giovedì 15 febbraio 2018

Julien Wanders colpisce duro


   Un mese fa feci un articolo su questo ragazzo fra poco ventiduenne che ha fatto la scelta di allenarsi in Kenia e alla keniana. Dalle sedute e dai risultati delle gare preparatorie faceva presagire ottime cose per la gara-obiettivo di Barcellona domenica scorsa 11 febbraio.

   Ha postato anche la tabella completa del lavoro svolto negli ultimi dieci giorni di gennaio. Abbiamo un buon chilometraggio, corse lente molto lente, un lungo allegretto ma non troppo, diverse sedute di massaggi ed esercizi ginnici. 4 lavori (in 3 giornate) e un lungo su 17 sedute. La giornata del 24/1 è qualcosa di stupefacente: 23.5km di ripetute in due sedute... speriamo non stia esagerando.
   Ecco la tabella:

domenica 21/1 (settimana 170km)
20' + 13km (2'59) + 15'

22/1
60' (3'55)
25' + esercizi e massaggio

23/1
esercizi + 35' (4'33)

24/1
20' + 10x1200 (2'52)r.200 jog + 15'
16' + 5x600 + 5x500 + 2x5x400 + 2x5x200 (2'45 > 2'20)r.60/50/40/30" + 13'

25/1
64' (4'15) + massaggio
40' (4'15) + esercizi

26/1
73' (3'57) + 8x30 salita + massaggio
esercizi + 38' (4'51)

27/1
32km (3'40)

domenica 28/1 (settimana 178km)
61' (4'16) + 10x100 salita
esercizi + 35' (4'28)

29/1
59' (3'56) + 7x30 salita
esercizi + 26' + massaggio

30/1
15' + 45' fartlek (3'04) + 15'
32' (4'10)

   Risultato? Secondo a Barcellona in 60'09, PB di marzo 2017 battuto di 1'30 e sesta prestazione europea all-time. Promessa mantenuta.



31 commenti:

  1. Ma non solo. Vuole scendere sotto l'ora nei campionati mondiali di mezza maratona tra un mese e mezzo a Valencia. E se ci riesce tentare persino il colpaccio! :O

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    1. vedremo. però gli consiglierei calma e meno euforia.

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    2. Questa risposta mi piace. Meno euforia....
      Certi allenamenti sono davvero impressionanti. Come impressionante, per altri aspetti, sono i 38'a 4:50; allenamento che perfino tanti "amatori evoluti" schiferebbero...peró c'é da dire che lui si fa 170 km a settimana

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    3. le cl più veloci a 3'55... ok, in altura e sterrato consideriamo pure 10" di differenza

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  2. A me sembra meno carica ad esempio di quella di un Moen, si il 24 tosto, praticamente ha fatto una gara a intervalli :-) , però tanti pomeriggi leggeri.... saranno esercizi e massaggi il segreto :-))) scherzo ma non troppo.
    Sicuramente è giovane quindi potrebbe essere ancora "in formazione" e sta caricando piano. Leggevo "coaching legend" Canova che aveva parlato con Jaeger il suo allenatore, ha dato qualche consiglio generale, perché l'anno scorso pareva facesse molto di più ed era andato un po' in sovrallenamento.
    Zedemel

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    1. beh moen preparava la maratona ed è più anziano. poi qui siamo a 2 settimane prima della gara, magari prima il chilometraggio era maggiore...

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    2. Se corre a tempo(tranne i lavori) il chilometraggio non è paragonabile.
      Una curiosità Corsaro, ma esercizi e poi corsa? tipica delle palestre.
      Marco L.

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    3. è robetta leggera seguita da "footing" leggero. a volte prima, a volte dopo.

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  3. interessante il 7x30, neuromuscolare puro, per uno che deve fare la mezza.
    Esercizi...si sa nulla se è con sovraccarichi o intende drills, andature ecc?

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    1. ho ricontrollato (sono foto dal suo diario scritto a mano in francese) e fa 8x30 in salita anche il 26/1.
      quando fa i 30 aggiunge "rampe", quando fa i 100 "legere".
      gli esercizi scrive sempre "reforcement generale", in 2 occasioni aggiunge anche saltelli e un una 5' di corda.

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    2. Sti 30 saranno un muro più che una salita :-)
      scriverà generale ma a mio avviso ha una chiara visione sulla parte esercizi, così come riporti nello schema sopra.
      Marco L.

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  4. Dico la mia Luc, secondo me sopperisce all’utilizzo di sovraccarichi tenendo accesa, specialmente in fase di preparazione sport-specifica, la attivazione neuromuscolare. Ovviamente tutto ciò che va al di là e sconfina nel metabolico lo ha già lavorato prima e lo ha richiamato con i 100.
    Mi sembra esagerato il numero di lavori, però considera tutto lo spettro di velocità e le copre nelle varie sedute.

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    1. i lavori sono quelli in rosso, il resto è robetta.
      la forza specifica la fa come tutti i keniani: percorsi spesso ondulati e ogni tanto allunghi/sprintini in salita (che non annovererei fra i "lavori").

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    2. qualche pesetto lo usa:
      https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1889633771078178&id=873289192712646&fs=1

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    3. Al di là che l’altura possa Sicuramente far bene, che il Kenya o gli altopiani del est Africa siano il non plus ultra e che il ragazzo è dotato; la differenza tra un bianco come lui e un nero che è nato lì sta nel fatto che li accomuna la completa votazione e abnegazione alla causa. Cioè lui fa quel mestiere, punto. Il problema è che chi può fare quel mestiere da noi c’è e viene stipendiato anche, ma non c’è la stessa abnegazione e capacita.
      Se lui si alza alle 4 per mettersi su strada alle 6 per fare un progressivo che sarà la prima delle tre sedute, ma qui, ma quando le vedi?

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    4. verissimo. io fossi come lui l'abnegazione ce l'avrei eccome. fai un lavoro che ami (cosa non da tutti), ti alleni, guadagni, la donna (keniana) ce l'hai, che ti manca?

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    5. Ma non credo che la questione sia alzarsi alle 4 , a mio modesto parere,ricade il tutto su chi ti segue e come ti segue.
      Se gli viene detto di allenarsi in un determinato modo lo fanno...le capacità e l'abnegazione ci sono e anche troppo! almeno non seguissero i sommi consigli..avremmo qualche disertore capace di allenarsi come il ns amico franco-svizzero?
      Marco

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    6. alle 4 è esagerato, diciamo alle 5 va...
      in italia abbiamo forti resistenze a fare bigiornalieri (che bisogna iniziare in cat.junior), dipende dagli atleti o dagli allenatori? dipende dai casi.
      conosco giovani di punta che protestano se gli aumenti le sedute da 4 a 5, figurati che farebbero se gli proponi bigiornalieri alzandosi alle 5.
      si lamentano che non c'è tempo a causa della scuola/università, ma il tempo c'è eccome se ti alzi alle 5.

      poi non si capisce come mai panetta da junior si allenava 11 volte a settimana o perchè altrettanto fanno i nuotatori pure prima della cat.junior.

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    7. certo che in Italia nn c alleniamo come glialtri ad alto livello.
      pero' da junior moltissimi si allenano già 2 volte al girono. qualcuno già da allievo, specialmente d'estate.

      portoun esempio personale: io nn ero malaccio da allievo ero ,in italia tra i primi 10 siepi e 12 nei 3000, allenandomi solo 3 volte.... già da junior 4/5 volte mi pesavano, ma non per gli allenamenti ma perché andavo a scuola a 50 minuti di treno da casa ed era pesante stare fuori casa 12/14 ore di fila (mi allenavo in città..).

      poi con l'università, e il primo approccio con i 10 allenamenti, sono esploso... ma non per la fatica fisica, ma quella mentale del nn avere mai una pausa tra viaggio, lezione, allenamento, studio, allenamento, viaggio a casa...insomma un inferno...

      devo dire che è uno dei miei maggiori rimpianti aver mollato perchè qualche risultato l'avrei raccolto vedendo evoluzione avuta da altri miei compagni...

      lo so è solo un esempio, ma chissà quanti altri giovani atletiavranno avuto mie difficoltà a conciliare tutto...e nn è solo per pigrizia. c'è anche la difficoltà dell'affrontare un sistema paese che nn è strutturato per conciliare sport e educazione. nonché in generale supportare gli atleti che decidono di perseguire il sogno di "sfondare".

      alla fine scegli tra uno sport povero e lo studio che cmq una professione e un lavoro più redditizio te lo può procurare...lo so è cinico ma a 20 anni si deve anche pensare al proprio futuro.

      tra nostri atleti credo che Meucci si svegliasse alle 6 per allenarsi prima di andare a lezione ad Ingegneria, non certo una facoltà facile. e tra le ultime generazioni è anche l'atleta che ha raggiunto i traguardi migliori. doppiamente bravo, direi. segno che nn serve andare in Kenya per avere la determinazione per seguire un certo programma di alto livello.

      Lorenzo

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    8. capisco ovviamente. so anche che meucci si allena/allenava benino, la situazione che descrivo non riguarda tutti, è sempre una questione statistica. però:
      - non tutti fanno l'università
      - all'estero riescono a coniugare gli impegni (e spesso con aiuti statali inferiori ai nostri)
      - abbiamo molti atleti dei GSM con uno stipendio

      concordo che non è necessario andare in kenia, è però necessario allenarsi come in kenia.

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    9. lorenzo,
      mia hall (figlia adottiva di ryan), 13-14 anni, guarda come si allena:

      https://www.instagram.com/p/Bfg_WgVhLAn/?utm_source=ig_embed

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    10. Quello che farà...

      A cabotaggio 20 anni fa i miei amici a Castellammare di Stabia uscivano sia alle 6 del mattino che poi il pomeriggio dopo scuola. In atletica 30 anni fa era uguale. Adesso c’è qualche santone che ha detto che con riduzione dei volumi e aumento delle intensità (ovvie) garantiva lo stesso risultato. Poi c’è stata una retromarcia, però la frittata oramai è fatta xche tanta gente è convinta che con le scarpe minimaliste, la corsa natural, il cibo, il nutrizionista di grido, e caxxi mazzi e pupazzi diventi ugualmente forte.
      Julien è uno che ha preso è si è spostato dove ci si allena e basta, no perditempo, no svaghi ecc. Meucci è laureato in ingegneria, Mennea plurilauree, per cui escludiamo gli studi, escludiamo lo stipendio fisso, e altre esclusioni, resta solo che la voglia è poca. Quando il talento scarseggia e per mantenere il minimo devi allenarti il doppio degli altri, ci azzecchi pure infortuni a iosa...

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  5. @Nrzioleo:"resta solo che la voglia è poca" vero, ma nn sempre.

    possiamo fare un'altra classificazione banale:

    - alcuni hanno la voglia ma non hanno il talento;
    - altri hanno talento ma lo hanno sfruttato troppo presto e si sono persi in un meccanismo che cmq li vede privilegiati con uno stipendio sicuro in un gruppo militare
    - altri hanno il talento ma non hanno voglia. nn hanno voglia di faticare per una carriera di secondo piano rispetto ai mostri africani e preferiscono una più rilassata ricerca di un lavoro normale. anche se oggi non è cosi' scontato come in passato;
    -altri ancora avrebbero talento e anche voglia, ma non emergono perché non massimizzano subito e vengono scavalcati dai "fenomeni" giovanili.. ma, quando potrebbero massimizzare anche loro, abbandonano perché nessuno se li fila, o sono stanchi dopo anni di mediocrità "finta", e perché n vedono cmq nell'atletica uno sbocco di carriera.

    adesso nn abbiamo neanche più le punte come meucci o, meglio, baldini che riuscivano con programmazione, talento e voglia, a primeggiare. ci metto anche Lalli che nei cross era molto competitivo. queste le uniche punte che mi vengono in mente a livello internazionale negli ultimi 10/15 anni.

    qualche tempo fa ci fu un post qui sul blog con Mission e Vision di una federazione.

    credo che l'obiettivo sarebbe quello di sviluppare il 3 e 4 caso, cioè i talentuosi che sono scettici o disillusi.

    basterebbe avere una rete della federazione con dirigenti e tecnici "illuminati" che sappiano leggere oltre i tempi e le statistiche, e fare rete con tutti i tecnici giovanili per sapere come si allenano i giovani e capire e soppesare il perché di certi risultati.

    non mi pare una cosa impossibile. ogni comitato dispone di tecnici di riferimento della federazione; basta avere voglia perchè con la tecnologia non è neanche più necessario stare a girare sempre...

    vi sembra fantascienza?

    inoltre per cercare di disporre di maggiori talenti e rimandare il più tardi possibile l'abbandono dell'atletica sarebbe necessario ripensare un meccanismo che mette molto in difficoltà chi cerca di conciliare sport e studio. non potremmo mai arrivare a strutture come negli USA - frutto di una mentalità che dà allo sport un valore molto elevato - ma qualche miglioria potrebbe essere apportata.

    questo mi pare più difficile in un paese dove non si assiste in nessun ambito a un coordinamento trai vari settori o istituzioni...

    Lorenzo

    Lorenzo

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    1. A proposito di fenomeni giovanili che massimizzano subito, chi mi sa dare notizie su Marta Zenoni?
      Sul sito della FIDAL non risulta tesserata per il 2018.

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    2. @Lorenzo
      il fattore dei mostri africani è piuttosto importante, sicuramente porta ad un meccanismo di "massima resa (economica) con la minima spesa", perché comunque anche facendoti il mazzo arrivi a 3-4 sec/km dagli africani.... sembra innescarsi un meccanismo tipo nel rugby dove non si va né avanti né indietro.
      Zedemel

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    3. @Lorenzo
      Molto interessante la tua esperienza. Ne parlavo in termini più generali nel mio blog.
      Non vorrei che l'atletica diventasse uno sport "d'élite", continuando a stare così le cose. Sembra una situazione senza via d'uscita. Ci vorrebbe un rilancio generale di tutto il movimento per evitare quell'effetto mordi e fuggi: prestazioni al top nelle categorie giovanili e poi stallo e/o decadimento irreversibile.

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  6. quando ero a casa e dovevo fare 1h15min di macchina per lavorare, mi alzavo alle 5e15 per fare 20min di pesetti (alle 6e15..).
    Ovviamente alle 9-9e30 crollavo e mi addormentavo.
    Se uno si allena dovrebbe fare la stessa vita.. si alza alle 5e30, mobilità, core e corsettina alle 6e30 e università alle 8.
    Allenamento in pausa pranzo verso le 13-14 (ma si allenano alle 6 di pomeriggio con un freddo ed un'umidità che non vi dico) e poi letto alle 9e30..

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  7. I punti giustamente elencati da Lorenzo
    - e cioè << "resta solo che la voglia è poca" vero, ma nn sempre.
    - alcuni hanno la voglia ma non hanno il talento;
    - altri hanno talento ma lo hanno sfruttato troppo presto e si sono persi in un meccanismo che cmq li vede privilegiati con uno stipendio sicuro in un gruppo militare
    - altri hanno il talento ma non hanno voglia. nn hanno voglia di faticare per una carriera di secondo piano rispetto ai mostri africani e preferiscono una più rilassata ricerca di un lavoro normale. anche se oggi non è cosi' scontato come in passato;
    -altri ancora avrebbero talento e anche voglia, ma non emergono perché non massimizzano subito e vengono scavalcati dai "fenomeni" giovanili.. ma, quando potrebbero massimizzare anche loro, abbandonano perché nessuno se li fila, o sono stanchi dopo anni di mediocrità "finta", e perché n vedono cmq nell'atletica uno sbocco di carriera.

    adesso nn abbiamo neanche più le punte come meucci o, meglio, baldini che riuscivano con programmazione, talento e voglia, a primeggiare. ci metto anche Lalli che nei cross era molto competitivo. queste le uniche punte che mi vengono in mente a livello internazionale negli ultimi 10/15 anni. >> - sono indicatori di una situazione socio-economica complessa, ancora tutta da studiare e difficilmente risolvibile attraverso "tecnici illuminati".
    Quali variabili intervenienti in questa situazione hanno il loro peso le problematiche tecniche di allenamento individuate dal Corsaro (pochi volumi, troppi lavori magari mal fatti, ecc.). Purtroppo però i tecnici non sono così determinanti nel risolvere il tutto.
    E sono anche pessimista sulla possibilità di improntare politiche di lungo termine efficaci. Su quali basi?
    Pessimismo cosmico...

    Usco

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  8. una volta c'erano 5 tecnici che ci provavano e cmq guadagnavano (perché facevano gli insegnanti e quindi si era di fascia alta e perché avevano tutti i pomeriggi liberi).
    Oggi, ci sono troppi improvvisati (seppure quelli bravi ci siano) e pochi soldi.
    Se non guadagni pensi a fare altro oppure a massimizzare sulle spalle di altri

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  9. Vero anche questo. Soprattutto la massimizzazione (spremitura) dei ragazzini volta al risultato immediato e non alla costruzione. Molti lavori finalizzati alla gara, ma, tutto sommato, poca fatica, soprattutto in previsione di un incremento delle distanze (ma non solo).

    Usco

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