venerdì 27 febbraio 2015

Occhio malocchio... adesso la potenza aerobica si allena con in 60 metri???


Dibattito sulla potenza aerobica.

GB.
   Il Mago proponeva le ripetute sui 60 metri in salita allo scopo di sviluppare la potenza cardiaca, per innalzare la potenza aerobica. Secondo il Mago, eseguire prove di 60 metri in salita a forte impegno, innalza repentinamente la frequenza pulsatoria, da (per esempio) 110 battiti a 190 - 200 battiti.
Questo portare la frequenza pulsatoria in brevissimo tempo da 110 - 120 a 190 - 200, secondo il Mago, è un fortissimo stimolo per il cuore e la potenza aerobica.
   Questi tipo di lavoro il Mago lo proponeva agli inizi degli anni '90 anche ai calciatori professionisti, suggerendo quantità anche rilevanti, fino a 5 serie da 5 volte i 60 metri.

CORSARO.
   Non esiste nei 60m in salita portare le fc da 110 a 200... ma manco da 120 a 190.
A meno che non parliamo di soggetti eccezionalissimi con fcmax di oltre 220.
C'è un ottimo studio con una rilevazione statistica della fcmax su 3320 persone (vedi foto sotto):

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22376273

   Già a 20 anni metà dei soggetti manco raggiungono i 200bpm... e aumentando l'età sempre meno soggetti.
Ma in questa statistica parliamo di fcmax... già in UN 60 non si raggiunge la fc max, men che meno un una serie di 60.
   Figuriamoci quale potrebbe essere la percentuale di gente che in una serie di 60 potrebbe raggiungere in tutte le prove 190-200 (per farlo ci vorrebbe un discreto buffer tra la fc di queste prove e la fc max!).
   Io ho la fcmax a 180... se faccio una serie di sprint in salita raggiungo 160... al massimo 165 se sparo l'ultima al massimo. Quando inizio quella successiva ho 140... per avere un differenziale alto, mettiamo 60, dovrei recuperare diversi minuti, ma allora l'effetto aerobico scemerebbe con lo scemare della "densità" della seduta.
   Per raggiungere 180 devo sparare un 300 al massimo... ci vuole TEMPO per far salire la fc!
   Poi... ma i 60 non servivano per la "resistenza alla velocità" secondo la "scuola italiana"? Mo' per magia, solo perchè fatti in salita servono per la "potenza aerobica"?
   Ma mi facci il piacere!
   E' SCAN-DA-LO-SO che "eminenze" di tale fama le sparino così grosse... scandaloso ma purtroppo molto comune.
   Se nella vita hai avuto a che fare con n atleti, come fai a dire cose simili?

GB.
   A fine anni '70 cominciarono a far fare sistematicamente ai giocatori della primavera di una squadra di calcio queste ripetute in salita nel corso del precampionato... e anche ad un numero limitato di fondisti amatori che facevano abitualmente soltanto corsa continua.

CORSARO.
   Ah, ecco... quindi il Mago teorizza il "metodo migliore" (addirittura!) per allenare la potenza aerobica basandosi su cose fatte fare a calciatori primavera degli anni '70 e tapascioni che facevano solo corsa continua... wow!
   Comunque NON-CI-CREDO che la fc in 10-12" gli saliva a 200.



lunedì 23 febbraio 2015

Il colore VIOLA (campionati italiani assoluti indoor).


   Campionati assoluti indoor... cose non eclatanti dai settori velocità e salti, anche se con vari giovani (in alcuni casi molto giovani) interessanti; ma vediamo cos'è successo nel mezzofondo.

   Prima giornata:
1500 donne: Viola 4'13 davanti alla Zenoni 4'18 (record italiano allieve battuto di 5", era già suo)
1500 uomini: Bussotti - Oberti - Obrist, tempacci (3'54)
   Seconda giornata:
Giulia viola, dopo i 1500, si aggiudica pure i 3000 e con personal best, 8'56.23, picchiando pure la Del Buono con un cambio di marcia prepotente a 500m dalla fine. Terza la Galimberti, in ombra la junior Reina.
3000 maschili a El Otmani davanti a Rachik, 8'06, buon crono in una gara con molti personali. Nulla da fare per i quotati Floriani e Crippa.
800 maschili a Bussotti (1'50) che bissa i 1500, davanti a Pilati (junior) e a Obrist.
800 femminili alla vecchietta Cusma in 2'08, davanti a Franzolini e Cornelli.

   Direi cha la mattatrice è stata Giulia Viola, una delle poche mezzofondiste azzurre che adotta una tecnica di corsa "moderna" (braccia alte e raccolte, postura del tronco molto verticale). Un anno fa uscì un post sul blog di Alberto Stretti (che linko per correttezza) sull'allenamento che Giulia, insieme alla Magnani e alla Samiri, stavano effettuando. Si parla di una settimana-tipo di novembre... mah, io rimango sempre dubbioso sulle "settimane-tipo" che si susseguono sempre uguali e uguali per diversi atleti... si parla di uno "schema complesso", ma francamente non vedo complessità. E' uno schema abbastanza "fondista", buon chilometraggio (sui 120km), ci sono già parecchie ripetute (quindi si adotta una programmazione "verticale"), non c'è velocità "vera" nè tempo runs a velocità costante, c'è invece un medio variato di 8km. Questa di fare variati i medi è caratteristica abbastanza tipica italiana ultimamente, in aerea anglosassone si preferiscono medi o veloci a velocità costante.
   Nel 2014 poi la Magnani è stata eccezionale, la Viola, in costante crescita, ha fatto tutti i personali dai 1500 ai 5000, mentre della Samiri non vedo risultati in pista.
   Vediamo la tabella (http://www.albertostretti.org/2013/11/la-preparazione-invernale-delle-azzurre.html):

Lunedi.
Matt. 50’ (4'25)
pom. 30’ + 2 x Circuit Training (12 stazioni intervallate da 100 metri in 17’’5) + 10x100 metri in 14’’53 (Rec.1’)

Martedi.
Matt. 40’ (4'30)
pom. 4x2000 (rec. 2’30’) 6’48’’/6’43’’/6’40’’/6’31’’

Mercoledi.
Matt. 20 km (4'25)

Giovedi:
Matt. 4 km risc.+ 10x200 in salita in 38’’ rec. 200 metri in corsetta + 4 km def.
pom. 10’ risc. + 30’ (1’ forte + 1’medio: 8 km a 3’38) + 10’ a 4’20.

Venerdi:
matt. 50' (4'35)

Sabato:
matt. risc. 4 km + 10x800 in 2’33’’ (rec. 1’20’’)
pom. 30’ facile

Domenica:
Riposo


venerdì 20 febbraio 2015

Infortuni: le relazioni pericolose...


   Da grande estimatore della sessualità, trovo estremamente odioso questo tipo di film (o romanzi) in cui una seduzione esuberante e trasgressiva (rispetto alla morale dominante) alla fine va a finire in morte. E' terrorismo: "sì sì divertiti che poi la pagherai cara, sporco peccatore!"... ma purtroppo alla gente piacciono le trame del genere, se uno fa ammucchiate e poi la passa liscia la gente ci rimane male (tutta invidia!!!).
   E poi Glenn Close è proprio brutta...

   Anche in atletica siamo a volte sedotti da relazioni pericolose fra sedute d'allenamento e spesso va a finire male: infortunio.
   Perchè ci si infortuna? Un grande allenatore americano rispose così:

"perchè sei stanco, perchè hai degli squilibri, perchè la tua mente vuole fare cose che il corpo non vuole fare".

   Sicuramente una battuta saggia ma che non completa la casistica delle possibili cause, che possono essere svariate e molte delle quali extra atletica... basta pure un muscolo irrigidito a causa di una litigata con la moglie non sfogata e STRACK!
   Tuttavia in vari casi l'incidenza di certe sedute d'allenamento o di certe sequenze d'allenamento è chiara (almeno a me...).

ESEMPIO 1.
   Purtroppo capitò a un mio master mezzofondista veloce tempo fa.
   Un'esperienza di 35 anni (e una certa disposizione mentale statistica a captare rapporti di causa-effetto) mi ha fatto convincere che nella settimana successiva a una gara è inutile, se non pericoloso, fare sedute intense (ed è il motivo per cui detesto il gareggiare spesso), ovvero ci vogliono molti giorni per recuperare una gara, dove "recuperare" significa la condizione OGGETTIVA (e non mentale-soggettiva) di poter fare una seduta intensa al top delle proprie possibilità e in sicurezza. Ovviamente ci sono variazioni individuali eh... un elite ventitreenne abituato a 12 sedute settimanali di cui 4 intense ha certamente capacità di recupero maggiori di un master quarantenne che si allena 4 volte a settimana e solo 2 volte intensamente. Qui trattiamo di quest'ultimo caso.
   Lo schema normale del mio master (senza gara la domenica prima) prevedeva lunghetto il martedì, medio giovedì, corsa lenta venerdì o sabato e ripetute domenica. Ma in quell'occasione la domenica prima aveva fatto una gara di cross... allora io alleggerii il giovedì cambiando il medio in una progressione col consiglio di non strafare.
   Invece lui "per motivi familiari" non poteva fare le irrinunciabili ripetute la domenica e fece così:

- anticipò il lungo al lunedì
- ANTICIPO' LE RIPETUTE AL MERCOLEDI'
- posticipo' la progressione al weekend.

   Sopravvisse alle ripetute del mercoledì ma il sabato, durante il progressivo... STRACK!... dolorazzo al polpaccio. La vera causa fu l'anticipo delle ripetute (troppa vicinanza con la gara precedente!) ma spesso il problema si scatena con qualche giorno di ritardo.
   Non c'è scampo!
   E' un caso? Eh ma quando casi di questi ne vedi 1275 cominci a pensare che non lo sia... dice "ah ma noi siamo amatori, mica professionisti!"... e vabbè, allora infortunatevi!!!
   Il corpo è tutto e la mente nulla.
   Nelle prossime puntate porterò altri esempi presi però da atleti elite.

martedì 17 febbraio 2015

Mezzamaratona mondiale e campionati italiani allievi indoor.


   E' carnevale, qui in Brasile festa grossa, siamo allegri e quindi concediamoci una volta tanto un post di cronaca, leggero, rilassato e senza contenuti polemici (mi raccomando eh... ihihih!).
   Questi i due eventi interessanti del weekend.

   Ai campionati allievi si sono viste prestazioni strabilianti. Ben quattro record italiani, Oki nei 60hs con 8.38, Aceti nei 400 con 48.86 (storico questo, per la prima volta abbattuta la barriera dei 49"), Barontini nei 1000 con 2'28.75, la Zenoni nei 1000 con 2'45.89 al primo anno di categoria. Ma menzioniamo anche Sottile che nell'alto maschile detiene addirittura la migliore prestazione mondiale stagionale (2.14) e la Verderio che nei 400 ha sfiorato di 4 centesimi il record italiano con 55.16 (ha già uno strepitoso 53.86 all'aperto).
   Aaahhh... ma allora ce li abbiamo i giovani talenti!!! Ebbene sì, fino alla categoria allievi siamo una delle nazioni più prolifiche del mondo... ma cosa succede dopo? Prendiamo ad esempio i 400 femminili: se andate a confrontare le prime 20 italiane nelle liste all-time allieve con le prime 20 delle liste all-time assolute, troverete che di quelle SOLO UNA è sopravvissuta da adulta, Marta Milani, le altre 19 tutte kaputt!!! Un paio con 55 da allieve poi hanno 53 da adulte... ma come si fa??? E' purtroppo da una ventina d'anni che siamo abituati a quest'andazzo. Auguro ogni bene ai ragazzi allievi di questi campionati e spero che siano gestiti tecnicamente da buoni allenatori... spero...

   L'altro evento interessante del weekend è il record mondiale in mezzamaratona della keniana Florence Kiplagat, 1h05'09; di passaggio ha aggiornato anche i record mondiali dei 15km e dei 20km. Ha 28 anni, non fulminea nelle distanze brevi (8'40 e 14'40 nei 3000 e 5000), vanta un 2h19 in maratona. Ha vinto il mondiale di cross ad Amman nel 2009 e il mondiale di mezzamaratona nel 2010. E' allenata da... indovina indovinello... Renato Canova.
   Ora, si dà il caso che secondo i divini tecnici italioti la kiplagat corre male: impatta di tallone, alza troppo le mani, non è rilassata di spalle, ruota il tronco... poraccia! Non andrà mai da nessuna parte... ahahah!








sabato 14 febbraio 2015

Doping 3: l'aspetto tecnico.


   Avevo scritto nel precedente post sul doping che personalmente avrei piacere a vedere un generale repulisti serio nell'atletica italiana, e per un motivo tecnico. Sono in corso varie indagini, scaturite a partire dal caso Schwazer, le notizie le potete seguire sul sito Queenatletica (alias Atleticalive) dell'amico Andrea Benatti (peraltro uno dei migliori sprinter master del mondo, seguito dal mio socio Valerio), un sito che dà un'informazione veramente completa e non inquinata da esigenze di "regime".
     Solo sulla questione "whereabouts" sono implicati una sessantina di atleti d'elite, una bella fetta del gotha dell'atletica italiana... praticamente atleti "smemorati" che non comunicavano il loro domicilio (per permettere i controlli a sorpresa) e strutture "smemorate" della Fidal e del Coni che sorvolavano sul problema. Vedremo come andrà a finire... ma non vorrei che andasse a finire come sempre a pizza e fichi, magari punendo solo uno o due atleti come capri espiatori per salvare comunque tutti gli altri e la "struttura".
   Schwazer è un capro espiatorio. Ben Johnson (e il suo allenatore Charlie Francis, l'unico che confessò e si assunse le responsabilità) fu capro espiatorio, mentre in quella finale dei 100m ai mondiali 1987 tutti erano bombardati, Carl Lewis in primis. Anche la coppia Cova-Rondelli ha fatto da capro espiatorio, un comodo capro espiatorio visto che nel 1982 delle autoemotrasfusioni (allora permesse) ne parlavano tranquillamente sui giornali, con tanto di dettagli su centilitri e tempi d'esecuzione.
 
   Il motivo "tecnico" a cui accennavo è il seguente. Io e qualche altro pioniere da anni portiamo avanti severe critiche di natura tecnica a una "scuola italiana" secondo noi vecchia, autoreferenziale, inefficiente e presuntuosa; e sosteniamo che sia necessario studiare accuratamente, sperimentare e confrontarsi con le idee tecniche di quelli che corrono forte all'estero. Soprattutto in area anglosassone. Ebbene, a queste nostre rimostranze "lorsignori" hanno sempre risposto:

   "LE SCUOLE ESTERE NON VANNO MANCO PRESE IN CONSIDERAZIONE IN                  QUANTO ALL'ESTERO SONO TUTTI DOPATI".

   Da cui si deduce che "senza doping noi saremmo migliori di loro e quindi NOI SIAMO I MIGLIORI ALLENATORI DEL MONDO".
   Ora... se ci fosse una bella ecatombe di atleti italiani, allenati coi loro metodi, finalmente lorsignori abbasserebbero la cresta... a dire il vero la cresta già l'hanno un po' abbassata alla luce dei fattacci venuti fuori dopo il caso Schwazer, certi seguaci della "scuola italiana" hanno diminuito la loro demagogia mediatica ultimamente... ma sono certo che stanno lì ad aspettare le assoluzioni plenarie per ricominciare.
   Comunque a questi signori (e ai loro ammiratori) voglio ricordare che i metodi tipici della "scuola", inizialmente applicati al settore velocità e poi estesi al mezzofondo, sono stati copiati dalla "scuola russa", una scuola notoriamente "pulita":

 - gli alti volumi di pesi e di corse a intensità medio-alta tutti i giorni (Vittori): scuola russa.
 - gli alti volumi di esercizi "tecnici" di pliometria e le corse a meccanica coscientemente modificata (Donati): scuola russa.

   Allora, perchè loro possono studiare i russi stradopati e imporre i metodi russi a tutti per 35 anni e invece non possiamo fare altrettanto coi metodi americani, jamaicani, australiani o keniani? Se i metodi di questi ultimi sono inficiati dal doping e quindi non meritano considerazione, perchè quelli russi la meritano e non sono inficiati dal doping? La mia idea invece è la seguente:

   TUTTI POSSONO DOPARSI, QUALSIASI METODO USINO.

   E quindi tutti i metodi meritano a priori lo stesso interesse. Veramente non si capisce il perchè un Bolt non dovrebbe usare il meraviglioso e superiore metodo "scuola italiana" e poi magari doparsi per fare 9.2...
   Mi pare chiaro l'intento demagogico di lorsignori, non vogliono che si studi come ci si allena all'estero per non perdere la fama e il potere (dei poveri poi!) di cui godono in patria... perchè all'estero non se li fila nessuno. Prova a dire a un allenatore di sprinters americano o caraibico che ne pensa dello squatjump fatto in punta di piedi "per la stiffness"... ahahah! Prova a chiedere a un allenatore americano o giamaicano che ne pensa di far fare al proprio atleta ripetute di 100m con la corda o duemila balzi a settimana, misurando e gioendo se nel decuplo alternato l'atleta fa 33m invece di 32.5... ahahah! Ma avete mai visto Bolt o Powell balzare? Lo sapete quanto fa Powell di salto in lungo da fermo? 2.90... la stessa misura fatta da me (fondista dai tendini sfasciati) a 45 anni!!! Prova a chiedere a un allenatore estero cosa ne pensa di sedute di 2 ore con 72 serie di "andature tecniche"... ma manco ai triplisti fanno fare ste cazzate!!! Ecco che poi i nostri si passano 7 stagioni su 10 infortunati e fanno 10.3... i loro (bianchi) si infortunano 2 stagioni su 10 e fanno 10.0.
 
   Donati è arrivato a sostenere l'impossibilità per la specie homo sapiens di correre la maratona sotto le 2h08 senza "aiutini" (poi corresse in 2h07... forse s'era scordato che Baldini e Leone fecero sub 2h08, eheh).  Oh, stiamo parlando di 600 prestazioni nel mondo... tutti dopati... vabbè. Ebbene, nelle tabelle di punteggio Iaaf 2h08 corrisponde a 1198 punti. Le tabelle servono a comparare le prestazioni fra varie specialità e fra i due sessi... ma allora perchè non dedurre che anche nelle specialità diverse della maratona l'uomo abbia bisogno di aiutini per fare un punteggio uguale o maggiore di 1198? Vi scrivo qui a quali prestazioni corrisponde quel punteggio in alcune specialità maschili:

100: 10.03
200: 20.14
400h: 48.49
800: 1'44.12
1500: 3'33.34
3000st: 8'13.14
10000: 27'17.96
alto: 2.33
asta: 5.79
lungo: 8.34
triplo: 17.39
peso: 21.29

per le donne abbiamo ad esempio 1.99 nell'alto.
   Molti atleti italiani, alcuni ancora in attività, altri considerati delle icone, verrebbero colpiti dall'anatema donatiano... ma io dico, vuoi combattere il doping e fai bene, ma che bisogno c'è di fare certe sparate sconclusionate? Ma nun è mejo se s'annamo a fa ddu spaghi a Monteporzio?

mercoledì 11 febbraio 2015

10000m e mezzamaratona: lo scarto (del chianti).

Il chianti è un buon vino, non di quelli più pregiati ma un buon vino; certo, come per tutti gli alcoolici, sarebbe meglio non abusarne...

Una nota "eminenza" della regione del chianti sostiene che lo scarto di passo fra la mezzamaratona e la VR (velocità di riferimento, intesa come soglia anaerobica e valutata pari a quella di una gara di 12km) deve essere al massimo di 10"/km... mah, cosa significa "al massimo"? Da 0 a 10?

E' una questione di non poco conto perchè sbagliare l'impostazione del passo in gara porta o a prestazioni al di sotto delle proprie capacità, se si imposta un passo troppo lento, o allo "scoppio", se si imposta un passo troppo veloce. Io sono contrario in generale sia ai cosiddetti "test" sia a questo genere di calcoli teorici, entrambi prescindono dall'analisi accurata dello stato dell'atleta attraverso l'evoluzione del suo allenamento, unica analisi che secondo me può portare a delle previsioni attendibili sulla prestazione in gara. Ma qualcuno obietta che agli amatori inesperti bisogna pur dare delle indicazioni... mah!

Anzitutto definire il passo alla soglia anaerobica come corrispondente al passo su una gara di 12km può avere senso solo per una ristretta cerchia di atleti. Sappiamo benissimo che atleti aerobicamente molto efficienti o molto portati per il fondo o che fanno molti chilometri possono tenere la soglia per tutta la distanza di mezzamaratona; sappiamo altresì che atleti poco efficienti aerobicamente o tendenzialmente veloci o che fanno pochi chilometri riescono a tenere la soglia per soli 10km o anche meno.

Ma diamo per buona sta valutazione sui 12km... e per semplificare mettiamo che quel "al massimo 10"/km" voglia dire "mediamente 8"/km". Quindi avremmo uno scarto di 8" tra 12 e 21km... estrapolando possiamo dire uno scarto di 10"/km tra le gare di 10 e 21km (arrivo a considerare il passo della gara di 10km perchè è un riferimento che più o meno tutti conoscono, mentre pochi conoscono il proprio passo sui 12km).

Questo scarto di 10"/km è lo stesso che hanno mediamente i runners d'elite, se predisposti e perfettamente allenati per entrambe le distanze. Ma per gli amatori cosa accade?

Su un forum calcolammo gli scarti per 15 atleti:
13 - 19 - 8 - 29 - 9 - 16 - 30 - 21 - 6 - 5 - 12 - 11 - 39 - 12 - 21 
media: 16.7

e questi i personal best e gli scarti di 17 miei atleti amatori che calcolai l'anno scorso:
F: 36'32     1h23'20     18
P: 36'59     1h23'01     14
T: 41'31     1h33'20     16
F: 46'05     1h42'10     14
I:  33'46      1h14'08      9
L: 39'46     1h29'22     15
S: 39'11     1h27'46     15
B: 44'47     1h39'09     13
E: 38'33     1h25'02     11
G: 38'40    1h26'07      13
M: 43'04    1h36'41     17
B:  46'11    1h51'56     41
M: 33'20    1h12'12       5
N:  41'30    1h30'22       8
M: 39'49    1h29'29     15
M: 36'20    1h20'14     10
D:  36'47    1h20'30       8
media: 14.2

Insomma, su un campione di 32 amatori, forti e meno forti, abbiamo uno scarto medio sui 15.4", ben più alto da quanto si evince dallo "scarto del chianti"... e errori di impostazione di passo di 5"/km portano a spiacevoli conseguenze...

Considerando rientranti nello "scarto del chianti" gli atleti con scarto 10-21 fino a 12, fra i 32 di cui sopra solo 13 rientrano... ma allora perché proporre" leggi generali" che poi si rivelano al massimo "leggi caporali"? 

sabato 7 febbraio 2015

Tecnica di corsa 1: Stalingrado.


   La battaglia più terribile, quella che decise le sorti della seconda guerra mondiale si giocò a Stalingrado, fu lì che finalmente la Russia disse "ora basta". Ed è ora di finirla anche con le troppe stupidaggini che si leggono in giro sulla tecnica di corsa. Ma prima di lanciare i missili, facciamo un'amichevole chiacchierata generale...
   E' mia opinione che della "tecnica di corsa" si parli troppo E focalizzando punti non essenziali E con contenuti spesso pure errati o quanto meno indebitamente generalizzati. Sui forum, intorno a questo argomento si scatena incredibilmente una violenza inaudita, fenomeno che andrebbe estrapolato dal contesto sportivo e trattato veramente in sede psichiatrica. Spesso sono i cosiddetti "tapascioni", amatori di livello medio-basso, a infervorarsi sulla questione (vi assicuro che gli elite ci si scervellano molto meno), quasi che fossero alla ricerca della pietra filosofale che tramuti in oro il piombo delle loro prestazioni... oppure ci sono altre motivazioni più profonde, inconsce.
   Farò molti post sull'argomento, ma per una volta voglio esordire con la fine della storia. Questo perchè la fine della storia (la mia opinione finale) non è molto divertente... molto più succulento sarà invece distruggere uno per uno tutti i dettagli errati di certe teorie biomeccaniche che vanno di moda. E le pietanze succulente vanno assaporate a poco a poco, giusto?

Sulla tecnica di corsa io sono un "relativista critico". Relativista perchè? Perchè la tecnica di corsa VARIA:

 - da atleta ad atleta
 - a seconda della velocità di corsa
 - a seconda della specialità preparata
 - a seconda della morfologia del corpo dell'atleta
 - a seconda del sesso dell'atleta
 - a seconda della "storia" dell'atleta, sportiva e non

   Si deve sempre partire dall'osservazione della realtà e non da teorie preconcette (o che si vogliono far apparire "concette" dando una comunicazione distorta o del tutto falsa della realtà) e allora, alla luce di tutte le possibili cause di variabilità che ho elencato, chi vi dice che TUTTI DEVONO SEMPRE correre così e cosà è un DEMENTE. Oppure un furbacchione che vuole vendervi magari un certo tipo di scarpe... o convogliare decine di migliaia di persone sul suo sito per fatturare con la pubblicità. Ma si sà... la realtà annoia... la falsità invece ha un incredibile potere d'attrazione, del resto siamo una specie di "creativi", l'intera "arte" si basa su questo, rappresentare il mondo come NON è. Lo stesso Tertulliano stigmatizzò questo processo mentale nel II secolo d.c. con il suo "Credo quia absurdum".
   Per carità, siamo in democrazia e ognuno è libero di essere demente... io stesso ho molti amici che in alcuni campi sono totalmente dementi, eppure ci sono in ottimi rapporti e li trovo ottime compagnie. Non voglio assolutamente discriminare i dementi, c'è chi ha il naso storto, chi ha la mascella squadrata, chi è demente...

   Però sono un relativista "critico", nel senso che non tutte le tecniche di corsa vanno bene per tutti, ovvero che si può tentare di agire per modificare la tecnica se COMPROVATAMENTE le prestazioni di un atleta sono inficiate da una tecnica per lui non adeguata o che sia per lui causa di infortuni. Tuttavia sono convinto che questi eventuali interventi migliorativi non possano essere impiantati semplicemente imponendoli coscientemente, ma debbano essere il risultato di azioni di lungo termine sulle cause di certe posture o meccaniche di movimento. Insomma se occorre intervenire occorre agire sui rapporti di forza/flessibilità di tutti i gruppi muscolari di tutto il corpo.
   Vediamo anche atleti da record del mondo che corrono con meccanica "brutta-errata", ad esempio Zersenay Tadese... ma insomma, se fa il record del mondo io non me la sentirei di andargli a rompere le scatole. Io francamente ho più rispetto per (o prendo ispirazione da) un grande atleta o un grande allenatore che non per un amatore da 51' sui 10km che crede di essere un semidio che ha trovato la pietra filosofale (e quindi tutti quelli prima di lui sono scemi) o uno pseudo-scienziato che produce PDF pieni di menzogne e in conflitto d'interessi perchè finanziato da una fabbricuccia di scarpe.


martedì 3 febbraio 2015

Doping 2: l'etica.


   Confesso che avrei enorme piacere ad assistere a un generale repulisti contro i dopati nell'atletica italiana (il perchè lo spiegherò nel terzo e ultimo post su questo spiacevole argomento), ci sono vari procedimenti in corso, vedremo se produrranno effetti. Intanto i tre moschettieri della staffetta del 2010 sono stati assolti... Ma il punto è che io non sono un facilone giustizialista, di quelli che si fermano all'isteria del "dagli all'untore!", a me piace capire e contestualizzare.

   Dice "chi si dopa è antietico non solo perchè truffa chi non si dopa, ma anche perchè offre un pessimo esempio alle giovani generazioni, perchè lo sport ha una funzione educativa".
   Mah... coi miei figli la funzione educativa ce l'ho IO. E il mondo là fuori è una giungla di tigri del Bengala pronte a tutto per farti la festa... quindi lo sport mi dovrebbe educare a cosa, mi dovrebbe preparare a affrontare quale limpida e bella vita sociale???
   Per me lo sport deve divertire, fare bene al corpo, al limite abitua a una certa "resilienza" psicofisica che può risultare utile anche in altri campi (però conosco tanta gente molto tignosa che non ha mai fatto sport alcuno)... ma non ha alcuna funzione etica o morale. Le comunità sportive sono fatte da uomini e donne normalissimi, più o meno buoni, più o meno cattivi, che a volte (o in alcuni campi) sono buonissimi e altre (o in altri campi) cattivissimi.
   La linea di demarcazione tra bianco e nero non è netta, è sfumata, o ondulata, e bianco e nero spesso si compenetrano. Non amo molto le filosofie orientali ma il simbolo del Tao riassume bene questi concetti.

   I miei figli non si doperanno mai e se si dopa il figlio di quello del palazzo di fronte, e schiatta, me ne frego. Mica sono il salvatore del mondo! Sì, vabbè, mi dispiace un po'... ma poi vinco 500 euro ai cavalli e mi passa la depressione (citazione dal grande Charles Bukowsky :)).
   Chi si dopa sa benissimo cosa sta facendo e i pericoli cui va incontro e non credo manco ai poveri atleti infinocchiati da "medici senza scrupoli". Mi ricorda la storiella degli spacciatori davanti alle scuole a fare i vu' cumprà con gli ignari e immacolati studentelli adolescenti... mah, io a scuola ci sono stato e ste cose non le ho viste... ho visto invece ignari immacolati quindicenni che andavano a fare le rapine e poi compravano la roba presso il pusher. Ragazzi, oggi i prodotti dopanti si comprano su internet, ma che scherziamo?

   Etica nello sport... come no! Basta andare a una partitella di calcio di periferia... io ho lavorato nel calcio: tifosi inferociti (dovreste vedere i genitori dei ragazzini delle categorie giovanili, nella vita normale tranquilli e ubbidienti impiegati), odii e invidie a tutto spiano, l'allenatore che fa le scarpe al preparatore, il massaggiatore al medico, il medico al vice presidente... e il presidente che ritardava i pagamenti degli stipendi. E nelle società d'atletica è diverso? Mai saputo di allenatori che si fanno le scarpe tra loro, anche nella stessa società? Mai saputo di allenatori e atleti, magari di qualità, perseguitati e cacciati perchè non fedeli alla linea di qualche "guru"? E tra gli amatori? Per l'amor di dio... lasciamo perdere che ste cose le conoscete tutti. Quanta gente in cuor suo gioisce se vi fate male o se le gare vi vanno male?
   E su certi forum? Beh ragazzi, qua a volte raggiungiamo vette himalahiane di cattiveria, invidia e infamia. Mi presero a parolacce perchè scrissi che la maggioranza dei maratoneti d'elite appoggia di tallone (è la verità... a proposito, se lo dici a un esame per allenatori FIDAL ti bocciano), mi minacciarono di denuncia per diffamazione per aver detto "la tal seduta di tal allenatore è sbagliata"; moderatori e amministratori, tronfi di un piccolo ridicolo "potere", autoinvestitisi DEMIURGHI che sfogano le loro frustrazioni personali della vita reale pretendendo di fare i "Robespierre de noantri", utenti suscettibili che si sentono dio in terra che ti denunciano ai moderatori se tenti di insegnare loro qualcosa di buono... eccetera. Veramente un Cottolengo mentale.
   Ehhhh... "noi runners, brava gente!"...
   E sto parlando solo di etica eh... se poi andiamo nel campo logico-scientifico ne vediamo di tutti i colori: irrazionalità, incapacità di vedere realtà anche banali, al limite dell'allucinazione e della demenza, conformismo e ossequio dell'autorità (auto)costituita contro ogni semplice evidenza empirica.

   Ecco, il mondo dello sport è anche questo, come ogni altro ambito frequentato da noi "animali razionali". Ma allora in che minchia consiste sta fantomatica "funzione educativa"???