giovedì 29 settembre 2016

Il taper visto dall'Altis


   Dicesi "taper" il percorso d'allenamento degli ultimi 10-15 giorni prima di un evento importante; è un periodo estremamente delicato, un taper sbagliato (troppo volume o troppo poco, troppa intensità o troppo poca) può compromettere mesi di allenamento. Vediamo qui alcuni taper di sprinters. Dice "ma che ce frega degli sprinters, noi semo atleti enduranti!"... beh, secondo me ce frega, tanti concetti utili ho carpito al settore velocità, non bisogna fare compartimenti stagni.

   L'Altis è il famoso centro d'alleneamento diretto da Dan Pfaff a Phoenix, Arizona; siamo ai massimi livelli mondiali, ci si allenano molte star dell'atletica internazionale tra cui il canadese De Grasse e il sudafricano Jobodwana. De Grasse c'è approdato nell'inverno scorso dopo aver siglato un contrattino con la Puma per sobri 14 milioni (facciaducazz) e, a giudicare dalle medaglie a Rio, con ottimo profitto; Jobodwana fu sorprendentemente bronzo ai mondiali di Pechino sui 200. Entrambi i ragazzi sono seguiti direttamente dal coach Stuart McMillan.

   Vediamo il taper preolimpico di agosto di De Grasse (purtroppo non abbiamo i recuperi):

3 - 4x120 progressivi in curva
4 - defaticamento e terapie
5 - 5x70 facili
6 - 2 cambi staffetta + 3x30 in curva
7 - riposo
8 - 4x120 progressivi in curva
9 - viaggio e defaticamento
10 - 3x30 in curva + 1x70 submassimale
11 - terapie
12 - defaticamento
13 - 100 batt 10.04
14 - 100 semi 9.92 PB --- 100 finale 9.91 PB bronzo
15 - defaticamento e terapie
16 - 200 batt 20.09
17 - 200 semi 19.80 PB e record nazionale
18 - 200 finale 20.02 argento
19 - 4x100 finale 37.64 bronzo e record nazionale

   De Grasse in 10 giorni fa in totale 1560m (+ 2 cambi staffetta). Sorprende la totale assenza di forza/palestra e di prove maggiori di 120m. 1560m sono pochi? Allora vediamo Jobodwana prima dei mondiali 2015:

11/8 - 2x30 curva + 2x30 + 2x45
12 - 60+90+105+150 r.6-10' + PESI (4x4 snatch 40k, 4x4 squat 90k)
13 - riposo
14 - 2x150 r.2' (15.2 16.0)
15-17 - riposo (viaggio)
18 - riscaldamento
19 - 3x50 fast
20 - 6x60 facili
21 - 75 + 150 (14.8) + PESI (4x4 snatch, 4x5 squatjump)
22 - drills e terapie
23 - riscaldamento e terapie
24 - terapie
25 - batt 20.22
26 - semi 20.01 PB
27 - finale 19.87 PB NR bronzo

   In questo caso negli ultimi 10gg abbiamo la bellezza di... 735m totali. Schema comunque molto diverso da quello di De Grasse: abbiamo dei richiami di palestra e prove molto intense. Di nuovo assenti le prove oltre i 150m, ma a ben vedere la seduta del 14, con quel recupero risicato, produce gli stessi effetti di una prova di 250m.

   E in Italia come li facciamo i taper?



domenica 18 settembre 2016

Allenamento 10000m: test dei 7'.


   Il prosecco è un vino leggero, eppure pare che dia alla testa. E può accadere che un "imprenditore del prosecco" proponga un "test dei 7'" per valutare lo stato di forma, il passo da tenere nelle varie tipologie di sedute d'allenamento, la soglia anaerobica e il tempo previsto in una gara di 10km. Il test deve essere massimale e in prima battuta dovrebbe fornire una valutazione del massimo consumo d'ossigeno.

   E può capitare di leggere su un forum di un utente che effettua il test che dà i seguenti risultati:

- 1760m (3'59/km)
- soglia: 14.3 km/h (4'12/km)
- tempo previsto sui 10km: 42'
- ritmi d'allenamento:

corsa lenta 4'50 - 4'55
corsa media 4'30 - 4'40
ripetute medie-lunghe 3'55 - 4'10

   E può capitare che il suddetto utente riesca a tenere un passo in una gara di 10km di... 5'/km... uno scarto di 61" dal passo del test e un SOBRIO errore di appena 48" rispetto alla previsione. Per cui il malcapitato utente dovrebbe correre perfino i lenti più veloci del ritmo gara.

(NON RIDETE!!! Se ridete vi diranno che non rispettate le idee altrui e fate critiche distruttive...)

   E può capitare che il tale imprenditore magari sia un ex nazionale con tanto di tessera di allenatore della Federazione Irochese Di Atletica Leggera e abbia in scuderia 200 atleti (paganti). Ma nonostante tutte queste qualità non capisca che:

- un test così breve è poco correlato con prestazioni di durata 4-8 volte maggiore
- un test A TEMPO poco si addice a previsioni su gare A DISTANZA, perchè a uno scarso viene fuori 1700m mentre a un campione 2800m
- la relazione test/gara sarà fottutamente diversa a seconda della tipologia dell'atleta (veloce/resistente), del grado di allenamento aerobico, del chilometraggio sviluppato in allenamento.

   Come si fa a propinare alla gente roba del genere? Ti inventi una formuletta semplice perchè sai che la gente vuole questo, è un'operazione di marketing, sei un ottimo imprenditore appunto... poi però il prodotto non funziona e magari l'utente pensa che ad avere qualcosa di sbagliato sia lui e non il test o chi lo propina.

   Dice "ma hai preso un caso limiteeeeee!"... sarà, ma io credo che di gente che tra un 7' e un 10km scarta appena 13" ce ne sia poca in giro, specie tra gli amatori ai quali sto test è indirizzato.



  



martedì 6 settembre 2016

Atletica italiana: Vision & Mission (impossible?)

   
   Nel mio articolo post-olimpiadi l'amico "Fabrizio1959" fece un commento interessante che riporto sotto. Trattasi di affrontare il problema "sport" in un'ottica di marketing e sarebbe utile leggersi il documento del CONI da lui linkato, che tratta dello sport in generale e non solo dell'atletica, documento molto dettagliato, completo, ricco di dati e grafici. Da questo documento si evince come in Italia lo sport sia un po' meno praticato rispetto ad altri paesi dal PIL simile. Tuttavia, in termini di medaglie olimpiche mi pare che non stiamo messi proprio male... chi sta messa malissimo è l'atletica leggera.

   E ragionando in termini di market dico la mia:
- il marketing si occupa (anche) dello studio dei gusti dei consumatori relativamente ai prodotti.
- in ambito sportivo esistono (anche) dei prodotti chiamati "prestazioni dell'atletica nazionale d'elite" e dei consumatori di tali prodotti in moltissime nazioni; per "consumatori" intendo gli spettatori-fruitori del "prodotto" sportivo inteso come spettacolo culturale.
- dopo queste olimpiadi i consumatori del prodotto "prestazioni dell'atletica italiana d'elite" ne hanno dato un giudizio estremamente negativo.
   Al di là quindi dei fini che ognuno potrebbe dare all'attività sportiva, è un dato di fatto DEL MERCATO l'insoddisfazione dei consumatori circa questo prodotto: in italia molta gente vorrebbe vedere l'atletica vincente ma ciò non accade, il prodotto è una "sòla".
   Suddividendo i tesserati Fidal in 3 fasce-prodotti potremmo descriverne le dinamiche degli ultimi 20 anni così:

- atletica infantile: forte incremento di partecipanti, prodotto efficiente.
- atletica master: forte incremento di partecipanti e ottime prestazioni internazionali, prodotto efficiente.
- atletica impegnata e d'elite: forte decremento di partecipanti e di prestazioni, prodotto inefficiente; e inefficienza crescente via via dai cadetti agli assoluti.

   Ma ecco quanto scritto da Fabrizio:

"Ho letto con attenzione quanto detto da FabioG (anche nel suo blog) e i commenti di tutti, ma manca una cosa fondamentale che non ho trovato da nessuna parte e in nessun commento: la Vision e la Mission. Per favore non inorridite - lo so che sono termini markettari - ma al di là delle parole o “parolacce markettare” identificano due concetti fondamentali sia si tratti di aziende sia si tratti di federazioni sportive o sport in generale. Due concetti semplici: dove si vuole arrivare e qual è il mestiere che vogliamo fare.
Non voglio fare una lezione di “Strategic marketing”, non ne sarei capace. Ma vi prego, prima di fornire ricette, sicuramente valide, non discuto sul tema, mi fate capire quali sono per voi la Vision e la Mission dell’atletica italiana e in generale dello sport in Italia? Partiamo da qui, proviamo a fare questo primo esercizio accademico, la qualità dei partecipanti è sicuramente adeguata. Secondo me verranno fuori opinioni molto diverse, a cui corrispondono azioni differenti.
Solo dopo aver individuato la Vision e la Mission potremo definire una strategia, analizzando l’offerta e la domanda, casomai anche attraverso la costruzione di una SWOT analisys e una GAP analisys. Ripeto tutto ciò viene dal marketing, ma si può applicare a qualsiasi contesto: è un metodo. Così come il metodo scientifico: si può applicare a qualsiasi contesto. Facciamolo sennò creiamo solo rumore di fondo ognuno con la sua cucina e pentoloni magici.
Per supportare lo sforzo richiesto vi suggerisco di leggere anche questo documento:

http://www.coni.it/images/Libro_Bianco_-_Sito.pdf

Parto con la mia definizione:
Vision – avere la percentuale più alta al mondo di praticanti sport, con particolare riferimento all’età infantile, dello sviluppo e adulta (>35 anni).
Mission – Sviluppare le attività sportive in maniera pervasiva e generalizzata, affidando l’attuazione pratica a una piramide di persone a mano a mano più specializzate.
Da quanto detto si potrebbe evincere che per me l’atletica (sport) di altissimo livello è una conseguenza e non punto di partenza, o traendo spunto da FabioG: un mezzo, ma non il fine (aggiungo io).
Da quanto leggo in questi giorni sul caso Gran Bretagna, capisco che hanno una vision completamente diversa: primeggiare nello sport di alto livello (conseguentemente soldi alle federazioni vincenti e vaffanc…. alle altre) e su questa loro vision hanno investito, direi bene visto i risultati, ma è completamente diversa dalla mia.
Lascio a voi – se vi va – di buttar giù qualche idea, visto mai che il prossimo Presidente del CONI ne traesse spunto (sono un incurabile sognatore)."