mercoledì 18 gennaio 2017

Fidal, settore tecnico: accentramento o decentramento?


   Tornando ai "dolori" dell'atletica azzurra, leggiamo le opinioni di un grande vecchio, Ugo Ranzetti, l'ex allenatore di Gabriella Dorio.
   Come si potrebbe non condividere l'impostazione generale estremamente critica dell'intervista? Come si potrebbe non condividere l'opinione che i problemi sono soprattutto di natura tecnica? Tuttavia ci sono alcuni passi che mi piacciono di più e altri a mio avviso molto problematici. Ce n'è anche uno "diversamente vero". Vediamone alcuni estratti.

http://www.sportolimpico.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1412:saro-greve-atletica-sui-sentieri-della-cultura-smarrita&catid=1:focus

1) "a mio avviso sono stati due i motivi che hanno portato al “disastro olimpico” 2016. Il primo è legato all’adozione di una nuova struttura tecnica federale, quindi un fatto strutturale a cui consegue il secondo nell’anarchia operativa di atleti e tecnici conseguente alla nuova impostazione tecnica federale"

   Quindi Ranzetti è per l'accentramento e contro il decentramento. Mah, in un paese come l'Italia, non proprio un campione della libera circolazione delle idee e della meritocrazia, francamente l'accentramento mi fa paura. Il discorso è che se poi "al centro" dominano i soliti matusa con le loro idee comprovatamente errate vecchie di 40 anni che nel mondo producono solo ilarità e scherno, allora mi tengo il decentramento. Poi del resto, se analizzate come ci si allena a Napoli o a Milano, gli schemi sono gli stessi, quindi un certo accentramento "inconscio" non è mai venuto meno.

2) "Non serve a nessuna causa fare riferimento al saltatore in alto o alla quattrocentista in giro per il mondo a spese FIDAL o ai velocisti mandati inutilmente negli USA per essere assistiti da un tecnico ben pagato, ma di fatto senza beneficio alcuno"

   Questo è diversamente vero. Nel settore velocità ad esempio, gli unici atleti che negli ultimi anni hanno fatto qualcosa di buono (Grenot, Galvan, Hooper) sono proprio quelli andati in Florida da Seagrave, il quale poi non è certo il migliore del circo... e infatti è pagato poco dalla Fidal (dice 1000 euro lordi mensili) rispetto agli standard dei paesi NORMALI in cui gli allenatori sono trattati da professionisti. Invece per Ranzetti 1000 al mese è troppo... bravi, continuate con l'ideologia del "volontariato" che andrete lontano.

3) "mentre alcuni tecnici italiani di valore hanno lavorato con ottimo profitto per altre nazioni"

   Questo è vero. Penso ad esempio a Carlo Buzzichelli, grande esperto di "forza" che sta seguendo con profitto diversi elite della nazionale cubana... ma vedi Ranzetti, la gente preferisce lavorare a Cuba dietro lauto stipendio che non a Cologno Monzese da (quasi) volontario. E poi Carlo è un perfido eretico che, superata la tradizione Bosco-Vittori, se ne andò a studiare con Tudor Bompa e Dan Pfaff...

4) "mentre i settori giovanili hanno prodotto gli abituali buoni risultati, cosa che sarebbe normalmente avvenuta grazie al nostro ottimo movimento di base, a livello di vertice le forze si sono disperse in esperienza personali, prive di guida centrale e di controllo tecnico plurimo, sociale e federale"

   Vera la prima parte, con buona pace di quelli che "non c'è la base giovanile, non si fa promozione nelle scuole, i ragazzi di oggi sono pigri"; tuttavia anche qui penso che l'accentramento non risolva i problemi di cui al punto 1. I raduni "centralizzati" si fanno, ma vari allenatori mi raccontano come i loro ragazzi spesso si infortunino proprio durante questi raduni.

5) "“Il progetto attuale di formazione dei tecnici è vecchio di almeno trent’anni. Lo avevo concretizzato proprio io ed io stesso avevo anche segnalato, alla luce della mutata realtà culturale dei nuovi tecnici e dell’ambiente territoriale, la necessità di rivedere il sistema, non più adeguato ai bisogni di apprendimento dei nuovi utenti. Verso la fine del quadriennio 2000/2004 pure Carlo Vittori aveva colto questa necessità"

   Ecco, questa necessità di svecchiare la cultura tecnica è il punto più interessante, ma perchè citare Vittori? Ogni volta che qualcuno vuole esprimere un'opinione autorevole ci deve mettere dentro per forza Vittori, come fosse un marchio assoluto di positività. Le idee di Vittori, se funzionarono con Mennea, rovinarono Pavoni e molti altri; e quando furono (assurdamente) estese anche al mezzofondo causarono disastri.
   La polemica continua...


12 commenti:

  1. Bisogna avere il coraggio di fare tabula rasa di tutto il settore tecnico e svecchiare radicalmente i programmi e i mezzi di allenamento.
    Sono i risultati a dire che a livello di élite mondiale siamo ben al di sotto della mediocrità. Eppure l'Italia ha una certa tradizione nell'atletica leggera.

    Peraltro, non si è mai riflettuto veramente sulla ragione per la quale i nostri atleti sono molto competitivi da junior mentre si perdono totalmente per strada da senior.
    È molto offensivo nei confronti dei nostri ragazzi -oltre ad essere una comoda scusa- riversare la responsabilità su di loro con i solo luoghi comuni "non si impegnano"... "sono pigri" ..."non sono abituati a soffrire" e via dicendo.
    Gli atleti a quell'età così giovane sono degli "strumenti nelle mani dei tecnici" come ha detto bene Polizzi.

    Quindi o si apre seriamente una discussione/riflessione a livello di Federazione oppure non se ne esce.

    Alberto-alias spiritolibero

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    1. tutti al muro! soluzione finale, ahah!
      sì concordo. il bello è che tecnici intelligenti ci sono, ne conosco diversi, però... le cose sono complicate.

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  2. You will NEVER be able to DEVELOP a top coach if coaching cannot be his primary source of income (because he/she will not have enough time to spend on studying, coaching, learning from mistakes, run some stats on what works and what doesn't, customize training for each athlete etc...)

    If by miracle you have a really talented one you will not be able to RETAIN him/her if you cannot pay top dollars...he may make some extra money from sponsorships, books, etc, but eventually you risk he/she will join another organization.

    Strongly disagree on the comment on "centralization"...sounds to me like he has some bad blood with some top athletes who recently decided to change their coaching staff.....which is absolutely in a top athlete's righ if he/she feels the current training regime led to him/her stalling or getting injured too often

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    1. centralization sounds to me as a dictatorship, and a "illuminated dictatorship" is very unusual...

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  3. My point is....
    If "centralizing" means that Trost will not be free anymore to choose to be coached with Tamberi's dad, then it is a terrible idea

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  4. Ci vogliono dirigenti nuovi. Se non cambiano i dirigenti non si possono portare a termine nuovi progetti.Anzi, non si possono neppure pensare.
    Io sono calabrese, pesante che Ignazio Vita ha raggiunto come minimo il terzo mandato consecutivo.
    Poi le società qui in Calabria si lamentano che i ragazzi forti si tesserano per le società del nord Italia.

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  5. corsaro.un paio di anni dopo l^esplosione del fenomeno bolt, io e altri parlavamo con un allenatore/dirigente che negli anni ha avuto 2 atleti che hanno partecipato alle olimpiadi.era quasi un monologo,ricordo due affermazioni:devono aver trovato qualcosa(si riferiva a qualche pratica doping non rilevabile attuata dai giamaicani).la seconda:la metodologia per le gare della velocita la abbiamo inventata noi.(si riferiva a quando negli anni 80 lui e altri con atleti importanti andavano a formia a lezione da vittori). molti allenatori in italia sono convinti che in tutto il mondo ci si alleni con imitazioni di quella metodologia,perche noi siamo i migliori.ai corsi di abilitazione x istruttori del settore giovanile x quanto riguarda la velocita il verbo e^ vittori e in alternativa donati(volumi di corsa leggermente ridotti,kilometri di andature,poco o niente pesi).se poi vai a vedere chi sono i docenti isef di( metodologia dell^atletica leggera )e quale e^ la metodologia che insegnano la vedo dura e lunga poter avere in tempi brevi un cambiamento di organizazione e metodo.per fortuna qua^e la anche a causa di quel decentramento un po anarchico che tu dici qualcosa sta cambiando.non e ^solo un problema di anziani che non mollano la poltrona(ci sono settantenni modernissimi)ma di un sistema che continua ad autoreplicarsi. betty cjorben.

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    1. ridicoli... e dovremmo accentrare per darci in pasto a sta gente?

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  6. Non devono essere permessi più di due mandati a persona.Nel bene e nel male..

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  7. Io sono andato contro corrente e dico che nel 2016 abbiamo fatto ottime cose.. per me i nostri sono andati bene a Rio.
    Ovvio, se non hai il saltatore in alto e il marciatore che avrebbero portato almeno ad un oro (Alex S era per il double..) allora il discorso si fa duro.

    Il problema dell'atletica leggera è cmq di un Paese ormai povero.. cosa che diciamo cmqb da 10 anni.
    La povertà porta cattive idee, quasi ovunque (ci sarà un motivo se il medagliere dipende molto dal PIL e il nostro è stazionario da 20 anni).

    PS: servono più strutture, servono allenatori che siano stipendiati dalla scuola, servono scuole con strutture.. ahahahahhahahahahahahahahahahahahahahahahahahhaha

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