mercoledì 8 luglio 2015

Allenamento giovanile (allievile, cadettile, ragazzile...)


   Nell'ultimo e terzultimo post ho scritto di certi dati statistici riguardanti i nostri allievi:

 - di come siamo ben rappresentati nei primi posti delle liste stagionali mondiali
 - di come abbiamo ottenuto numerosi minimi per i Campionati Mondiali
 - di come però questa "produttività" da allievi (non nuova) non abbia poi riscontro da senior.

   Ma c'è un altro dato interessante: se analizziamo i primi 20 o 30 delle liste italiane all-time allievi, nei 3000 e 5000 la stragrande maggioranza delle prestazioni risale agli anni 70-80, mentre negli 800 e 1500 (ma anche nei 400) sono mediamente molto più recenti. Siccome non credo possibile una mutazione della "razza" nel giro di vent'anni, questo fa pensare a un cambio deciso nei metodi d'allenamento, ovvero a un abbandono negli ultimi lustri, nel mezzofondo, dei metodi "volumetrici" per far posto a metodi "velocistici"... tuttavia non mi pare proprio che poi l'atletica a livello senior abbia giovato del cambio.
   Cosa intendo per "metodo velocistico"?

 - riduzione drastica del chilometraggio
 - riduzione del numero di sedute
 - aumento dell'intensità media
 - aumento della percentuale relativa di sedute intense
 - quantità industriali di "andature"

   Questo è l'andazzo maggioritario nell'atletica giovanile italiana e nei corsi allenatori e, ironia della sorte, si è instaurato proprio nel momento in cui all'estero (Africa, America, Australia) fanno l'esatto contrario e hanno instaurato metodi da noi usati negli anni 70-80 e a volte addirittura sotto l'influenza di allenatori italiani espatriati! E così vediamo sedicenni americani allenarsi tutti i giorni con 80-100km a settimana mentre i nostri ne fanno 20 in 3 sedute!
   Dice "ma correre a lungo è pesante per i ragazzi"... ma pensate che 15km continui siano più duri di un 4x400?
   Dice "ma per fare i chilometri c'è tempo"... ma pensate che salire da 20 a 150km settimanali in 6 anni sia meno traumatico che salire partendo da 80?
   Dice "bisogna evitare la troppa specificità dell'allenamento"... e poi gli fate fare tre sedute di ripetute su quattro e 40 gare l'anno?

   In finale io penso che quest'andazzo sia una causa importante della discrepanza tra produttività dell'atletica giovanile e senior. E' come se si allenasse i giovani in un eterno periodo di "scarico/velocizzazione" che ha due effetti:

 - grosse prestazioni subito, ma poi blocco a lungo termine
 - vengono trasformati in mezzofondisti veloci (o addirittura in 400isti) ragazzi che per natura sarebbero più adatti a distanze maggiori.

   Proposte? Vorrei sostituire al "partito velocita" il "partito volumetrico"? NO!!! Vorrei EQUILIBRIO. Nel mezzofondo ANCHE i chilometri sono necessari e se ne dovrebbe promuovere il congruo e armonico sviluppo fin dalle categorie più giovani. Il problema non è tanto il far lavorare duro i giovani o il "maturare presto", ma il farlo senza il concomitante sviluppo della BASE AEROBICA... e la base aerobica non si crea con un 4x1000 rec.3'.

P.s.: poi mi dovreste spiegare perchè nel nuoto fate fare volumi spaventosi già a 10 anni di età...



15 commenti:

  1. Un 800ista se non si scassa non fa male ad allenarsi così
    Per il mezzofondo siamo fermi con le 4 frecce a 40 anni fa

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    1. ho fatto volutamente un post molto generale, relativo a tutto il mezzofondo.
      poi, anche leggendo i commenti (qua latitanti... stanno tutti in ferie? o gli USA hanno deciso di boicottarmi al posto di cuba?) piano piano entreremo in dettagli in post venturi.
      bisogna sempre fare salve le eccezioni e le caratteristiche individuali dei singoli atleti... 1/3 degli 800isti hanno tendenze 400istiche e certamente si addicono loro alcuni elementi del metodo "velocistico".
      la cosa si può anche applicare ad altri in certi momenti della stagione o della carriera.
      ma farne una bandiera ideologica da applicare sempre e a tutti è inaccettabile. il che vale per qualsiasi metodo, secondo me.

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  2. Corsaro, continuo a non capire un punto su cui ho gia' commentato in passato. Come si comporta la federazione nei confronti di un allenatore in cerca di gloria che, trovando un ragazzo giovane e promettente, lo allena "in un eterno periodo di scarico/velocizzazione", per poter otterene "grosse prestazioni subito, ma poi blocco a lungo termine"?

    Mi aspetterei che la federazione, notando il trucchetto, suggerisca al ragazzo giovane e promettente di cambiare allenatore. Ho invece la sensazione che invece la federazione premi l'allenatore, e gli assegni altri ragazzi giovani e promettenti (specialmente se l'allenatore si professa un fedele discepolo del venerato maestro di turno).

    Sbaglio?

    A me piace molto la tua proposta (l'equilibrio e' una virtu' in tutti i campi), ma aggiungei un corollario: zero credito a quegli allenatori con ragazzi eccezionali che poi si perdono strada facendo. Ovviamente escluderei casi di abbandono, infortuni non legati all'atletica, ecc., o almeno li farei valutare caso per caso.


    Edoardo EastLondoner83

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    1. viene premiato... ma la causa sta nell´ideologia dominante a livello di federazione/corsi, quello che poi fanno i singoli allenatori ne é l´effetto

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  3. Il tema è interessante, ma per me meno di quello della "mancata produttività" da senior dei nostri allievi. E' vero, il "metodo velocistico" probabilmente riduce l'espressione di potenzialità sul mezzofondo, ma se almeno gli ottimi allievi che abbiamo nella velocità e nei concorsi ci portassero da grandi tante finali e medaglie olimpiche e mondiali io mi accontenterei pure.
    Per me il vero problema è quello del "buco" di continuità nella crescita degli atleti dopo i 16 anni, proprio quando si dovrebbe cambiare marcia.
    Se risolvessimo questo problema anche solo nella velocità e nei concorsi e tirassimo fuori dei personaggi vincenti a livello top, probabilmente avremmo un effetto trainante sull'intero movimento dell'atletica italiana che ci aiuterebbe anche a ritrovare spazio per il mezzofondo e per diversi metodi di allenamento (più interesse = più soldi = più possibilità per allenatori ed atleti)

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    1. Cmq non fissiamoci su sto fatto che gli allievi sono straordinari e i senior no
      Gli allievi non sono realmente più competitivi dei senior tranne rare eccezioni come tortu sottile e Zenoni
      Semplicemente sono gli altri meno competitivi
      uN buon 30% degli atleti mondiali seniores facevano altro da allievi
      Per i soldi nell'atletica co sta crisi la vedo dura
      Si sta regredendo anche nel calxio ormai

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    2. fabio,
      eh no!
      perché invece nella velocitá applicano (tranne eccezioni: riparelli, cerutti di qualche anno fa, in parte tumi) un metodo "mezzofondistico"!
      ahah!

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    3. anonimo "fantasma",
      1) fissazione? ma se ne parlo solo io! vedo tutti esultare e basta...
      2) puoi mostrarci dati statistici che supportino ció che dici, ovvero che all´estero da allievi fanno altro?
      certamente non é come dici in africa, caraibi e paesi anglosassoni.

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    4. Ci sono alcuni casi eclatanti soprattutto nel mezzofondo di gente scoperta a 20 anni e presa da mezzo la strada e portata in pista
      Alcuni esempi andre de grasse , tianna bartoletta , raphael holzdeppe che fino a 17 anni ha fatto il ginnasta
      Insomma se non sono proprio il 30% cmq molti campionj non maturano da allievi

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    5. scusa fantasma,
      mi hai fatto 3 esempi che non riguardano mezzofondisti... sti casi ci sono, ma ANCHE IN ITALIA. vedi il 18enne neofita che 2 settimane fa ha sparato 10.80 sui 100.
      se ci basiamo sui casi possiamo "provare" tutte le teorie del mondo...
      nei paesi anglosassoni, nei college, l'atletica è vissuta in modo molto professionale fin da ragazzi... in africa gli europei hanno messo su strutture nelle quali i ragazzi promettenti vanno a vivere, mangiano, studiano, corrono, quindi anche qui in modo altamente professionale.
      la maggioranza dei campioni esce da queste strutture, i casi che dici sono una minoranza.

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  4. Dunque.. conosco mezzofondisti 800/3000 da 35 km/sett (a marzo/aprile), ma conosco anche velocisti da allenamenti quasi da fondisti (km e km di salite).. ahah

    Comunque il mito più diffuso è la quasi totale assenza del lento. Roba da:"fai il lento a 4':30"/km? Cerca di arrivare a 4':15"..". E non si ha mai gareggiato sopra i 3000 o mai fatto un allenamento più lungo di 8 km.
    Oppure la cultura del lento... con finale super. Tipo 6 km a sensazione.... più un ultimo km in pista sotto i 3':40".. quando magari quello è l'UNICO lavoro "lento" della settimana.

    Oppure c'è gente che ti ferma pure dicendo:"ma quanti anni hai? Noooooo! Devi fare esclusivamente lavori veloci, che te ne fai di 20 km di lungo alla tua età? Stiamo scherzando? Chi è quel folle del tuo allenatore?"

    Oppure la famosissima teoria della trasformazione, con 10x100 salite + 1000 finale in pista con chiodate a -10°C in pieno dicembre...

    Poi, vabbeh, ho sentito storie di gente che è contenta di fare i MEDI/VELOCI perché li considera l'unico giorno di "relax", visto la durezza delle altre sedute.
    Roba tipo: 5x200 super il lunedì, 3x10x60m salite il mercoledì, 8 km di medio fast il giovedì, 10x400m il sabato..

    Eppure ste cose mi pare di averle scritte millesettecento volte.

    Gli unici che non ho modo di seguire poi scopro che si allenano in maniera più da "prolungato" (nel senso senza trascurare tutta la parte più "lenta") e negli anni sono sempre lì in testa gli altri.. bah.

    @Corsaro: Mi sono appena ricordato che c'era un'altra indagine che stavo facendo, ma che mi è passata di mente.. :D

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  5. trials keniani per i mondiali allievi:
    http://www.atleticalive.it/18185/trials-keniani-allievi-ecco-coshanno-combinano-quei-ragazzini-prima-di-cali/

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  6. Ma invece i giovani che stanno facendo troppooooo bene? Non si sta esagerando al contrario? A 14/15 anni sollevano pesi e spaccano legna con un braccio, a 18 che faranno? (Ho i video :-P )

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  7. i giovani sollevano pesetti, per lo meno quello che vedo io.

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