venerdì 21 aprile 2017

Allenamento maratona: analisi statistica dei fattori 1


   Discutiamo spesso sulle variabili dell'allenamento (volume, intensità, numero di sedute settimanali) e su come e quanto siano correlati alla prestazione. Sul nostro forum ci eravamo riproposti di raccogliere dati del genere usando la nota applicazione dove molti runners auto-sputtanano giornalmente le loro gesta. Per la maratona qualcuno ci ha preceduti ed ha analizzato i 4 mesi di allenamento precedenti alla maratona di Londra 2016 per tutti gli atleti che ottennero un tempo inferiore alle 3h30 e che sputtanano i loro dati.

http://willmycroft.com/2017/04/19/marathon-data-analysis-part-1-initial-thoughts/

   Nei primi 6 grafici vediamo dei dati abbastanza banali: la prestazione è correlata alla velocità media in allenamento, al chilometraggio e al numero di sedute settimanali. Non è correlata invece alla lunghezza della seduta più lunga: Per la maggioranza degli atleti questa si attesta tra le 20 e le 25 miglia, indipendentemente dalla prestazione; ma è banale anche questo: i lunghissimi s'hanno da fa' e di distanza grosso modo simile per tutti perchè la gara è a distanza e non a tempo.

   Ma l'autore ha analizzato anche un dato più interessante (foto sotto): la proporzione relativa dei volumi di ogni "zona d'intensità" in allenamento in relazione alla prestazione in gara, ricavando dei grafici per 3 gruppi di 10 atleti (i più forti, i mediani, i più deboli). E qui emerge un dato (anche questo per me banale, ma forse non per tutti) sul quale è bene riflettere perchè potrebbe anche portare a conclusioni precipitose sul piano dei rapporti causa-effetto: 
 - gli atleti più forti (2h15 - 2h25) hanno una proporzione enorme di volumi ad intensità "easy - very easy"
 - gli atleti più deboli (3h29 - 3h30) invece stazionano più su intensità medie "steady - marathon pace" e hanno anche proporzioni maggiori ad intensità alte


   Perchè accade questo? Possiamo dedurne lezioni utili per i nostri allenamenti? Dite la vostra che poi dirò la mia alla prossima puntata.











venerdì 14 aprile 2017

Allenamento velocità "creativo": il tagadà.


   Al contrario di quanto molti pensino, sono una persona molto modesta che mette spesso in discussione le proprie produzioni mentali, sono anche disposto ad ammettere di avere nevrosi o attacchi psicotici (cosa ci sarebbe di male?).

   E così ieri sono stato assalito da un'idea ossessiva, un po' come le "voci" che certi psicotici (o creatori di religioni) odono: l'idea di un ricordo lontano e fumoso riguardante una macchina rotante, una specie di tagadà, che in fidal avevano costruito per farci correre dentro la gente.

   Data la mia proverbiale modestia ho pensato: "a Corsa', ma dai, è impossibile che siano arrivati a toccare tanto alte e impervie vette di "geniale creatività", sicuramente te lo sei sognato di notte, hai avuto un attacco psicotico influenzato dalle tue preconcette posizioni critiche nei confronti dell'establishment allenatorio italiano".

   Ma prima di prenotare una visita presso un buon psichiatra criminale ho mandato una mail ad alcuni amici allenatori... ecco la risposta:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pista_centrifuga

   Beh confesso di essere rinfrancato: non sono malato mentale (... io...) e risparmierò i soldi per la psicoterapia e i farmaci. Almeno fino alla prossima allucinazione.

   Che dire? Bolt e compagnia bella non usano ste robe, sono idioti, se le usassero scenderebbero certamente sotto i 9 secondi.

   Povera Italia...