allenamento produciamo anche quello di 90°.
   Esempio, mettiamo che io corra con l´avambraccio avanti quasi orizzontale e che ció danneggi le mie prestazioni... abituarsi in allenamento a tenerlo quasi verticale (in alcuni allenamenti) puó portare col tempo a una posizione ideale a metá strada.



martedì 8 settembre 2015

Mi piaci quando taci...


   Dopo la lugubre pesantezza (per l'Italia) dei mondiali di Pechino, concediamoci un post leggero e divertente... oddio, diciamo tragicomico.

   Ho spesso dedicato questa poesia del grande poeta cileno alle mie compagne... è che, siccome sono un po' complottista, ho sempre pensato che Neruda vi abbia nascosto tra le righe una bonaria ironia nei confronti del genere femminile, magari anche qualunquista eh... ma allora forse fu assassinato dall'Internazionale Femminista, facendo ricadere i sospetti sulla dittatura di Pinochet... ok, tranquilli, ho già prenotato lo psichiatra, ahah!
   Sta di fatto che spesso sarebbe meglio TACERE che spararle a mitraglia.

   Ora, dopo la vergognosa spedizione mondiale, tutti sfoderano le armi automatiche, tutti a denunciare cause e consigliare rimedi, spesso con anni di colpevole ritardo rispetto a qualche illuminato che certe cose le diceva da molto tempo, magari venendo anche represso e tacciato di "antinazionalismo" e "esterofilia". Se ne leggono di tutti i colori:

- ah ma abbiamo un movimento giovanile che fa ben sperare per il futuro (dicono la stessa cosa da 15 anni...)

- dobbiamo incentivare la base giovanile e le scuole (ma non avevamo un forte movimento giovanile?)

- dobbiamo collaborare con l'università (ma molti allenatori non sono laureati/professori di Scienze Motorie?)

- è colpa dei gruppi militari (ma senza di loro chi paga?)

- abbiamo puntato su tre gare e sono andate bene (no comment...)

- dobbiamo accentrare a Formia (ma se putacaso al centro comandano gli stessi inefficienti, che risolvi?)

eccetera eccetera...

   Poi abbiamo avuto anche episodi di demenza mediatica, tipo qui, scambiando delle esibizioni master con le vere finali mondiali:

http://www.atleticalive.it/19943/non-ci-si-puo-credere-epic-fail-anche-della-gazzetta-gli-ori-mondiali-ai-master/

   Poi abbiamo avuto delle sparate di alcuni atleti, esempio:

"Per ciò che mi riguarda - dice ancora la Rosa - spero di sfoderare qui il miglior lancio della stagione (18.13, ndr). E se per caso dovesse saltare fuori il record italiano (già suo dal 2007 con 19.15, ndr) giuro che mi vedrete fare una gara sui 400 metri"
(risultato... 17.54...)

   Ma le verie PERLE sono state sfoderate da alcuni allenatori, ex atleti e commentatori TV e sono andate senza indugio a ingrossare il mio famoso file "athletic's strunzate"... qui Brasile, vi parla Il Corsaro, vi saluto e vi auguro buon divertimento:

"assisteremo al passaggio di consegne dell'uomo più veloce del mondo da Bolt a Gatlin", "è la fine di un'era", "la sua serietà suona come una resa. Ha un calo di autostima. È arrabbiato perchè non potrà difendersi come vorrebbe" 
(commentatori TV... Bolt vince i mondiali)

"sta correndo bene, molto composta" 
(ex atleta nazionale sulla Chigbolu... eliminata)

"gran movimento di braccia, quasi fossero sprinter, in realtà nei 400 dovrebbero correre più composte" 
(ex atleta nazionale... le due atlete vincono la prova)

"le americane assolutamente imbattibili" 
(commentatore TV sulla 4x400F... vince la Giamaica)

"non sono un caso gli infortuni e le problematiche fisiche degli ultimi 4 anni di Usain Bolt, trasformato in quel che non doveva essere, rovinando parzialmente le sue doti naturali e la sua struttura" 
(allenatore sprinters nazionali... Bolt vince 3 ori)






lunedì 31 agosto 2015

Zeru tituli... again.


   Fine partita... e non ci sono i supplementari.
   Per uno come me che ha una visione globalizzata e che si esalta nel vedere la "bellezza" di un gesto sportivo, a prescindere dalla nazionalità di chi lo compie, sono stati dei mondiali molto divertenti, abbiamo assistito a molte prestazioni tecnicamente fenomenali e anche a parecchie sorprese. Di questa seconda parte dei campionati sono rimasto impressionato soprattutto da:

- il record mondiale di Eaton, con quel 400 in 45.00 alla quinta gara e quell'eccellente 1500 finale
- la Schippers alla terza prestazione mondiale all-time sui 200
- l'ultimo 300 in 38 del sornione "skeleton" Kiprop nei 1500
- l'ultimo 800 in 1'48 (55 + 53) del solito Farah nei 5000
- e in primis dal 3000 finale in 8'19 della Ayana nei 5000, che ha schiantato nientemeno che la Dibaba, probabilmente distrutta da quell'800 finale in 1'57 dei 1500 (la finale degli 800 è stata vinta in 1'58...); lo split della Ayana, se fosse una gara sui 3000, sarebbe la quinta prestazione mondiale all-time (facciaducazz...).

   Un'occhiata ai medaglieri (ori) delle ultime tre edizioni:

- Daegu 2011: usa 12, russia 9, kenia 7, giamaica 4, germania 3, gb 2
- Mosca 2013: russia 9, usa 6, giamaica 6, kenia 5, germania 4, etiopia 3, gb 3
- Pechino 2015: kenia 7, giamaica 7, usa 6, gb 4, etiopia 3, polonia 3

   Vince quindi sorprendentemente il Kenia, con i "mostri sacri" (Usa, Russia, Germania) in calo ed "emergenti" (Giamaica, GB, Polonia) che avanzano.

   Veniamo alle MIE solite statistiche di efficienza. Escludendo le staffette, dagli atleti partecipanti sono stati ottenuti primati almeno stagionali:

- mondo: 587/1936 = 30.3%

- italiani: 3/33 = 9%

percentuali circa uguali a quelle dei precedenti mondiali di Mosca. Continua quindi l'incapacità dei nostri di rendere bene nelle occasioni più importanti della stagione.

   Per quanto riguarda la nostra rappresentativa, sapete tutti che, oltre alla ripetizione dello "zeru tituli" del 2009, è stata la peggiore spedizione della storia:

- nessuna medaglia... con 43 nazioni medagliate
- minimo di atleti classificati tra i primi 8 (4)
- minimo di punti (11)
- in pista appena 3 atleti su 15 hanno superato il primo turno (Hooper, Grenot, Tamberi)

   Darei "buono" a Pertile e Hooper, autori di SB e PB quest'ultima, "sufficiente" a Meucci e Grenot... tutti gli altri da dimenticare... è deprimente vedere (è solo un esempio) una 50km di marcia con 23 atleti (su 38 arrivati) che fanno SB/PB e i nostri nisba.
   Ma non voglio trattenermi oltre in critiche, me lo aspettavo, da anni ripeto certe cose e quindi per me nessuna novità. Qualcuno aveva scritto di 3 possibili medaglie ma io su un forum scrissi che già per prenderne una o due sarebbe dovuto andare tutto per il verso giusto, invece è andato tutto per il verso "normale". Ora, con anni di ritardo a dire la verità, si sono scatenati anche i media ufficiali, e con una certa ferocia.

   Voglio chiudere citando il sudafricano Van Niekerk, 43.48 in finale (quarta prestazione mondiale all-time), allenato da una "nonnetta" a cui non manca il buon senso. Ha 23 anni e tre anni fa correva in 48. A proposito... a differenza di quanto accade da noi, questo qua da aprile ad agosto MIGLIORA (e parecchio):






mercoledì 26 agosto 2015

Mondiali di Pechino: fine primo tempo.


   Quinta giornata, siamo al giro di boa dei mondiali di Pechino, una manifestazione a mio avviso fin qui emozionante, ricca di prestazioni tecnicamente notevoli e di novità.

   Abbiamo visto:

- nazioni emergenti, come il Sudafrica o il Canada, e nazioni da tempo emerse ma che consolidano la posizione, come Kenia e GB; quest'ultima seguita in alcuni settori, fin da prima delle olimpiadi di Londra, dal grande Dan Pfaff, qui in primo piano a bordo campo a dare consigli ai sui atleti oro e argento nel lungo maschile (australiano il secondo)

 - nazioni da sempre possenti che sembrano scricchiolare, come USA e Russia

 - keniani che vincono anche i 400hs maschili e il giavellotto maschile, e con le migliori prestazioni mondiali stagionali; il primo dei due l'anno scorso autore di un anonimo 49"... e quando imparerà a passare gli ostacoli non so cosa potrà fare

 - un bel 10000 femminile con la Cheruyot che fa l'ultimo giro in 61, roba da finale degli 800

 - i 100 femminili in cui la sempre simpatica e solare Fraser resiste all'incalzante olandesona Schippers, due volte questa al record nazionale in semifinale e finale... che rotazione di anche la Schippers, la migliore di tutte sotto questo aspetto, fenomeno strano per una caucasica

 - i 100 maschili col resuscitato Bolt che beffa il forse stanco (troppe gare in stagione?) Gatlin

 - gli 800 maschili con rudisha che sorprende tutti con una tattica per lui inusitata, primo giro lentissimo e fucilata a 250m dall'arrivo, e un Bosse che finalmente non arriva ultimo

 - incredibili batterie degli 800 femminili con un mare di gente che fa 1'58 - 1'59... e la baby-prodigio Hinriksdottir eliminata

 - ma la cosa che mi ha più impressionato... ancora lei, Genzebe Dibaba... primi 700m tranquilli, poi spara un devastante 57 al penultimo giro, ultimi 800 in 1'57, cose da pazzi... quanto potrebbe fare in un 800 secco con lepri e una preparazione mirata?

   Per quanto riguarda le MIE nazionali, finora mi devo accontentare dell'argento della brasiliana Fabiana Murer nell'asta, alla fine di un duello con vari sorpassi con la cubana; il 4.85 di Fabiana è record personale, nazionale e continentale del Sudamerica.
   E l'Italia?
   Pertile buono, col sorprendente quarto posto in maratona, sufficienza a Meucci, Grenot e Hooper... per tutti gli altri 13 atleti scesi in campo finora... meglio non usare aggettivi. In pista 10 su 12 non hanno superato il primo turno, non solo, ma anche con prestazioni fra le peggiori della stagione. Per dire... nelle semifinali dei 400 femminili, le prime 6 atlete nella seconda e le prime 5 atlete nella terza hanno fatto SB o PB... perchè loro PUO' e noi NON PUO'?

   Per le statistiche finali rimando alla prossima settimana, ma finora commento la prestazione globale della nazionale italiana con la foto qui sotto:





martedì 18 agosto 2015

Medagliere infortunati: uno solo al comando (noi).


   Siamo alla vigilia dei mondiali e ci presentiamo con una squadra fortemente ridimensionata da una quantità incredibile di infortuni... che sfiga... ma è una sfiga che già osservai in passato proprio nelle annate con mondiali o olimpiadi. Alcuni di questi infortuni poi si sono verificati proprio a ridosso della partenza per Pechino.

   Interi importanti settori completamente falcidiati: salti in estensione maschili (che qualche medaglia avevano prodotto negli ultimi anni), mezzofondo femminile, ostacoli sia maschile che femminile.

   Quanti atleti di interesse internazionale abbiamo? Una cinquantina? Venti su cinquanta gravemente infortunati. Non considero "infortunio" la contratturina che ti ferma una settimana, ma anche così, aggiungendo una decina di atleti che in stagione hanno subito infortuni ma hanno recuperato in tempo, raggiungiamo la ragguardevole percentuale del 60% di infortunati nell'anno in corso (anno che ancora non è finito!). L'infortunio fa parte del gioco ma mi sembrano percentuali veramente esagerate e che non hanno riscontro all'estero.

   Ragazzi, se un ipotetico allenatore d'elite ha mettiamo 10 atleti e 6 di questi gli si infortunano (nonostante le strutture mediche a disposizione e nonostante gli atleti siano professionisti, qua non parliamo di amatori tapascioni) è meglio che vada a Lourdes in ginocchio sui sassolini (spigolosi!)... o che cambi mestiere. Lui e/o la "struttura" che ha intorno.

   Fatto salvo qualcuno che è infortunato da anni, perchè cotanta recrudescenza di infortuni nell'anno dei mondiali?

- perchè siccome ci sono i mondiali "mi alleno di più"? Sarebbe una grandissima stronzata in termini di programmazione.

- oppure perchè qualcuno "non vuole" andare ai mondiali e si "inventa" un infortunio? Ma perchè dovrebbe fare una cosa del genere?

   Materiale per i "complottisti"...



martedì 11 agosto 2015

Sono esterofilo?


   Permettetemi ogni tanto un post leggero, ok? E' estate (da voi ora... qui nel nordest del Brasile è sempre estate).
   Molti addetti ai lavori in Italia mi accusano di essere "esterofilo"...
   In fatto di donne, se giudichiamo dai risultati (la maggioranza delle donne che ho avuto è straniera), potrei essere definito esterofilo... ma la responsabilità di ciò non risiede nei miei gusti! Che ci posso fare se le italiane me la davano in poche e dopo lunghe ed estenuanti "trattative", mentre le straniere facevano a coltellate tra loro per darmela al volo??? E mi pare razionale scegliere la via più facile e diretta per raggiungere l'obiettivo, o no?

   Ma in atletica? Se seguite il blog vi sarete resi conto che ho attaccato Gajer (Francia), Hinriksdottyr (Islanda), Clarke (Australia), Magness (Usa), Morceli (Algeria) - e molti altri ne attaccherò - quindi direi che sono abbastanza globalizzato in tema di "critica distruttiva", mi manca solo di attaccare asiatici e antartici, ahahah!
   No ragazzi, la questione è che se uno ha buona volontà, tempo a disposizione (e io lo ebbi! Come direbbe Totò) e conosce le lingue straniere (e io le conobbi!), soprattutto tramite quel malefico mezzo chiamato Internet può accedere a informazioni provenienti da ogni parte del mondo. Devo ammettere che alcune lingue non le parlo bene, ma a livello di lettura e comprensione me la cavo egregiamente e mi dò i seguenti voti:

- portoghese 10
- inglese 9
- spagnolo 8
- francese 7

    Quindi direi che l'accusa di esterofilia è più che altro una questione di prospettiva da parte dell'accusatore: a uno che conosce solo o prevalentemente il proprio orticello può sembrare "esterofilo" chi invece ha una visione più completa e globalizzata. Del resto l'Italia è uno dei tanti paesi del mondo e in una visione globalizzata le si dovrebbe dare una percentuale contenuta di rilevanza. Questo come discorso generale, al di là di considerazioni sul "merito", ovvero sulla rilevanza relativa dei risultati ottenuti dall'atletica italiana.
   Poi sul piano teorico, che posso farci se altrove ho trovato conferma di idee che ho da decenni (ad esempio l'attenzione al recupero, alla rigenerazione, al "taper", certi concetti sulla forza e sulla flessibilità muscolare, sul trattamento dei giovani, sulla programmazione, sulla "trasformazione della forza") e che in Italia sono generalmente osteggiate e seguite solo da poche voci fuori dal coro?

   Un aneddoto... in un recente articolo su Le Monde a proposito di Pavoni, Il famoso tecnico francese Pierre-Jean Vazel (che conoscerete tutti... eeehhh...) esordisce cosi “Son nom ne vous dit peut-être rien, son cas est une curiosité connue seulement de quelques initiés”... in sostanza... in Francia Pavoni non lo ricorda nessuno! In effetti é stato solo uno che faceva 10.2 mentre in Europa c´era gente da 10.0, solo uno delle migliaia di atleti del mondo arrivato a una finale mondiale... se invece VOI lo ricordate come um gigante dell´atletica é perché VOI siete troppo nazionalisti e non io a essere esterofilo!

P.s. nulla contro Pavoni eh... anzi, il maggior talento dello sprint puro che abbiamo mai avuto, poi rovinato dai “soliti”... era solo un esempio di come il nazionalismo distorca i valori.



martedì 4 agosto 2015

Allenamento mezzofondo giovanile: un periodo "agonistico" anni '80.


   Riporto qui il lavoro svolto da Francesco Panetta e altri junior da metà maggio a fine stagione, nell'ipotesi di gara domenicale.

   Rispetto al periodo precedente, diminuiscono i volumi (ma non il numero di sedute); diminuiscono numero e volumi delle sedute intense, il che permette di massimizzare l'intensità. Le giornate con elementi intensi sono solo due, oltre alla gara; una giornata con "special block".
   Dal punto di vista tecnico, si lavora con le siepi in assetto gara con ripetute a ritmo gara e anche più veloci, mentre nel periodo precedente erano state introdotte le siepi "in corsa" solo nel fondo medio e in interval training svolti a ritmi relativamente agevoli.

   Rispetto al lavoro dei diecimilisti adulti (vedi il post precedente) le differenze sono importanti, non solo nei volumi, ma anche nella programmazione: non c'è qui un periodo di rifinitura ultraspecifico che segue a una prima fase di gare.

   I recuperi segnati in metri sono svolti in jogging lentissimo, gli altri da fermo.

1)
matt: 40' + gym
pom: 40' + allunghi

2)
matt: 5km a 3'05 - 3'10
pom: a settimane alterne
- 4x600 (ritmo gara, con ostacoli) rec.200m/5' + 5x400 (60-62) rec.200m
- 2000 siepi (in assetto gara) rec.8' + 5x300 (veloci, con ostacoli) rec.100m
- 600 siepi (finale di gara) rec.8' + 5x300 (veloci, con ostacoli) rec.100m

3)
1h

4)
matt: 30-40'
pom: 2x400 (58) rec.200m/4' + 3x300 (42-43) rec.100m/4' + 5x200 (27-28) rec.100m

5)
matt: 40'
pom: 30' (ultimi 10' in progressione)

6)
50' + allunghi

7)
matt: 20' preriscaldamento
pom: competizione










martedì 28 luglio 2015

Allenamento anni '80: un periodo di "rifinitura".


   Dopo il periodo "speciale" (o di "ritmi-quantità") primaverile e una prima fase di gare, si passava a un periodo di "rifinitura" (con "ritmi-qualità") estivo, in vista dell'appuntamento internazionale piu' importante della stagione. Si gareggiava meno o nulla, spesso si facevano degli stages all'estero dedicati solo all'allenamento.

   Tecnicamente parlando ci si muoveva in tre direzioni:

 - ripresa dei volumi di certe sedute, che erano stati ridotti in primavera (il fondo medio del martedì)
 - massimo sviluppo della velocità nelle sedute di qualità
 - massima cura, con sedute appositamente dedicate, ai finali di gara (alcune sedute del sabato) tramite prove molto veloci, internamente strutturate e con recuperi molto lunghi.

   Vengono mantenuti due "special blocks" nelle due giornate di ripetute, con dei parziali di fondo medio o veloce la mattina.
Vediamo il dettaglio relativo al lavoro di Cova nell'82-83.

1)
matt: 1h
pom: 40' + gym + allunghi

2)
1h fondo medio a 3'10

3)
matt: 1h
pom: 40' + 10-15x100 veloci

4)
matt: 10-12km fondo medio a 3'15-3'20
pom: parziali di gara, a settimane alterne
 - 5x2000 (5'30) rec.800m
 - 6x1500 (4'03) rec.900m
 - 8x800 (2'06) rec.400m
 - 6x1000 (2'33) rec.1000m

5)
matt: 1h
pom: 40'

6)
matt: 5-6km fondo veloce a 3
pom: a settimane alterne
 - 20-25x400 (62) rec.200m
 - 4x500 (1'17) + 5x400 (61) + 5x300 (45) + 10x200 (28) rec.200m/6' tra le serie
 - 600 (1'26) rec.6' + 10x300 (43) rec.1'30/6' + 600 (1'25)
 - 3000 (8'10, ultimi 800 in 2') rec.10' + 1000 (2'33, ultimi 300 in 41)

7)
1h20'



mercoledì 22 luglio 2015

I nostri giovani in Svezia e in Colombia.


   La scorsa settimana si sono svolti due importanti campionati internazionali giovanili, facciamo un quadro della situazione e alcuni commenti.

Europei Juniores.

Medagliere: 5° posto.
oro: Riva (10000M), Chiappinelli (3000stM)
argento: Bocchi (triploM), 4x400F, 4x400M.
bronzo: Bianchetti (pesoM), Randazzo (lungoM), Crippa (5000M), Folorunso (400hF).

PB/SB: Stella, Dominici, Torrisi, Bianchetti, Giacobazzi, Randazzo, Mangione, Angelini, Picchiottino, Bocchi, Anesa, Ferdani.

"Tasso di profitto": 12/75 = 16%.

   E' stata per i nostri una delle migliori edizioni di sempre, come medagliere ma anche come classifica a punti e classificati fra i primi 8. Non ci lamentiamo, ma lo stesso Baldini ha detto che poteva andare anche meglio; in effetti il mio "tasso di profitto" (la percentuale di atleti che riescono ad esprimere un personale in corrispondenza della manifestazione più importante dell'anno) è basso... ad esempio la Folorunso era in vetta, e con ampio distacco, nelle liste europee stagionali con 57.1 mentre qui in finale ha fatto 58.4, è un oro perso.
   Oro guadagnato invece quello di Riva (era 6° nelle liste) e con una bellissima gara con ultimo chilometro in 2'41. Oro confermato quello di Chiappinelli che era primo nelle liste con grande luce sul secondo.

Mondiali Allievi.

Medagliere: 14° posto.
oro: Sottile (altoM)
bronzo: Zenoni (800F).

PB/SB: Borga (400F 55.22), Cesati (400hM 52.68), Bigoni (110hM 13.87), Manojlovich (110hM 13.88), Olivieri (400hF 59.03), Mandusic (astaM 4.90), Bertuzzi (triploF 12.79), Rancan (200M 21.41), Comini (giavellottoM 74.58), Verderio (400hF 57.75), Pavese (200F 23.86), Sottile (altoM 2.20).

"Tasso di profitto":
mondo: 471/1323 =  35.6%
italia: 12/36 = 33.3%

   Qui la situazione è specularmente opposta agli Europei Juniores: poche medaglie ma buon tasso di profitto. Oh, intendiamoci, magari beccare un oro e un bronzo ai mondiali senior...
   Un mesetto fa avevamo una decina di atleti fra i primi 10 delle liste mondiali, ma poi la situazione s'è fatta obiettivamente più difficile, specie nel mezzofondo maschile dove nelle ultime settimane è arrivata la valanga keniana. Però potremmo chiederci:
 - perchè i keniani vanno in forma a luglio e i nostri a maggio (fra i nostri pb/sb non c'è nessun mezzofondista)?
 - perchè 800isti da 1'50 o 2'03 a maggio non valgono 1'48 o 2'01 a luglio?

   L'oro di Sottile era aspettato ed è stato confermato, grande Stefano che quest'anno è capolista mondiale.
   M'è dispiaciuto molto per la Zenoni (anche lei capolista)... a mio avviso c'è stato un errore tattico: s'è spompata troppo in semifinale e forse non hanno studiato le avversarie. L'etiope Ejara, poi argento, era quasi sconosciuta e passi... ma l'americana Watson, poi oro, era conosciutissima, una velocissima da 52.6 sui 400. Ora, un "passista" come si comporta contro un "velocista"? Lo spompa sul passo con un primo giro veloce, diciamo 60; invece Marta ha lasciato la seconda etiope rallentare l'andatura e sono passate in 63.1.
   Ma secondo me la Zenoni non ha potuto impostare una gara veloce perchè ha esagerato in semifinale! Ecco l'errore fondamentale.
   In semifinale la Watson è passata ai 400 in 1'09 per chiudere in 2'11... s'è risparmiata. Invece la nostra è passata in 63 per chiudere in 2'05 quando non ce n'era alcun bisogno, visto che passavano le prime 3 classificate (più 2 tempi) e la terza ha fatto 2'08.70.
   Qui il video della finale degli 800 femminili (Ejara e Watson si sono pure fatte 2 curve tutte in seconda corsia...):




sabato 18 luglio 2015

martedì 14 luglio 2015

Tallin: Campionati Europei U 23 (promesse)


   Ah ste tripliste lituane...

   La scorsa settimana si sono svolti i Campionati Europei U23 (PROMESSE), vediamo com'è andata.
   Come numero di medaglie e piazzati fra i primi 8 ci siamo espressi al meglio rispetto a tutte le passate edizioni. Nel medagliere siamo settimi, in linea ai valori dell'atletica italiana in Europa negli ultimi anni. In dettaglio:

oro: Galbieri (100M), Trost (altoF)
argento. Abdikadar (1500M), 4x100F
bronzo: Rachik (10000M), Perini (110h), Meloni (altoM), Zoghlami (3000stM)

personal best: Vitale (400F 53.20), Meloni (altoM 2.21), D'onofrio (10000M 29'27), Cavalleri (400hF 59.47), Minei (20kmM 1h25'46), La Tella (triploF 13.34), Tortu (200M 21.05), Colombi (20kmF 1h38'50), Quazzola (3000stM 8'46'27)

stagional best: Re (400M 46.32), Cestonaro (triploF 13.34), Herrera Abreu (200F 23.80), Appoloni (triploM 15.59)

   Quindi secondo il MIO "indice di efficienza", su 67 convocati 13 hanno ottenuto un personal o stagional best in corrispondenza dell'obiettivo grosso dell'anno. Percentuale del 19%... in passato abbiamo fatto di peggio ma la percentuale media degli altri è sul 30%. Ci sono state gare con percentuali fantastiche, ad esempio i 5000F in cui 11 su 17 hanno fatto un qualche primato.
   In finale darei la sufficienza alla nostra nazionale, ma ricordiamoci che le PROMESSE poi vanno mantenute...






mercoledì 8 luglio 2015

Allenamento giovanile (allievile, cadettile, ragazzile...)


   Nell'ultimo e terzultimo post ho scritto di certi dati statistici riguardanti i nostri allievi:

 - di come siamo ben rappresentati nei primi posti delle liste stagionali mondiali
 - di come abbiamo ottenuto numerosi minimi per i Campionati Mondiali
 - di come però questa "produttività" da allievi (non nuova) non abbia poi riscontro da senior.

   Ma c'è un altro dato interessante: se analizziamo i primi 20 o 30 delle liste italiane all-time allievi, nei 3000 e 5000 la stragrande maggioranza delle prestazioni risale agli anni 70-80, mentre negli 800 e 1500 (ma anche nei 400) sono mediamente molto più recenti. Siccome non credo possibile una mutazione della "razza" nel giro di vent'anni, questo fa pensare a un cambio deciso nei metodi d'allenamento, ovvero a un abbandono negli ultimi lustri, nel mezzofondo, dei metodi "volumetrici" per far posto a metodi "velocistici"... tuttavia non mi pare proprio che poi l'atletica a livello senior abbia giovato del cambio.
   Cosa intendo per "metodo velocistico"?

 - riduzione drastica del chilometraggio
 - riduzione del numero di sedute
 - aumento dell'intensità media
 - aumento della percentuale relativa di sedute intense
 - quantità industriali di "andature"

   Questo è l'andazzo maggioritario nell'atletica giovanile italiana e nei corsi allenatori e, ironia della sorte, si è instaurato proprio nel momento in cui all'estero (Africa, America, Australia) fanno l'esatto contrario e hanno instaurato metodi da noi usati negli anni 70-80 e a volte addirittura sotto l'influenza di allenatori italiani espatriati! E così vediamo sedicenni americani allenarsi tutti i giorni con 80-100km a settimana mentre i nostri ne fanno 20 in 3 sedute!
   Dice "ma correre a lungo è pesante per i ragazzi"... ma pensate che 15km continui siano più duri di un 4x400?
   Dice "ma per fare i chilometri c'è tempo"... ma pensate che salire da 20 a 150km settimanali in 6 anni sia meno traumatico che salire partendo da 80?
   Dice "bisogna evitare la troppa specificità dell'allenamento"... e poi gli fate fare tre sedute di ripetute su quattro e 40 gare l'anno?

   In finale io penso che quest'andazzo sia una causa importante della discrepanza tra produttività dell'atletica giovanile e senior. E' come se si allenasse i giovani in un eterno periodo di "scarico/velocizzazione" che ha due effetti:

 - grosse prestazioni subito, ma poi blocco a lungo termine
 - vengono trasformati in mezzofondisti veloci (o addirittura in 400isti) ragazzi che per natura sarebbero più adatti a distanze maggiori.

   Proposte? Vorrei sostituire al "partito velocita" il "partito volumetrico"? NO!!! Vorrei EQUILIBRIO. Nel mezzofondo ANCHE i chilometri sono necessari e se ne dovrebbe promuovere il congruo e armonico sviluppo fin dalle categorie più giovani. Il problema non è tanto il far lavorare duro i giovani o il "maturare presto", ma il farlo senza il concomitante sviluppo della BASE AEROBICA... e la base aerobica non si crea con un 4x1000 rec.3'.

P.s.: poi mi dovreste spiegare perchè nel nuoto fate fare volumi spaventosi già a 10 anni di età...



mercoledì 1 luglio 2015

Mondiali Allievi: Abnormità


   Alla vigilia ormai dei Campionati Mondiali Allievi che si svolgeranno a Cali (Colombia) dal 15 al 19 luglio, ragioniamo su alcuni dati statistici.

   Gli allievi italiani hanno ottenuto la bellezza di 135 minimi di partecipazione (il numero di atleti è leggermente inferiore in quanto alcuni atleti hanno il minimo in più di una specialità); per comparazione, gli atleti a tutt'oggi in possesso del minimo per i Mondiali assoluti di Pechino sono solo 20. Saremo certamente fra le nazioni più rappresentate a Cali.
   Ma la cosa veramente abnorme è la quantità di minimi ottenuti in sole 3 specialità, quelle della velocità femminile:

100m F: 17
200m F: 16
400m F: 12

   Siamo mediamente rappresentati nella velocità maschile e, ambosessi, negli ostacoli, nella marcia e negli 800... invece siamo quasi assenti dai concorsi e dal mezzofondo dai 1500m in su.
   Lasciamo stare la marcia che è sempre stata nostra tradizione... ma per il resto che informazioni possono darci questi dati?

 - Che le nostre ragazze maturano molto alla svelta?
Ma allora perchè ciò non avviene in tutte le specialità?

 - Che siamo una "razza" particolarmente portata per lo sprint, specie al femminile?
Ma allora perchè tutte ste sprinters poi si perdono crescendo? E poi Vittori dice che i mediterranei sono più portati per le specialità di endurance...

 - O non sarà invece che alleniamo i giovani, tutti, "alla velocista", tralasciando erroneamente intere tipologie di allenamento (i chilometri, nel mezzofondo, e la forza, nei concorsi) perchè crediamo che facciano male ai giovani?

TOC TOC... c'è qualcuno (che si chiede ste cose)?



mercoledì 24 giugno 2015

Pistaaaaa (Coppa Europa)


   Estate, tempo di pista. Prima manifestazione internazionale che ci riguarda, la Coppa Europa dello scorso fine settimana.
   Alcuni mi accusano di essere esterofilo, di essere troppo crudele con i colori nazionali... nego decisamente! Spesso sono duro, ma è per "amore", sono il primo dei tifosi. E così stavolta faccio i complimenti ai nostri.

   La stagione non era iniziata affatto bene, tanta, troppa gente rotta, interi settori quasi totalmente falcidiati dagli infortuni (mezzofondo femminile, sprint maschile, ostacoli alti ambosessi). Sulla base dei risultati stagionali dei partecipanti avremmo dovuto classificarci al 6° posto e così è stato, il miglior piazzamento dal 2009. Per onestà bisogna dire che alcune nazioni, che hanno in scuderia pezzi da novanta che puntano a medaglie ai mondiali, hanno schierato una sorta di selezione B, ma dice che chi è assente ha sempre torto, quindi...
   Sono uscite due vittorie, Donato e Benedetti, diversi buoni piazzamenti e anche qualche controprestazione, normale.

   Spesso ho rilevato uno scarso rendimento dei nostri nelle varie manifestazioni internazionali. Faccio una valutazione del rendimento calcolando la percentuale di quanti atleti fanno uno stagional o personal best sul totale di partecipanti, proprio in occasione della manifestazione. Ad esempio, ai Mondiali di Mosca 2013, la percentuale degli italiani fu del 7% a fronte di una percentuale per gli atleti del resto del mondo del 25%.   Vediamo com'è andata stavolta:

SB: La Mantia (14.22), Pedroso (55.18), Stecchi (5.45), Rosa (17.88), Trost (1.94), Demonte (20.67)

PB: Baldessari (2'04.23), Capotosti (49.93), Riva (23.30)

   Quindi su 40 gare una percentuale del 22.5%, nella media mondiale. Ci sarebbe anche il 17.11 di Donato ma è ventoso.
   Un complimento particolare a Giordano Benedetti, che riesce a vincere in un appuntamento importante con un tempo vicino al suo personale e oltretutto battendo gente molto più quotata, tra cui il povero Bosse che, a dispetto dei temponi nei meetings, nei campionati non ne azzecca una.
   Insomma, per ora non possiamo lamentarci... certo ai Mondiali di Pechino vedremo la verità.

venerdì 19 giugno 2015

L'azzurro che verrà (forse...)


   Da anni, in varie sedi, dibattiamo circa i motivi dell'agonia dell'atletica italiana d'elite. Le teorie esplicative sono variegate e probabilmente vi sono più motivazioni concomitanti.
   Secondo molti il problema principale sarebbe la latitanza di talenti giovanili, un bacino di utenza scarso, le scuole che non aiutano, i ragazzi che non s'impegnano e che preferiscono la PLEISTESCION e gli SMARTEFONE... mah, forse qualcosa di vero c'è, però io osservo che di giovani talenti ne sforniamo in continuazione e che nella categoria allievi siamo messi molto bene a livello mondiale. Quindi, se poi da adulti siamo messi malissimo, significa che qualcosa si inceppa DOPO.

   Il problema è che tutti esultano ogni volta che sboccia un bellissimo fiore ma poi dimenticano quando i fiori appassiscono prematuramente. Per dirne una, nei 400 femminili c'è solo un'atleta (Marta Milani) che, presente fra le prime 20 all-time italiane allieve, è sopravvissuta e compare anche fra le prime 20 all-time assolute.
 
   Ho preso spunto da un articolo apparso sul sito Atleticalive, poi ho completato i dati delle fonti di quell'articolo con la consultazione delle liste mondiali dal sito Iaaf (le liste sono mutevoli, ogni giorno si aggiunge qualche nuova prestazione) e ho notato che nella categoria allievi l'Italia è fra le prime 10 nazioni al mondo (mentre per i senior neanche arriviamo tra le prime 30). Praticamente, eccezion fatta per USA, Russia, Jamaica, Sudafrica e Kenia, con le restanti nazioni ce la battiamo ad armi pari.

   Alla vigilia dei campionati italiani e mondiali allievi, ecco gli allievi italiani tra i primi 10 delle liste mondiali 2015 (non sono pochi... poi vedremo fra 5 anni quanti sopravviveranno); addirittura ci sono 2 capolista, cosa impensabile fra i senior:

Filippo Tortu 3° (100)
Filippo Tortu 8° (200)
Andrea Romani 4° (800)
Stefano Sottile 1° (alto)
Giacomo Brandi 9° (10km marcia)
Ilaria Verderio 10° (400)
Marta Zenoni 1° (800)
Marta Zenoni 7° (1500)
Marta Zenoni 6° (3000)
Ilaria Verderio 5° (400h)
Sidney Giampietro 9° (peso)
Sidney Giampietro 9° (disco)

giovedì 30 aprile 2015

Gli allenatori mentono? Mission: impossible.


   E' un po' che lo penso: alcuni allenatori mentono. Beh, un allenatore, come noi tutti, può mentire in varie occasioni e in vari modi, ma qui voglio soffermarmi su quelle che secondo me sono "mission: impossible", sedute d'allenamento impossibili.
   Alcune già le vedemmo in un paio di articoli che feci a marzo, ad esempio questa della Hinriksdottir:

 - 2x600 (rec. 6') + 3x400 (rec. 4') + 4x300 (rec. 3') + 6x200m (rec. 2'). Le prime tre serie a 30”/32” ogni 200, l'ultima serie a 28”/30”

   Abbiamo ben 3600m a ritmo 800m più altri 1200m ancora più veloci... e questo in inverno per una ragazza di 17 anni... devo credere a una cosa del genere?
   Altro esempio già analizzato, certi lavori stilati da Gajer per Bosse:

 - ritmo superiore del 5% rispetto a quello di gara, distanze 300, 400, 500, 600, volume complessivo 1500 metri
 - ritmo superiore del 10% rispetto a quello di gara, distanze 120, 150, 250, 400, volume complessivo 1000 metri

   Anche queste sembrano incredibili, anche per la presenza di prove lunghe: francamente non ce lo vedo Bosse che fa, in allenamento, 1000m totali, tra cui un 400m, a un ritmo da 46 sui 400m, forse ci riuscirebbe un quattrocentista da sub 44... ma poi, perchè uccidersi così in allenamento?
   Per finire una chicca su Nourredine Morceli, raccontata direttamente dal fratello, suo allenatore; questa seduta la faceva in maggio due volte a settimana, il lunedì e il sabato:

2x600 + 2x500 + 2x400 + 2x300, rec. 200m al trotto tra ogni distanza . Poi segue un recupero lungo e nuovamente esegue 2x600 + 2x500 + 2x400 + 2x300. Tempi 1'25 -1'10 - 56 - 39/40.

   Ragazzi... 7200m di roba a ritmo 1500m e anche più veloce e con recuperi irrisori... devo bere una roba del genere?

   Se veramente questi atleti sono capaci di tali sedute e poi in gara fanno quello che fanno, beh, allora vuol dire che lavorano male, ovvero che in gara potrebbero ottenere molto di più. Quindi mi pare un'ipotesi migliore, per la reputazione di questi allenatori, concludere che mentano. O che "l'ammischiano".
   A proposito, ho un gustoso aneddoto su Gajer, registrato nel corso di una delle tante conferenze che tiene in giro per l'Europa. Un allenatore malfidato gli fece notare l'eccessività di certe sedute, Gajer confessò che in realtà si trattava di sedute-obiettivo.
L'allenatore: "e il suo atleta raggiunge spesso i tempi obiettivo?"
Gajer: "MAI..."

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